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Stazione AV, l’Umbria attende il nuovo presidente della Toscana

Realizzare a Creti o a Rigutino la stazione Medio Etruria dell’Alta Velocità? La Giunta regionale dell’Umbria attende l’esito delle elezioni in Toscana, per discuterne con il nuovo governo regionale. E’ quanto ha detto l’assessore Francesco De Rebotti rispondendo all’interrogazione con la quale i consiglieri di minoranza Nilo Arcudi (Tp/Uc – primo firmatario), Enrico Melasecche (Lega), Andrea Romizi (FI), chiedevano una posizione chiara della Giunta umbra, che aveva approvato e poi ritirato il protocollo siglato con l’amministrazione Giani con il quale si rimetteva in discussione il progetto di Creti, che ha avuto il via libera di Rfi ed un finanziamento di 10 milioni per la progettazione, preferendo la soluzione Rigutino.

“Il tema del trasporto ferroviario in generale coinvolge le regioni del centro Italia in particolare, che sono intimamente legate dal sistema del trasporto ferroviario” ha detto De Rebotti. Spiegando che, appunto, l’Umbria deve conoscere le intenzioni del nuovo interlocutore, cioè l’amministrazione che uscirà dalle elezioni regionali in Toscana”.

“Oggi registriamo, in una fase in cui il governo regionale della Toscana si sta rinnovando – ha evidenziato De Rebotti – una incertezza rispetto all’obiettivo di quella regione, che dovrà mettere a terra, perché è su quel territorio che si fa l’intervento. Intervento che passa anche attraverso il supporto tecnico ed iter autorizzativo che riguarda la Regione. Quindi: c’è un atto, c’è un finanziamento per la progettazione che sta andando avanti, noi attenderemo con pazienza l’esito anche delle elezioni regionali della Toscana e qualsiasi sarà il soggetto che vincerà le elezioni e che sarà chiamato ad assumere la responsabilità di guidare la Regione sarà il nostro punto di riferimento”.

Concludendo: “Noi siamo chiamati a condividere progetti e visione dei nostri trasporti interregionali. Quindi, come ho fatto fin dall’inizio del mio assessorato, a prescindere dalle mie note opinioni personali, il tema sarà quello di un confronto con la Regione Toscana che ha una potestà importante dal punto di vista territoriale ed autorizzativo. Il nostro sarà un ragionamento proficuo negli interessi dell’Umbria.
Il mio primo atto, quando si insedierà il nuovo Governo regionale toscano è attivare un confronto su questo tema e su altri”.

Una risposta che, per l’opposizione, è la conferma di come l’amministrazione regionale umbra e la maggioranza che la sostiene navighino a vista sul tema delle grandi opere. “Sull’alta velocità, sul Nodo di Perugia e sulle altre opere fondamentali per il futuro della nostra regione – accusano Arcudi, Melasecche e Romizi – la Giunta continua a muoversi in totale confusione, senza visione e senza coraggio. Nella sostanza, non vogliono realizzare le opere: in Consiglio regionale votano contro, condizionati dalle pressioni del Movimento 5 Stelle, di Sinistra e Verdi e dei vari comitati locali. Un atteggiamento contraddittorio che produce solo melina e fa perdere tempo prezioso all’Umbria”.

Cambiano le regole per le case popolari ed è subito scontro politico

Verso il cambio delle regole per l’assegnazione delle case popolari in Umbria. Una normativa più equa che rende più accessibili gli alloggi pubblici, rivendica la maggioranza con l’assessore Fabio Barcaioli, che ha proposto il disegno di legge, approvato in via preliminare dalla Giunta, per la modifica della legge regionale 28 novembre 2003, n. 23, in materia di edilizia residenziale sociale.

La minoranza di centrodestra attacca, puntando l’indice contro la scelta di eliminare il requisito della residenza quinquennale continuativa in Umbria e dell’essere incensurati.

La legge vigente finora richiede che chi domanda un alloggio ERS risieda ininterrottamente in Umbria per almeno cinque anni. La riforma elimina questa restrizione. Rispondendo così – si ricorda in una nota della Giunta – alle recenti sentenze della Corte Costituzionale. La modifica consentirà a chi ha un legame stabile con il territorio, di 12 mesi con sei mesi nel territorio comunale, di accedere agli alloggi.

