Settori in crisi, in Umbria si riduce il ricorso alla cassa integrazione
Le crisi di settori come automotive, metallurgia, apparecchiature meccaniche in genere hanno fatto aumentare in maniera consistente in Italia dall’inizio del 2025 il ricorso alla cassa integrazione guadagni. Secondo l’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia, Nel primo semestre di quest’anno, a confronto con lo stesso periodo del 2024, il numero delle ore autorizzate è salito di quasi il 22 per cento. Nei primi sei mesi del 20253 l’ammontare ha toccato i 305,5 milioni di ore, 54,7 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Analizzando le singole tipologie di intervento, notiamo che la Cig in deroga (Cigd4), sebbene sia costituita da un monte ore molto contenuto, è crollata del 70 per cento, la Cig ordinaria (Cigo5) è cresciuta “solo” del 7,3 per cento, mentre la Cig straordinaria (Cigs6) ha subito una impennata del 46,4 per cento7. Un incremento, quest’ultimo, molto allarmante che segnala inequivocabilmente le difficoltà che in questo periodo stanno vivendo alcuni settori, in particolare della nostra manifattura.
La situazione in Umbria
L’Umbria è tra le poche regioni che hanno visto contrarre questo valore, con il confronto tra il primo semestre e lo stesso periodo del 2024 che ha registrato una riduzione di 465.231 ore (-13,7 per cento).
Un risultato su cui incide l’andamento nel Ternano, dove rispetto alle 1.420.119 ore di cassa integrazione autorizzate nei primi sei mesi del 2024, quest’anno nello stesso periodo ci si è fermati a 944.866, con una riduzione del 33,5 per cento.
Nel Perugino la situazione risulta invece stabile, con 1.974.114ore di cassa integrazione autorizzate quest’anno, 10.022 in più rispetto ai primi sei mesi del 2024 (+0,5 per cento).
