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“Agri.Safe”, l’indagine Confagricoltura su innovazione, formazione e sicurezza

A Orvieto, nel giorno dell’assemblea generale di Confagricoltura Umbria, è stato fatto anche il punto su “Agri.Safe”, progetto realizzato da Confagricoltura Umbria e finanziato da INAIL – Direzione Regionale Umbria, con lo scopo di sviluppare prevenzionali in ambito agricolo, in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Oltre al presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi e alla direttrice di INAIL Umbria Alessandra Ligi, ne hanno parlato anche Alessandro Bianconi (CPSS INAIL Umbria) e Alessandro Sdoga (Cratia Srl Confagricoltura Umbria).

“Agri.Safe”, come è stato ricordato, promuove un coinvolgimento di tutti gli attori della filiera agricola del territorio umbro. Le azioni che sono state messe in atto derivano da un fabbisogno crescente, ma ancora poco approfondito, da parte degli operatori agricoli riguardante la necessità di saper gestire le funzionalità di macchine e attrezzature di nuova generazione, ormai sempre più presenti nelle imprese del settore primario anche grazie agli incentivi statali del piano di transizione digitale.

Soluzioni innovative

Se da un lato queste soluzioni innovative consentono un miglioramento delle performance produttive e ambientali, con riduzione ad esempio dell’impiego dei principali input chimici, dall’altro determinano un veloce e repentino cambio tecnologico ed organizzativo al quale non sempre gli operatori riescono ad adeguarsi in modo altrettanto rapido ed efficace. Obiettivo è quindi prevenire nuove forme patologiche prima che diventino un problema.

Se da un lato tali aspetti hanno di fatto contribuito a cambiare il volto delle imprese agricole, dall’altro rendono necessario che si disponga di adeguati strumenti informativi atti a: individuare con anticipo e con sempre maggiore puntualità i nuovi rischi lavorativi legati all’introduzione dei sistemi innovativi sotto il profilo tecnologico; valutazione, gestione e prevenzione del rischio da lavoro connesso all’utilizzo di macchine e attrezzature con funzionalità evolute; individuazione di istruzioni operative e pratiche efficaci per l’uso sicuro dei nuovi sistemi.

L’indagine

In relazione a tale contesto, nell’ambito del progetto è stata attuata un’indagine a campione volta a: identificare le macchine/attrezzature con funzioni evolute più diffuse in azienda; raccogliere informazioni circa la percezione della sicurezza da parte degli operatori, in relazione all’uso delle stesse.

Il tutto con il fine di sviluppare contenuti multimediali che fornissero da un lato le necessarie informazioni di contesto e dall’altro contribuissero a diffondere la conoscenza dei rischi lavorativi connessi all’applicazione delle nuove tecnologie per contribuire ad incrementare la cultura della prevenzione, anche in relazione a eventuali fenomeni da stress digitale.

Gli infortuni

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro vedono tra le principali cause: scivolamento, inciampamento con caduta (27,3%); perdita controllo totale/parziale di una macchina (22,1%); movimento del corpo sotto sforzo fisico (20,5%); sorpresa, spavento o aggressione (3,9%).

Sicuramente le casistiche afferenti alla seconda tipologia sono quelle maggiormente associabili all’ambito di interesse del progetto.

Quasi il 46% dei casi mortali sono dovuti alla perdita di controllo totale o parziale del mezzo utilizzato (prima causa di morte tra i decessi professionali in agricoltura). La morte sopraggiunge per schiacciamento (ribaltamento del mezzo) o per urto.

Circa le denunce per malattie professionali si evidenzia che le stesse fanno registrare un’incidenza molto più alta degli infortuni sul lavoro. Il tutto attesta evidentemente che l’agricoltura è un’attività logorante.

Le malattie più frequenti tra gli agricoltori sono quelle a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, quali dorsopatie con disturbi ed ernie ai dischi intervertebrali e dei disturbi dei tessuti molli (tendiniti) con lesioni alle articolazioni. A seguire malattie del sistema nervoso (tunnel carpale) e malattie dell’orecchio. I tumori denunciati rappresentano l’1% delle denunce e sono correlati soprattutto a melanomi e in genere ad affezioni della cute per l’esposizione prolungata e diretta al sole.

Dal 2016, l’INAIL promuove la sicurezza in agricoltura attraverso i bandi ISI Agricoltura, che finanziano l’acquisto di macchinari innovativi. Questi nuovi mezzi riducono le emissioni inquinanti, il rumore e il rischio di infortuni, con particolare attenzione a incidenti causati da macchine obsolete, rumore e operazioni manuali. L’INAIL si focalizza sull’uso di trattori e macchine operatrici, responsabili di molti infortuni gravi e mortali, soprattutto per schiacciamento e ribaltamento. Per questo, le nuove macchine devono avere una struttura di protezione antiribaltamento e la cintura di sicurezza, e devono obbligatoriamente sostituire e rottamare i mezzi più vecchi in azienda.

