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Castelluccio, al via la ricostruzione dei privati

A distanza di sei anni dal sisma, è stato consegnato il primo decreto di ricostruzione di una casa

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Con un “momento storico” è stato consegnato a Castelluccio di Norcia, ai committenti interessati, il primo decreto di ricostruzione privata, situato all’interno del piano attuativo. È così partita ufficialmente la ricostruzione privata post sisma 2016 della frazione di Norcia distrutta dal terremoto. Una ricostruzione considerata dalla Regione”strategica, prioritaria ed urgente”, come ha sottolineato la presidente Donatella Tesei visto che sono previste tecniche antisismiche innovative ed avanzate.
Alla consegna del decreto del primo cantiere privato erano presenti, tra gli altri, anche Fulvio Soccodato, sub commissario alla ricostruzione, Nicola Alemanno, sindaco di Norcia e Stefano Nodessi Proietti, direttore dell’ Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Umbria. “Siete i primi a partire con la ricostruzione, finalmente avete tra le mani qualcosa di concreto per dire all’impresa di iniziare i lavori” ha detto Tesei rivolgendosi ai fratelli Emilio, Aldo e Guido i tre proprietari della casa, che ora abitano a Roma: “Per molti mesi all’anno torneremo a Castelluccio” hanno commentato con un velo di emozione.
Di “momento storico” ha parlato il sindaco di Norcia. “Sono puntati qua gli occhi del mondo” ha aggiunto Alemanno. “Finalmente ce l’abbiamo fatta” i commenti invece degli abitanti e commercianti di Castelluccio intervenuti alla consegna.

 

E’ Florio Faccendi il nuovo presidente di Banca Centro Toscana Umbria

A fine 2021, l’utile della banca è arrivato ad oltre 2,8 milioni di euro.

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Doppio appuntamento per i soci di Banca Centro Toscana Umbria che si sono riuniti in assemblea per la discussione e l’approvazione del bilancio 2021 e per l’elezione del Cda che rimarrà in carica fino al 2024. Nel rispetto dei principi di tutela della salute l’assemblea si è svolta tramite il conferimento di delega e relative istruzioni di voto da parte dei soci al rappresentante designato: hanno partecipato oltre 2600 soci, approvando il bilancio 2021 – il secondo dopo l’operazione di fusione – ed eleggendo i nuovi consiglieri.

Importanti novità riguardano la governance della banca: come previsto nello statuto i soci hanno eletto 9 consiglieri, i componenti del collegio dei revisori e dei probiviri. La composizione rispetta quanto deliberato in sede di assemblee di fusione dai soci e tiene conto delle recenti normative sugli assetti qualitativi e quantitativi dei consigli di amministrazione delle Bcc.

Nella prima seduta del consiglio sono state deliberate le cariche, in linea con il dettato statutario in vigore dopo le assemblee di fusione: il presidente per il triennio 2022-2024 sarà Florio Faccendi, vicepresidente Carmelo Campagna, presidente del comitato esecutivo Marcello Morlandi e presidente del collegio sindacale Camillo Natali. Nel Cda siederanno due donne, Daniela Vinciarelli e Ilaria Caporali, affiancate dai consiglieri Bartolo Conte, Marco Fiorillo, Roberto Paolini e Michele Verdi. A completare il quadro del collegio sindacale saranno Maria Cristina Adurno ed Enrico Guarducci.

“Il consiglio lavorerà in continuità e coerenza con i gli obiettivi del piano industriale – ha commentato il neo presidente Florio Faccendi – e rimanendo fedeli ai valori mutualistici e cooperativi che rappresentano il dna della nostra banca. Ci auguriamo di poter tornare ad esprimere la nostra vicinanza al territorio anche attraverso la presenza fisica, oltre che tramite il sostegno economico a famiglie e imprese. In questi due difficili anni caratterizzati dalle limitazioni imposte dalla pandemia la Banca ha aderito alle iniziative governative a sostegno dell’economia con erogazioni per oltre 84 milioni di euro nel 2021 e con la messa a disposizione di importanti plafond per bonus edilizi”.

