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L’annuncio di tagli al personale Nestlè preoccupa anche a Perugia

Preoccupano anche a Perugia, sede storica della Perugina, dove a San Sisto c’è uno dei dieci siti produttivi del Gruppo Nestlè, l’annuncio dato dal nuovo ceo della multinazionale svizzera, Philipp Navratil, di tagliare 16mila posti di lavoro entro il 2027, pari a circa il 6% della forza lavoro nel mondo. Un annuncio fatto dopo aver presentato i dati dei primi nove mesi, in cui il Gruppo Nestlè ha registrato un fatturato di 65,9 miliardi di franchi svizzeri, in calo dell’1,9% rispetto all’anno precedente a causa dell’effetto dei cambi valutari, ma con una crescita organica del 3,3%. L’incremento dei volumi è stato dello 0,6%. Nel solo terzo trimestre, la crescita organica ha raggiunto il 4,3%, trainata da una maggiore domanda in diversi mercati chiave, in Europa e nel Nord America. Male invece la Grande Cina, con un impatto negativo di 80 punti base sulla crescita organica e di 40 sulla crescita reale.

“Il mondo sta cambiando e Nestlé deve cambiare più rapidamente” ha detto Novratil, che ha fissato, entro il 2027, il risparmio dei costi di 3 miliardi di franchi svizzeri (il piano precedente prevedeva riduzioni per 2,5 miliardi di franchi svizzeri).

Gli esuberi

Gli esuberi riguarderanno 12mila impiegati e 4 mila operai nei reparti di produzione e logistica. Quanto agli stabilimenti che saranno interessati, la società si è limitata a comunicar che la riduzione sarà gestita “con rispetto e trasparenza” per limitare l’impatto sociale sui lavoratori coinvolti.

Quello di San Sisto è uno dei dieci stabilimenti della galassia Nestlè in Italia, sparsi tra Umbria, Lombardia, Veneto, Toscana, Campania e Valle d’Aosta.

Pensa Perugia chiede garanzie ufficiali a Nestlè

“Le notizie diffuse in queste ore sull’annuncio di Nestlé di una riduzione di 16.000 posti di lavoro a livello globale nei prossimi due anni non possono lasciarci indifferenti. Si tratta di un piano di ristrutturazione di dimensioni enormi, che rischia di avere ripercussioni anche sul nostro territorio e, in particolare, sullo stabilimento Perugina di San Sisto, cuore produttivo e simbolico di Nestlé in Italia” ha commentato il capogruppo di Pensa Perugia in Consiglio comunale, Lorenzo Mazzanti. Che chiede se lo stabilimento di Perugia è coinvolto, in quale misura e con quali prospettive occupazionali, attraverso comunicazioni “immediate e ufficiali” da parte di Nestlè.

E nel frattempo rivolge un appello alle istituzioni regionali e al Governo “affinché si attivino da subito per vigilare sulla situazione e tutelare l’occupazione umbra, evitando che lo stabilimento Perugina diventi vittima collaterale di strategie industriali globali che nulla hanno a che vedere con la qualità e la produttività del nostro sito. Non possiamo permettere che la storia industriale di Perugia – conclude Mazzanti – venga messa a rischio in silenzio. La Perugina rappresenta un’eccellenza, un presidio di lavoro e di identità collettiva. Su questo non arretreremo di un passo: vogliamo garanzie chiare, pubbliche e immediate sul futuro dello stabilimento e dei suoi lavoratori”.