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consumi

Settore privato, così la dinamica delle retribuzioni in Umbria

A fronte di retribuzioni orarie nel settore privato non agricolo (PNA) che in Italia nel 2023 (ultimo anno per il quale sono disponibili dati ufficiali Inps regionali) sono cresciute del 2,1% in termini nominali (5,7% secondo l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, NIC), in Umbria l’aumento è stato leggermente superiore.

Nel 2024, secondo i dati informali contenuti nell’ultima relazione della Banca d’Italia, le retribuzioni di fatto hanno continuato ad aumentare (del 2,9%). Informazioni preliminari a livello territoriale per il 2024 possono essere tratte dai contratti collettivi nazionali per la componente base della retribuzione effettiva (integrabile con accordi di secondo livello o erogazioni una tantum).

In Italia questa componente è aumentata del 4,0% nel settore PNA (a fronte di un’inflazione dell’1,0 secondo l’indice NIC). Vi hanno contribuito sia gli incrementi già previsti dagli accordi vigenti sia i rinnovi di alcuni importanti contratti collettivi (in particolare quelli del commercio, del credito, degli alberghi
e degli studi professionali).

Alla fine del 2024 le retribuzioni contrattuali italiane in termini reali rimanevano comunque inferiori del 9% circa, in media, rispetto ai livelli del 2021. Gli adeguamenti salariali previsti dai contratti collettivi
nazionali determinano una dinamica media eterogenea a livello territoriale, che riflette il diverso peso dei comparti contrattuali sul monte retributivo locale.

In base a stime della Banca d’Italia su dati di INPS e Istat, in Umbria la crescita media sarebbe stata in
linea con quella registrata nel Paese. A fronte del positivo effetto degli adeguamenti disposti nel comparto della metalmeccanica, che in regione ha un peso superiore alla media nazionale, la dinamica complessiva ha risentito della minore incidenza degli altri settori caratterizzati dagli incrementi retributivi più elevati, come quelli della chimica e del credito.