“Ci aspetta un 2022 ancora complesso – ha aggiunto il vice presidente Carmelo Campagna – a causa anche delle attese sull’andamento dei tassi e delle nuove normative che incideranno sulla redditività, oltre che del conflitto in corso in Ucraina, l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, le sanzioni e l’instabilità internazionale. Tuttavia Banca Centro Toscana Umbria inizia il 2022 su basi solide, grazie ai risultati 2021 positivi che vedono tutti gli indicatori in crescita e in linea con le attese”.

“Nonostante gli effetti economici correlati alla pandemia – ha commentato il direttore generale Umberto Giubboni – l’utile a fine 2021 si è attestato ad oltre 2,8 milioni di euro. Il risultato d’esercizio incorpora anche le ulteriori azioni intraprese per la riduzione degli NPL tramite cessione GACS, il presidio dei coverage sui livelli attesi di gruppo con gli adeguamenti straordinari derivanti dagli scenari Covid. La raccolta globale ha raggiunto euro 2,23 mld segnando un più 5,16%, con un importante sviluppo della raccolta gestita che raggiunge i 298 mln euro con un più 37,7%. Le erogazioni di nuovo credito destinato a sostenere famiglie e imprese ammontano a oltre 202 milioni di euro, mentre complessivamente gli impieghi sono cresciuti a 1,23 mld di euro”.

I risultati di gestione ottenuti confermano i buoni livelli patrimoniali in linea con il piano industriale di aggregazione e con i parametri del Gruppo Bancario Iccrea di cui Banca Centro Toscana-Umbria fa parte.

L’impegno del governo per le infrastrutture umbre

Positivo l’incontro tra il ministro Giovanni e la governatrice Tesei sugli investimenti per la viabilità regionale

Al centro dei progetti, il nodo di Perugia, la Foligno-Terontola, l’alta velocità Mediaetruria
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Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

Giù le mani dal superbonus. Il presidente di Ance Perugia, Moreno Spaccia, difende il provvedimento

La messa in discussione del superbonus 110 % potrebbe rallentare anche la ricostruzione

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Paventa che “la ricostruzione post terremoto possa andare incontro a un ulteriore rallentamento” il presidente di Ance, l’associazione dei costruttori edili, Perugia, Moreno Spaccia, che commenta la situazione legata al superbonus. “Il superbonus 110% – sostiene Spaccia – ha due meriti: dare un contributo decisivo alla ripresa economica e agevolare l’efficientamento energetico e sismico del patrimonio edilizio contribuendo al raggiungimento degli obiettivi che il nostro Paese si è dato in materia di risparmio energetico e decarbonizzazione. In tale prospettiva Ance ha sempre sostenuto che sarebbe utile evitare di introdurre novità normative con cadenza settimanale e dare invece stabilità e certezza ai cittadini e alle imprese e rendere strutturale questa misura. Non si può negare che ci siano state anche frodi e fenomeni distorsivi nell’utilizzo di questo strumento, anche se i dati dell’Agenzia delle Entrate dimostrano che le frodi riguardano soprattutto altri bonus meno regolamentati”. “Crediamo sia sbagliato nei confronti dei cittadini e delle imprese oneste privarsi di un provvedimento che, seppur migliorabile, ha dimostrato di poter dare un decisivo contributo all’economia del Paese e all’ambiente” conclude Spaccia.

In crescita il turismo ferroviario in Umbria

Circa 58.000 viaggiatori dal Venerdì Santo al Lunedì di Pasqua hanno raggiunto la regione in treno per trascorrere il ponte pasquale

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Nel 2021 erano 19.000 mentre nel 2020 non avevano superato i 2.000 spostamenti. Oltre il 200% per cento in più.

Nel 2021 erano 19.000 mentre nel 2020 non avevano superato i 2.000 spostamenti. Oltre il 200% per cento in più.
“Si tratta di un segnale molto incoraggiante – si legge nella nota dell’assessorato – soprattutto in vista della prossima stagione estiva. Il treno regionale come modalità di trasporto è risultato vincente non solo per il bel tempo, ma anche per l’ampia scelta di offerte tariffarie e per il caro carburante che consiglia di lasciare l’auto a casa”. Le destinazioni più gettonate nella giornata di Lunedì dell’Angelo sono state Foligno, Terni e Perugia. Tanti i borghi umbri che hanno registrato una crescita esponenziale degli arrivi rispetto allo scorso anno. Tra le principali Assisi (+800%), Orvieto (+500%), Spoleto (+350%), Passignano sul Trasimeno (+900%); Gualdo Tadino (+ 1200%); Fossato di Vico- Gubbio (+700%). I collegamenti ferroviari regionali e le bellezze dell’Umbria si sono dimostrati un bel connubio per il rilancio post pandemia del turismo. Questo connubio ha dato i suoi frutti anche il 25 aprile che ha visto oltre 14.600 viaggiatori spostarsi in treno rispetto ai 4.600 del 2021.

