
Timori prezzi petrolio e gas per l’attacco Usa in Iran, i prezzi dei carburanti rilevati in Umbria
Timori per l’escalation del conflitto in Medio Oriente, ma anche per le ripercussioni economiche in tutto il mondo, dopo il bombardamento statunitense in Iran. Dove il Parlamento della Repubblica Islamica, per ritorsione, ha votato la chiusura dello Stretto di Hormuz. Una striscia di mare lunga 33 km, navigabile dalle grandi petroliere solo per una larghezza di 3 km, che collega il Golfo Persico con il Mar Arabico. Da lì passa circa il 30% del petrolio esportato nel mondo e tutto il gas naturale del Qatar, pari al 20% delle esportazioni mondiali.
In Italia, il 14% del petrolio importato e il 10% del gas naturale transita per lo Stretto di Hormuz. Una chiusura farebbe schizzare i prezzi (tra i 120 e i 170 dollari al barile per il greggio, secondo una stima di JP Morgan, determinando l’incremento dei carburanti, ma anche delle bollette per famiglie e imprese, già fortemente penalizzate dal caro-energia.
Gli analisti osservano come la Repubblica Islamica dell’Iran abbia più volte minacciato la chiusura dello Stretto di Hormuz, senza mai attuarlo. Anche se l’acuirsi del conflitto avrà conseguenze sui carburanti, che già sono stati ritoccati al rialzo nelle ultime ore.
I prezzi medi dei carburanti rilevati
Domenica mattina (22 giugno), quando l’Italia si svegliava con la notizia del bombardamento americano, i prezzi medi dei carburanti in Umbria, comunicati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy secondo il monitoraggio quotidiano, erano questi: gasolio self 1 euro 660; benzina self 1 euro 740; gpl 0,718; metano 1 euro 382.
Sulla rete autostradale italiana, questi i prezzi medi dei carburanti rilevati: gasolio self 1 euro 779; benzina self 1 euro 845; gpl 0,843; metano 1 euro 507.