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sanderson mendoza

Trasporto scorie Ast, polemiche tra Italia Nostra e Fiom Cgil

Botta e risposta sul trasporto scorie delle lavorazioni Ast tra Italia Nostra e le organizzazioni sindacali. La sezione ternana dell’associazioni ambientalista aveva accusato: “Nonostante la tragica morte di Sanderson e i milioni dell’accordo di programma, il trasporto scorie fuse a mille e più gradi proseguirà allo stesso modo. Su gomma”

Accusando lil Gruppo Arvedi, ma anche politici, istituzioni e sindacati, di non aver affrontato il tema, nonostante la recente firma dell’Accordo di programma. Preferendo continuare sul “medioevo trasportistico – camion con paiola carica di scorie infuocate”.

Accuse a cui replica la Fiom Cgil di Terni “per onore della verità e per rispetto di una giovane vita caduta sul lavoro”.

“In primo luogo – osserva il segretario generale dell’organizzazione sindacale, Alessandro Rampiconi – la sede deputata per risolvere queste questioni specifiche non era l’accordo di programma, che pure è criticabile per alcune occasioni perse, nonostante il deciso passo in avanti. Subito dopo l’incidente mortale, grazie alla determinazione dei colleghi di Sanderson – ricorda Rampiconi –, si è protratto uno sciopero durato sei giorni e che ha tenuto ferma l’intera area a caldo di Ast. Quella lotta ha determinato un accordo che ha portato, tanto per citare gli elementi essenziali, un aumento delle pause e degli organici per gli operatori, una squadra di pronto intervento per il manto stradale e l’utilizzo del kirow solo per le paiole vuote, riservando il trasporto della scoria liquida al Kress, ritenuto dai lavoratori più sicuro in questa fase”.

“La Fiom Cgil di Terni, nel rispetto del lavoro della magistratura – aggiunge Rampiconi – si è messa sin da subito a disposizione degli organi inquirenti e ha prodotto documenti, comunicati e atti relativi a richieste di incontro a Tapojarvi, addirittura risalenti al 2020. Al riguardo, la nostra organizzazione sindacale valuterà ogni ipotesi procedurale possibile al fine di costituirsi parte civile quando sarà avviato il processo. Ricordiamo di essere l’unica organizzazione sindacale ad avere agito in questa direzione. Per tutti questi motivi – conclude il sindacalista – riteniamo inutili e dannose certe prese di posizione generiche e strumentali che sono irrispettose di chi si sta battendo con tutti i mezzi a disposizione per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma soprattutto per Sanderson e la sua famiglia che meritano giustizia e non gogna mediatica”.