“Ma ancor più ambiziosi sono i nostri progetti per il futuro – prosegue l’assessorato – che otterremo grazie alle nuove infrastrutture cui stiamo lavorando con grande impegno, dalla riapertura della Stazione di Sant’Anna alla nuova stazione a servizio dell’aeroporto a Collestrada. Dalla completa ricostruzione della Fcu da Terni a Sansepolcro con rinnovata qualificazione turistica e la eliminazione indispensabile di quasi tutti i passaggi a livello, alla velocizzazione della Orte-Falconara a quella della Foligno-Perugia-Terontola.
Altri esempi di innovazione sono gli Assisi, Orvieto, Marmore e Piediluco Link. I primi per il momento e molto utili per i viaggiatori, soprattutto per quelli provenienti da fuori regione.
Un ringraziamento particolare – conclude la nota dell’assessorato regionale ai trasporti – va alla Direzione regionale e nazionale di Trenitalia, sempre aperta nella collaborazione con la Regione verso nuove sfide. L’Umbria ha ancora enormi potenzialità inespresse che in gran parte con il trasporto ferroviario, aereo e pubblico su gomma, possono coniugare sviluppo, economicità, qualità, sicurezza, rafforzando l’immagine di regione in cui la qualità della vita è elevata, i servizi in netto miglioramento e le attrattive sono sempre più numerose”. 

Simone Cascioli il nuovo direttore generale di Confindustria Umbria

Negli anni precedenti aveva ricoperto il ruolo di responsabile dei servizi associativi e delle relazioni industriali di Confindustria regionale

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Simone Cascioli, classe 1975, è il nuovo direttore generale di Confindustria Umbria. Cascioli ha appena assunto il nuovo incarico dopo essere stato, negli ultimi due anni, dirigente di un’importante multinazionale. Il consiglio di presidenza di Confindustria Umbria ha optato per un profilo che avesse già maturato esperienza in ambito associativo con l’obiettivo di rafforzare il processo di innovazione intrapreso negli ultimi mesi e cogliere con sempre maggiore attenzione le specifiche esigenze associative con un particolare riguardo al tema della rappresentanza e al territorio. “Sono convinto – ha sottolineato il presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli – che la conoscenza del nostro sistema associativo e la professionalità personale e manageriale maturata in contesti internazionali, permetteranno a Simone Cascioli di svolgere nel migliore dei modi l’incarico che gli è stato affidato. Il nuovo Direttore saprà apportare idee, progettualità e una modalità di lavoro senz’altro rispondenti alle esigenze dei nostri associati, consolidando la rappresentanza, potenziando i servizi presenti e attivandone di nuovi per rispondere alle mutate esigenze di mercato”.

Sciopero alle acciaierie, flessione della produzione

Sciopero alle acciaierie, flessione della produzione

Circa il 35 % della forza lavoro ha aderito all’astensione indetta dall’Usb

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Ripercussioni sulla produzione stamani all’Ast di Terni, a causa dello sciopero proclamato a livello nazionale dall’Usb con lo slogan “Abbassate le armi, alzate i salari”. Alla mobilitazione hanno infatti aderito 100 lavoratori del primo turno, il 35% della forza lavoro. Si aggiungono ai 18 addetti che hanno scioperato nel turno di notte (9%). Nell’area a caldo dello stabilimento stamani ha marciato solo uno dei due forni, grazie all’accorpamento degli organici. Fermi anche quasi tutti i reparti e le linee dell’area a freddo. Lo sciopero nazionale che ha riguardato lavoratori della produzione agricola e industriale, dei porti, della logistica, dei cargo e del commercio è stato indetto per sottolineare «la necessità e l’urgenza – ha spiegato l’Usb – di alzare i salari per fronteggiare una crisi che è diventata insopportabile per milioni di persone ed una inflazione che solo a marzo ha sfiorato il 7%». Il sindacato di base definisce inoltre “scellerata» la scelta «di spostare risorse sugli armamenti, sottraendole ai servizi, alla scuola e alla sanità pubblica”.