Altra modifica sarà l’abolizione del divieto di possedere immobili all’estero poiché la normativa attuale esclude dalla graduatoria chiunque sia proprietario di un’abitazione all’estero, senza considerare il valore dell’immobile. La proposta di modifica – si legge ancora nella nota della Regione – prevede che venga effettuata una valutazione più equa del valore e della reale disponibilità dell’immobile, per evitare penalizzazioni ingiustificate. Questo intervento si allinea anche con il principio che la residenza effettiva e le condizioni di vita nel territorio regionale debbano essere prioritari.

Infine vi sarà l’eliminazione del requisito dell’incensuratezza per tutti i componenti del nucleo familiare. Attualmente la legge prevede che nessun membro della famiglia possa avere precedenti penali per accedere a un alloggio ERS. Con la riforma, il requisito dell’incensuratezza sarà limitato al solo richiedente diretto e non riguarderà i reati minori. Tuttavia, il requisito resterà valido per i reati associativi e quelli di particolare gravità. Questo – viene spiegato – per evitare che un’intera famiglia venga penalizzata per le azioni di un singolo componente.

“Questa riforma nasce dalla necessità di correggere alcune rigidità che hanno limitato l’accesso agli alloggi pubblici, penalizzando chi ha un reale bisogno di una casa. Le modifiche proposte sono in linea con i principi costituzionali e rispondono alle esigenze di giustizia sociale, garantendo un sistema più equo” spiega l’assessore Barcaioli.

Il disegno di legge sarà ora sottoposto all’iter legislativo previsto, con il coinvolgimento delle commissioni competenti e con il contributo delle forze politiche interessate, per arrivare alla sua approvazione definitiva nel pieno rispetto dei diritti di tutte le cittadine e dei cittadini umbri.

Ma il disegno di legge viene fortemente criticato dalle opposizioni.

Per il consigliere Nilo Arcudi (Tesei presidente – Umbria civica) si tratta di “una scelta ingiusta che discrimina chi ha sempre rispettato le regole e vive nel territorio da anni”. Esprimendo la propria
“forte preoccupazione per le recenti modifiche al regolamento delle case popolari” proposte dall’assessore.

“Le nuove norme – evidenzia il consigliere regionale di opposizione – penalizzano ingiustamente i cittadini che rispettano la legge, i residenti storici e chi da anni vive nel territorio, privilegiando invece criteri che
rischiano di creare disparità e tensioni sociali. Queste modifiche rappresentano un affronto ai principi di equità e giustizia sociale che dovrebbero guidare le politiche abitative. Chi ha sempre rispettato le
regole, chi risiede nel territorio da anni e chi ha contribuito alla crescita della comunità umbra si vedrà ora scavalcato da criteri che non tengono conto del merito e della storia delle persone. Le nuove norme, infatti, introducono parametri di accesso alle case popolari che rischiano di escludere proprio coloro che hanno dimostrato attaccamento al territorio e rispetto delle regole”.

Attacca anche il segretario umbro della Lega, Riccardo Augusto Marchetti: “La nostra legge . ricorda – prevedeva che fossero necessari cinque anni di residenza in Umbria per poter accedere agli alloggi, mentre per la sinistra bastano 12 mesi: una modifica iniqua e insensata, che consente agli ultimi arrivati di scavalcare nelle graduatorie sia italiani che stranieri regolari che già vivono stabilmente sul territorio. Avevamo previsto anche che chi possiede immobili all’estero non avesse diritto all’alloggio in Umbria, altro vincolo che la sinistra ha deciso di abrogare, mettendo così in difficoltà quegli italiani che hanno invece ereditato anche una piccola quota di immobile e che per questo rischiano di essere esclusi dalle graduatorie dell’edilizia residenziale sociale. Non stupisce – prosegue Marchetti – la presa di posizione dell’assessore Barcaioli: del resto il suo partito è lo stesso che ha fatto la fortuna di Ilaria Salis assicurandole un seggio in Europa, lei che le case le occupa fregandosene della legge e delle regole”.