Norcia, quando “le chiese” sono amate come come le case
“Prima le case e poi le chiese” era uno degli slogan circolati dopo il terremoto del 2016, persino tra le tifoserie sportive. E dare una sistemazione alle persone sfollate, ricostruire le loro case e renderle più sicure è stata una priorità.
Ma la gioia spontanea, di popolo, per la riapertura della Basilica di San Benedetto a Norcia dimostra come una popolazione che ha visto letteralmente crollare il mondo addosso abbia bisogno anche dei suoi simboli, religiosi, cultural, identitari. Ecco perché la riapertura della Basilica, a 9 anni esatti dalla scossa che la devastò il 30 ottobre del 2016 (in uno sciame sismico iniziato il 24 agosto di quell’anno e terminato a gennaio 2017) ha rappresentato un punto importante nella ricostruzione nel Centro Italia.
Il finanziamento
L’intervento di ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia è stato finanziato con
Ordinanza Speciale n.8 del 16 maggio 2021 grazie alle risorse messe a disposizione dal
Commissario per la Ricostruzione Sisma 2016, dalla Regione Umbria (POR-FESR 201-2020) e
da ENI Spa, per un importo totale di circa 15 milioni di euro.
L’impegno di Eni è stato definito con un accordo di sponsorizzazione tecnica con l’obiettivo di
sostenere la ricostruzione della Basilica attraverso risorse economiche e contributi di alto
profilo professionale e organizzativo, accanto al commissario straordinario per la
Ricostruzione e al Ministero della Cultura – l’Arcidiocesi di Spoleto e Norcia, la Regione Umbria
e il Comune di Norcia, in un’alleanza che ha unito enti pubblici e privati in una visione strategica condivisa
La ricostruzione in Umbria
In Umbria dal 2016, a fronte di un totale di 5261 istanze presentate all’Ufficio Speciale
Ricostruzione, ben 3728 risultano concesse per un importo totale richiesto di oltre 1,9 miliardi
di euro, di cui 1,4 miliardi di euro già concessi e 831 milioni liquidati. Nove pratiche su dieci
presentate all’USR Umbria sono state evase. Questo significa che per quasi ogni richiesta di
contributo, c’è stata una risposta concreta e tempestiva, resa possibile anche dalla semplificazione delle procedure avvenuta negli ultimi anni. Ma non basta evadere le pratiche; l’obiettivo è la conclusione dei lavori. E anche qui il dato è incoraggiante: 6 pratiche su 10 hanno visto la fine dei lavori per cui centinaia di famiglie sono potute tornare a casa. Nel solo Comune di Norcia, oltre 730 famiglie sono rientrate nelle loro abitazioni ricostruite mentre diverse attività commerciali storiche hanno riaperto, ricominciando a creare valore e a dare lavoro.
Santa Maria Argenta
A Norcia è in corso anche la ricostruzione della concattedrale di Santa Maria Argentea, che dovrebbe essere consegnata entro un paio di anni. Gli eventi sismici avevano causato il ribaltamento della sommità della facciata e l’espulsione dei conci di rivestimento delle murature e, all’interno, il crollo della copertura ha coinvolto i pilastri e ampi brani del paramento interno delle murature perimetrali. L’importo dell’intervento è di circa 7 milioni e 400 mila euro, che provengono dal fondo sisma 2016.
Il Palazzo Comunale
In corso anche il cantiere del Palazzo Comunale, uno dei cantieri più innovativi della ricostruzione post sisma. Un intervento da poco meno di 6 milioni di euro e unico caso in Italia in cui un edificio storico è stato tagliato alle fondamenta per installare isolatori sismici.
Attesa la riapertura per l’anno prossimo. In ricostruzione anche l’edificio della “Castellina” che ospitava il museo civico e diocesano per il quale è attesa la riapertura nel corso del 2026. In questo caso è stato assegnato l’importo di quasi 154mila euro, a valere sulle risorse del fondo di accantonamento per le ordinanze speciali per i lavori che hanno un costo totale di circa 2,5 milioni di euro. Nel giro di pochi anni
quindi l’iconica piazza di San Benedetto ritroverà il suo profilo originario.
Castelli: Norcia merita la capitale europea della Cultura 2033
“Il recupero delle eccellenze storico culturali e religiose è un elemento essenziale del nostro lavoro volto a far rinascere tutta l’Italia Centrale – commenta il commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli- Norcia e la Civitas appenninica si candidano a Capitale europea della cultura 2033, la patria di San Benedetto, patrono d’Europa, merita questo riconoscimento. Ringrazio il presidente della Regione Stefania Proietti, l’arcivescovo Renato Boccardo, l’Ufficio ricostruzione Umbria e il sindaco Giuliano Boccanera per la sinergia e la collaborazione”.
