
Appalti al Comune di Terni, si allarga il fronte delle Pmi locali che chiedono un cambio
In attesa del confronto annunciato dall’amministrazione comunale di Terni dopo l’appello iniziale di Confartigianato, si amplia il fronte imprenditoriale che chiede all’Ente di rinunciare al massimo ribasso come procedura per assegnare gli appalti pubblici.
Mirko Papa, presidente territoriale di Cna Terni, ha rivolto un invito alle associazioni di rappresentanza per formula una proposta condivisa in grado di garantire la tutela delle imprese locali che, nonostante le difficoltà, continuano a lavorare a Terni, creando occupazione e ricchezza. E quindi garantire la crescita del territorio.
Cna propone un tavolo di confronto interassociativo, aperto a tutte le associazioni, attraverso il quale interloquire con il Comune, con la Regione, con la CCIAA, facendo proposte condivise che tengano conto delle peculiarità di Terni, una città che si differenzia notevolmente dal capoluogo di regione.
Intanto la Cna si dice contraria all’aggiudicazione delle gare pubbliche con il criterio del massimo ribasso, privilegiando invece quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa e le procedure negoziate con l’invito a rotazione delle imprese. “In tal modo – ha spiegato Papa – si potrebbe aprire anche uno spazio per le imprese locali se, pur nel rispetto delle regole, venissero costruiti dei regolamenti comunali che privilegino criteri legati alla territorialità. Ma sul tema siamo aperti al confronto prima con le altre associazioni e poi con l’amministrazione comunale, al fine di trovare soluzioni adeguate che siano in grado di garantire una crescita costante della nostra città”.
Dichiarazioni, quelle di Papa, accolte con soddisfazione da Confartigianato Imprese Terni. Si tratta di una posizione che concorda in modo sostanziale con quanto Confartigianato Terni sostiene da tempo e che è al centro della recente querelle tra l’associazione e l’Amministrazione Comunale di Terni, in relazione agli appalti anche degli enti partecipati.
Con l’occasione, Confartigianato ribadisce con forza che è diffusa tra le imprese locali la preoccupazione per l’uso eccessivo e indiscriminato del massimo ribasso che penalizza la professionalità, la sicurezza e la tenuta economica del tessuto produttivo del territorio.
“Registriamo quindi positivamente – si legge in una nota di Confartigianato Imprese Terni – l’allargamento del fronte delle associazioni di categoria che condividono la necessità di rivedere le politiche comunali in materia di appalti pubblici, auspicando un confronto vero e operativo con l’Amministrazione comunale, che rifugga da propaganda e battute, finalizzato alla definizione di regole più eque e sostenibili per tutte le imprese del territorio, all’interno di quanto consente il quadro normativo vigente, che non abbiamo mai richiesto di forzare”.
L’intera rappresentanza del mondo dell’artigianato e delle PMI locali, sottolinea quindi Confartigianato, “richiede unanimemente di rimettere al centro l’impresa, con spirito concreto e positivo, senza alcuna volontà polemica o divisiva nei confronti della cooperazione sociale, nel pieno rispetto dei ruoli reciproci e delle regole. Evidenza ne è anche la sottoscrizione, da parte di Confartigianato Umbria, avvenuta in data 25/07/2025 presso la Regione con ARPAL Umbria della ‘Convenzione quadro ex articolo 14 DLGS 10/09/2003 n. 276’ per l’inserimento mirato dei lavoratori con disabilità che incontrano difficoltà nel contesto lavorativo ordinario. Resta il problema, da noi sollevato, di garantire l’aderenza alla lettera e allo spirito della legge della prassi di ricorso alle gare di appalto riservate art. 61 (codice degli appalti), che deve essere limitata ai casi eccezionali e sufficientemente motivati”.
“Ribadiamo infine – prosegue Confartigianato – che anche la politica di internalizzazione delle opere perseguita dal Comune di Terni, se può essere positiva riguardo ad interventi di minore portata, suscita perplessità nelle modalità attualmente adottate, che tra l’altro ottengono l’effetto di traslare il rischio di impresa sul bilancio comunale e quindi sulla collettività. Per questo motivo il Comune ha l’obbligo di motivare pienamente queste scelte e dimostrare la effettiva convenienza economica delle stesse, se non vuole esporsi al rischio di inefficienze e maggiori costi per la collettività”.
“Confartigianato continuerà, come sempre – conclude l’associazione – a lavorare con spirito costruttivo, nel rispetto di tutte le realtà economiche e sociali del territorio, con l’obiettivo prioritario di garantire pari opportunità, qualità e legalità negli appalti pubblici, a tutela dei cittadini, degli interessi generali e degli interessi legittimi delle categorie rappresentate”.