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L’olio extravergine umbro con Aprol a Budai e Abu Dhabi

La Camera di Commercio dell’Umbria, in collaborazione con l’Accademia “Maestrod’olio”, ha accompagnato una delegazione di produttori olivicoli di Aprol Umbria a Dubai e Abu Dhabi.

“L’obiettivo – spiega Giulio Mannelli, presidente Aprol Umbria, l’associazione olivicola espressione di Coldiretti – è stato quello di promuovere l’olio umbro come simbolo del Made in Italy autentico, sostenibile e di altissima qualità in un mercato in forte crescita per i prodotti agroalimentari di eccellenza. La nostra presenza in un contesto internazionale così prestigioso ha significato rafforzare il posizionamento della nostra regione all’estero, educando al consumo di olio di qualità. L’olio extravergine di oliva umbro – ricorda Mannelli – è infatti un prodotto identitario che racchiude storia, paesaggio e competenza, ed è sempre più apprezzato per le sue qualità organolettiche e nutrizionali. Con questa missione – conclude Mannelli – abbiamo inteso riaffermare il ruolo centrale della filiera olivicola regionale nella promozione dell’identità agroalimentare italiana e umbra nel mondo”.

Una missione che coincideva anche con la Festa della Repubblica italiana, riferisce Mario Rossi, direttore Coldiretti Umbria. Per questo durante gli eventi celebrativi organizzati dall’Ambasciata italiana ad Abu Dhabi presso l’Emirates Palace Mandarin Oriental, l’olio umbro è stato protagonista non solo di degustazioni guidate, ma anche negli incontri con la comunità italiana, con buyer ed importatori.

“Per tutta la durata della missione, c’è stata l’opportunità, come a Dubai – spiega Rossi – di confrontarsi con importatori selezionati, rappresentanti dell’horeca, chef, ristoratori e albergatori locali, anche con appositi b2b. Un particolare ringraziamento va alla Camera di Commercio dell’Umbria, al presidente Giorgio Mencaroni e al segretario generale Federico Sisti, così come a Fausto Borella, presidente dell’Accademia Maestrod’olio, punto di riferimento per la promozione dell’olio italiano. Ma si è trattato di un’esperienza che ha potuto contare sulla straordinaria collaborazione e supporto dell’ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Uniti Lorenzo Fanara, con il quale, tra l’altro, abbiamo ribadito l’importanza della tutela del Made in Italy agroalimentare nel mondo, ricordando gli 80 anni di Coldiretti e il suo impegno in quest’ambito”.

Parlano i produttori

“La missione – sottolinea Francesco Gradassi dell’azienda agriaria Marfuga di Campello sul Clitunno – si è conclusa con ottimi riscontri in termini di visibilità e contatti commerciali, confermando l’olio umbro come espressione di un territorio, il nostro, che custodisce le sue radici ma che sa guardare anche al futuro. Dubai e Abu Dhabi rappresentano un crocevia internazionale per commercio e turismo di lusso; un punto strategico per far conoscere il vero Made in Umbria agroalimentare”.

“In un momento importante per l’internazionalizzazione delle eccellenze agroalimentari italiane – commenta Gianfranco Ciarletti dell’azienda agricola Ciarletti di Trevi – serve puntare a nuovi mercati come quello degli Emirati, attento alla tracciabilità e alla qualità dei prodotti importati. Abbiamo cercato di far conoscere e valorizzare le caratteristiche uniche e i sapori del nostro olio, frutto di tradizione, sostenibilità e innovazione, con l’export sempre più leva fondamentale per garantire futuro e redditività alle nostre aziende olivicole”.

Olivo e olio, i numeri dell’Umbria

In Umbria, secondo elaborazioni Aprol-Coldiretti, si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono circa 30.000 ettari e permettono di produrre mediamente circa 65.000 quintali di olio l’anno. La DOP dell’olio extravergine di oliva Umbria, è estesa all’intero territorio regionale, che è stato suddiviso in cinque sottozone. Snodo essenziale della qualità dell’olio umbro, è il numero dei frantoi: circa 200, che, con una presenza così capillare sul territorio, permettono la frangitura immediata delle olive, senza che queste si deteriorino per una presenza troppo lunga in magazzino prima della lavorazione.

Olio, tanto e di qualità: così la campagna 2024 in corso in Umbria

Buona raccolta delle olive, dopo il calo di oltre il 50% rispetto alle medie segnato nel 2023, e olio di ottima qualità. Queste le previsioni di Giulio Mannelli, presidente Aprol Umbria e vicepresidente Coldiretti Perugia, sulla campagna olivicola in corso in Umbria, che si attesterà molto probabilmente su una produzione soddisfacente, in controtendenza alle stime nazionali (-32%), con una qualità prevista a buoni livelli, seppur con rese ancora non elevate.

“Se nella scorsa annata il clima aveva condizionato pesantemente la raccolta – spiega Mannelli – questa campagna non ha registrato difficoltà significative nell’allegagione delle piante, che non presentano neanche particolari problemi per quanto riguarda gli attacchi di mosca olearia. Come Aprol ne abbiamo monitorato l’andamento in tutta l’Umbria, riscontrando che, grazie al caldo estivo, l’attacco è rimasto molto basso e in alcune realtà inesistente”.

“Le piante – riferisce Mannelli – sono riuscite pure a resistere allo stress idrico, anche se con qualche distinguo nei vari territori, e tutto ciò incide positivamente su qualità e quantità del prodotto, anche se le rese delle olive ancora non risultano elevate. C’è ottimismo quindi per una raccolta che dovrebbe quantomeno avvicinarsi alla media”.

“Ambiente umbro disegnato dagli ulivi”

Mannelli ricorda come l’ambiente umbro sia “disegnato” anche dagli ulivi, in primis da quelli secolari, e soprattutto dell’instancabile lavoro portato avanti con passione e sacrificio dai produttori locali, veri custodi del territorio.

“Occorre comunque – aggiunge Mannelli – rafforzare ancor di più il nostro impegno nel settore, a cominciare da sempre più mirate scelte agronomiche, commerciali e tecnologiche, per tutelare e valorizzare uno dei prodotti simbolo pure a livello turistico della nostra regione. Un’identità quella dell’Umbria – conclude Mannelli – che non può che esistere infatti, se non in simbiosi con l’agricoltura che ne caratterizza la crescita e la qualità della vita. Il nostro Evo non può più essere considerato una commodity, ma un vero e proprio alimento, che peraltro innumerevoli studi indicano come prezioso elisir di lunga vita, oltre che caposaldo della Dieta Mediterranea”.

I numeri in Umbria

In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti, si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono circa 30.000 ettari e permettono di produrre mediamente circa 65.000 quintali di olio l’anno. La D.O.P. dell’olio extravergine di oliva Umbria, istituita nel 1997, è estesa all’intero territorio regionale, che è stato suddiviso in cinque sottozone (Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani). Altro snodo essenziale della qualità dell’olio umbro, è il numero dei frantoi: circa 200, che, con una presenza così capillare sul territorio, permettono la frangitura immediata delle olive, senza che queste si deteriorino per una presenza troppo lunga in magazzino prima della lavorazione.