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Terni, usare gli immobili pubblici per installare i bancomat

Terni, usare gli immobili pubblici per installare i bancomat

La chiusura delle filiali bancarie sta creando disagi ai cittadini, la proposta di Filipponi (Pd)

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“I bancomat e gli sportelli bancari sono servizi essenziali. La razionalizzazione che da mesi ormai stanno portando avanti gli istituti di credito ha lasciato intere zone del territorio comunale sprovviste. E’ un disagio per i cittadini, per le attività commerciali e artigianali. Ecco perchè penso che almeno per la presenza dei bancomat il comune debba fare qualcosa, ho chiesto all’amministrazione comunale di attivarsi al fine quantomeno di verificare la possibilità di emettere un avviso rivolto agli istituti bancari, per ospitare un bancomat in uno spazio pubblico o all’interno di un immobile comunale, a condizioni agevolate”, sostiene il consigliere del Pd Francesco Filipponi. Filipponi ha presentato una interrogazione incentrata in particola sulla carenza degli sportelli bancari nelle zone di Gabelletta, Campitello, Campomaggiore, Cesi.
“Nei mesi scorsi -scrive il consigliere del Pd – almeno due istituti bancari hanno chiuso le proprie agenzie in quella zona, che conta ormai circa 15 mila abitanti. Che per tutta la zona citata, è presente un unico ufficio postale, aperto durante l’orarioantimeridiano, ed un unico postamat. Che tutto ciò è fortemente penalizzante per i cittadini, le attività commerciali e anche per gli esercizi artigianali limitrofi presenti nella vicina zona di via dei Gonzaga e Collerolletta. – Che pur capendo i ragionamenti che spingono gli istituti bancari ad una razionalizzazione delle risorse umane ed economiche a causa dell’attuale situazione economico-finanziaria globale, è incomprensibile lasciare un territorio così vasto, senza un istituto bancario”.

Coldiretti Umbria, carburante agricolo: stop a “burocrazia” che colpisce imprese

Fioroni: al lavoro per salvare Monteluce dal default

“Prosegue il lavoro della Giunta Tesei per salvare il complesso immobiliare di Monteluce a Perugia dal default a cui le scelte del passato sembravano averlo condannato». Così il consigliere regionale della Lega Umbria, Paola Fioroni, che ricorda di aver presentato «sul tema alcuni atti già discussi in sede di Assemblea legislativa». «Fiduciosi che la strada intrapresa sia quella giusta – prosegue Paola Fioroni, in una nota della Regione – come Lega stiamo seguendo l’evolversi della situazione. La pesante eredità di cui la Giunta Tesei si è fatta carico, delineata da scelte sbagliate e dalle evidenti responsabilità politiche del Partito democratico, si traduce oggi nella necessità di fermare l’avanzata del degrado e trovare soluzioni efficaci al fine di valorizzare una zona che può rappresentare un fiore all’occhiello per la città di Perugia, scongiurando il completo azzeramento dell’investimento immobiliare di 43 milioni di euro fatto in passato». «Apprendiamo – continua Paola Fioroni – della possibilità da parte del soggetto economico Amco-Prelios di chiudere gli accordi con quotisti di minoranza, fornitori e gestore per un investimento previsto di circa 14 milioni di euro. Sono in corso alcuni passaggi importanti e molto delicati da affrontare che in questi giorni determineranno il percorso del progetto di rilancio. L’esito positivo in tempi brevi di questa fase determinerà anche la possibilità da parte delle Regione Umbria, come di recente spiegato dall’assessore alla sanità Luca Coletto nel corso della seduta dedicata alle interrogazioni dell’Assemblea legislativa, di ricalibrare la scelta di indirizzare i 5,7 milioni di euro del Pnrr per la ristrutturazione dell’ex dispensario di via XIV Settembre, verso il complesso Monteluce». «Va dato atto al nuovo corso regionale a guida Tesei – conclude Paola Fioroni – di aver cambiato completamente passo rispetto all’inerzia dimostrata dal precedente governo regionale a guida Pd, su questa come su altre questioni inerenti aspetti di fondamentale importanza per il futuro sviluppo dell’Umbria”