
Dai monaci ai giovani imprenditori, l’Umbria terra delle birre artigianali
Il Premio Cerevisia 2025 fotografa la metamorfosi del settore delle birre artigianali in Italia: 147 birre selezionate, 27 vincitori da 13 regioni italiane, e una mappa dell’Italia brassicola che si fa sempre più complessa, strutturata, matura. In un settore che sfiora oggi i mille birrifici in tutta la penisola, in una spinta imprenditoriale che ha coinvolto i giovani.
Sul podio delle regioni più premiate svetta l’Umbria, con sei birrifici vincitori. Un risultato che premia l’interesse imprenditoriale verso questo settore, che del resto vanta una tradizione che affonda nelle pratiche dei monasteri.
Seguono Campania, Calabria, Lazio e Lombardia con tre premi ciascuna. Il Veneto porta a casa due riconoscimenti, mentre Marche, Sardegna, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Puglia contano un vincitore a testa.
Svelati soltanto i nomi dei 27 birrifici vincitori, senza però associare ancora i premi alle singole etichette. Una scelta voluta dagli organizzatori per mantenere la suspense fino alla cerimonia ufficiale di premiazione, prevista per martedì 17 giugno alle ore 10.00 presso il Centro Congressi della Camera di Commercio dell’Umbria a Perugia.
L’eccellenza si misura al microscopio (e al palato)
Non una semplice rassegna: il Cerevisia – nato nel 2013 per iniziativa della Camera di Commercio (allora di Perugia, oggi dell’Umbria), della Regione Umbria, del Comune di Deruta, del CERB dell’Università di Perugia e di AssoBirra – si distingue per l’alto profilo istituzionale e scientifico.
Il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste e dell’AITBM (Associazione Italiana dei Tecnici della Birra e del Malto) ne rafforza il prestigio.
Ogni birra candidata è sottoposta a un doppio vaglio: chimico-fisico e organolettico.
Il primo è affidato al CERB, il primo centro di ricerca brassicola fondato in Italia dal prof. Paolo Fantozzi; il secondo a una giuria nazionale di degustazione.
I campioni, anonimizzati secondo un protocollo pubblico certificato, vengono versati uno a uno davanti ai giudici, per garantire massima freschezza e imparzialità.
Ogni birra riceve inoltre un certificato ufficiale di analisi.
“Questo è l’unico premio che garantisce non solo la qualità organolettica delle birre, ma anche la conformità delle etichette, dei materiali e del packaging alle normative vigenti” ha sottolineato Paolo Fantozzi, vicepresidente del BaNAB.
L’Umbria capofila di una nuova filiera
Dietro ai premi c’è un fermento reale. L’Umbria conta 25 birrifici iscritti al Registro Imprese, 14 dei quali con attività brassicola prevalente.
Ma più dei numeri, contano i percorsi: la Regione ha approvato nel 2023 una legge specifica per la valorizzazione della birra artigianale, promuovendo l’intera filiera del luppolo.
Un comparto in crescita, che crea opportunità lungo tutta la catena del valore: dall’agricoltura alla trasformazione, dalla distribuzione alla ristorazione.
“Abbiamo scommesso sulla birra artigianale come volano per l’agroalimentare e il turismo. I risultati si vedono: la qualità cresce, le imprese si rafforzano e il settore attira giovani. Cerevisia è uno strumento potente in questo processo”, ha detto il dott. Mauro Bacinelli dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione dell’Umbria.
Un premio per chi ha talento (e lo sa raccontare)
Oltre ai riconoscimenti per l’eccellenza brassicola, il Cerevisia prevede una serie di premi speciali.
“Il valore di un prodotto non è solo nella qualità intrinseca, ma anche nella capacità di comunicarlo nel giusto contesto” ha detto Fantozzi.
Mencaroni: “Numeri impensabili solo dieci anni fa”
“Oggi in Italia si contano quasi mille microbirrifici. Una cifra straordinaria, se pensiamo che solo dieci anni fa erano appena una cinquantina» ha detto Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria e del BaNAB.
“Il consolidamento del Premio Cerevisia si fonda su tre pilastri: matrice istituzionale, rigore scientifico e competenza nazionale nella degustazione. Sono orgoglioso che quest’anno l’Umbria salga sul gradino più alto del podio, con sei premi che testimoniano la crescita qualitativa della regione”.
Mencaroni ha aggiunto che “l’impatto della birra artigianale si riflette anche sulla produzione primaria: il luppolo, coltura fino a poco fa marginale, sta creando una vera e propria filiera in regioni come l’Umbria”.
Toniaccini e Latterini: “Deruta capitale del fermento creativo”
“Deruta si conferma palcoscenico di eventi nazionali di rilievo. Il Premio Cerevisia valorizza il talento, la qualità e le eccellenze locali, con un forte richiamo a livello nazionale” ha dichiarato il sindaco Michele Toniaccini.
A lui ha fatto eco il consigliere Giacomo Latterini, che ha sottolineato come “l’impegno a favore della birra artigianale abbia favorito l’emergere di nuove realtà imprenditoriali sia in Umbria sia a livello nazionale. Realtà che si stanno strutturando, diventando veri attori economici. In parallelo, grazie alla politica regionale, si è avviata una filiera del luppolo che rappresenta una novità importante per il comparto agroalimentare”.
Marconi (CERB): “Un settore in piena espansione”
“Anno dopo anno, il livello delle birre in gara si alza. Cresce la competizione, ma anche la consapevolezza. Questo settore sta diventando sempre più strategico per lo sviluppo locale, non solo economico ma anche sociale”, ha spiegato Ombretta Marconi, direttrice del CERB.
Il Centro – attivo nell’analisi, formazione e sperimentazione – è oggi un punto di riferimento per tutto il settore.
“La qualità delle birre italiane è in costante miglioramento, e molte di esse nascono proprio con il supporto tecnico e scientifico del nostro centro”, ha aggiunto Marconi.
Giovani e futuro: il lievito della qualità
Il Premio Cerevisia è pensato anche come incubatore per le nuove generazioni.
Tra i premiati numerosi sono i birrifici fondati da giovani under 40, che scelgono produzioni artigianali di alta qualità, legate al territorio e attente alla sostenibilità.
“La birra è innovazione, è linguaggio contemporaneo dell’agroalimentare italiano. Con questo premio vogliamo incentivare le nuove generazioni a investire con coraggio e competenza” ha ribadito Mencaroni.
“Oggi celebriamo non solo un prodotto, ma una cultura che cresce. E, come ogni cultura, ha bisogno di visione e rigore”, ha detto in conclusione Fantozzi.
I BIRRIFICI VINCITORI
Calabria
Birra Cala
Birra Kalabra
Symphony
Campania
Birra Karma
Birrificio Artigianale Napoletano
Monaci Vesuviani
Friuli Venezia Giulia
Foglie d’Erba
Lazio
Birrificio Montecassino
Itineris
Tip Torre in Pietra Birrificio Artigianale
Lombardia
Miamal
Qubeer
Riversa
Marche
Amarcord
Piemonte
Birrificio 2 Sorelle
Puglia
Rebeers
Sardegna
Birra Puddu
Toscana
Opificio Birrario
Trentino Alto Adige
Birrificio Val Rendena
Umbria
Birra Flea
Birra Nursia
Birralfina
Birrificio Colfiorito
Fabbrica della Birra Perugia
Mastri Birrai Umbri
Veneto
Maghi di Orz
Theresianer Birra Italiana 1766