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AST

Ast, nel giorno dell’Accordo di programma stop a una linea a caldo

Nel giorno dell’attesa firma dell’Accordo di programma (appuntamento mercoledì 11 giugno al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), il Gruppo Arvedi fermerà una linea a caldo dello stabilimento Ast di Terni. Il provvedimento, come comunicato dall’azienda alla Rsu, scatterà alle ore 6 di mercoledì, sino alla fine del mese di giugno.

Una decisione che comunque sembra non turbare il clima positivo intorno allo stabilimento ternano, che vede ora prospettive di sostenibilità imprenditoriale ed ambientale alla luce degli investimenti che, con l’Accordo di programma, la proprietà si impegna a mettere in campo unitamente al piano industriale già presentato.

Già nel corso di quest’anno gli investimenti dovrebbero ammontare a 232 milioni, per arrivare al miliardo con i 411 che dovranno servire per la produzione del magnetico, il cui reparto sarà realizzato tra la officina meccanica e l’ex scuola di formazione.

La delegazione FdI al Mimit

Un risultato, l’arrivo alla firma dell’Accordo di programma, che viene rivendicato a sinistra e a destra. Martedì mattina i consiglieri regionali di FdI Paola Agabiti Urbani, Matteo Giambartolomei ed
Eleonora Pace, insieme ai parlamentari Emanuele Prisco e Francesco Zaffini, hanno incontrato al Mimit il ministro Urso.

“È giusto oggi riconoscere che questo risultato – le parole degli esponenti di FdI – affonda le radici anche nel lavoro portato avanti con determinazione dalla precedente giunta regionale di centrodestra, che ha saputo avviare un dialogo concreto con azienda, sindacati e governo, ponendo le basi per una soluzione di prospettiva, poi proseguita dall’attuale amministrazione. La legge regionale 1/2023 approvata dal centrodestra in Umbria, consente oggi di individuare un percorso sostenibile per le aziende energivore del territorio, nonché propedeutica e indispensabile per la chiusura dell’accordo di programma. Uno strumento necessario da mettere in campo per rendere più competitiva l’azienda nel mercato globale da affiancare con le nuove politiche emergenti che il Governo Meloni sta mettendo in campo”.

L’Accordo di programma: energia in cambio di investimenti per produzione e ambiente

Intanto, sono emersi i contenuti dell’Accordo di programma. Che in pratica, prevedono uno scambio tra azienda e Istituzioni pubbliche. Queste ultime, mettono a disposizione una serie di strumenti normativi per consentire la disponibilità di energia da fonti rinnovabili a prezzi calmierati. Con una proposta di legge che la Giunta regionale si impegna a portare in Aula entro 12 mesi, a beneficio di tutte le aziende umbre energivore.

L’azienda si impegna ad investire per garantire produzione di qualità nel polo ternano, misure per aumentare la sicurezza e livelli occupazionali. Si autorizza l’ampliamento della discarica, ma con un sistema di riduzione e recupero delle scorie, da utilizzare anche come materiale secondario per cantieri pubblici. E poi, investimenti mirati per ridurre le emissioni nell’aria (in particolare di nichel) anche per adeguare il sito siderurgico umbro alle restrizioni che entreranno in vigore in Europa nel 2030.

Rispetto degli impegni di parte privata sui quali la Regione, come detto dall’assessore De Rebotti, si impegna a vigilare. Così come le Istituzioni, insieme alle rappresentanze dei cittadini, potranno monitorare il rispetto degli interventi per la sostenibilità ambientale della produzione.