L’aiuto dai nuovi macchinari

Le macchine dotate di tecnologie dell’agricoltura 4.0 rispettano i requisiti di sicurezza minimi e migliorano l’efficienza dei processi produttivi, riducendo il lavoro manuale, soprattutto in produzioni specializzate.

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha pubblicato una nota (“policy brief”) che analizza i vantaggi e gli svantaggi delle nuove tecnologie agricole in relazione alla sicurezza. Tra i benefici ci sono: l’automazione, che sostituisce manodopera e meccanizza operazioni faticose (es. raccolta), riducendo i disturbi muscoloscheletrici; le nuove attrezzature di irrorazione e le cabine pressurizzate, che diminuiscono l’esposizione a sostanze pericolose.

L’automatizzazione

Tuttavia, esistono anche rischi: l’eccessiva automazione o la complessità dei dispositivi possono aumentare i rischi di schiacciamento, collisione, stress, paura di incidenti e distrazione; la riduzione del carico di lavoro può portare a un aumento del lavoro in solitaria e senza supervisione diretta, rendendo necessario l’uso di dispositivi di localizzazione per il monitoraggio. Non vanno sottovalutati i rischi psicosociali dovuti alla monotonia e allo stress.

Le interviste a operatori specializzati e i dati sulle pratiche di defiscalizzazione hanno mostrato che i mezzi agricoli (trattrici e semoventi) e le macchine operatrici sono gli strumenti più diffusi con funzionalità avanzate. Le soluzioni tecnologiche che saranno approfondite in progetti futuri includono: guida automatica, distribuzione di mezzi tecnici a rateo variabile e smart Technologies associate all’uso dei mezzi agricoli.

Risultati dell’indagine

L’indagine, condotta su 96 operatori agricoli umbri che utilizzano tecnologie 4.0 (rappresentanti il 20% del campione di riferimento), ha rivelato un quadro demografico prevalentemente maschile (83%) e italiano, con un’età media tra i 46 e i 55 anni. La maggior parte degli intervistati sono titolari d’azienda (44), ma sono presenti anche dipendenti (23) e preposti (3). Il livello di istruzione è elevato, con oltre il 70% in possesso di diploma di scuola superiore e il 20% di laurea. Questa eterogeneità di ruoli e responsabilità ha permesso di analizzare la percezione del rischio da diverse prospettive.

Per quanto riguarda la formazione, l’84% degli intervistati ritiene adeguata la formazione ricevuta a livello normativo. Tuttavia, il numero di chi la considera utile per comprendere i nuovi rischi legati alle tecnologie avanzate si riduce significativamente.

La maggior parte degli intervistati utilizza direttamente macchinari agricoli avanzati (es. guida automatica, ISOBUS) e il 54% attribuisce a questi un livello di sicurezza assoluto. Questa fiducia si riflette nella percezione del rischio: solo 2 su 96 considerano alto il rischio di infortunio, mentre gli altri lo ritengono moderato (51%) o basso (49%). Un andamento simile si osserva per il rischio chimico.

L’indagine ha anche evidenziato una diffusa applicazione delle pratiche di sicurezza legate all’uso dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e la consapevolezza della loro efficacia nella prevenzione degli infortuni, spesso associati all’uso improprio dei macchinari.

Infine, l’impiego delle nuove tecnologie aumenta la percezione di sicurezza tra gli operatori. Tuttavia, per 10 intervistati il lavoro è diventato più monotono, per 4 più stressante e per 3 più faticoso. Sono state riscontrate anche contromisure adeguate (pause regolari, comfort delle cabine) per i rischi legati a fattori climatici estremi.

Conclusioni

Il progetto “AGRISAFE” è considerato pionieristico in quanto primo tentativo di analizzare l’interazione tra l’evoluzione tecnologica (dettata dal Piano di Transizione) e i rischi legati all’uso di macchinari avanzati. L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha già sottolineato che l’agricoltura intelligente non offrirà soluzioni immediate per la sicurezza e la salute, richiedendo un miglioramento delle competenze e della formazione dei lavoratori. Molti dei progressi in materia di sicurezza e salute sul lavoro derivano da sviluppi volti ad aumentare la produttività e i margini di profitto, piuttosto che dalla sicurezza come obiettivo primario.

Nonostante ciò, questi sviluppi offrono un reale potenziale per migliorare l’ambiente di lavoro, specialmente se vengono integrate fin dalle prime fasi di progettazione tecniche efficaci di valutazione dei rischi e principi di “prevenzione fin dalla progettazione”, evitando impatti indesiderati. In attesa di una diffusione più ampia di tali pratiche nella progettazione e realizzazione di nuove macchine, la formazione aggiuntiva rispetto a quella minima obbligatoria appare oggi lo strumento più efficace. Questa formazione dovrebbe mirare a trasferire agli operatori la piena consapevolezza delle potenzialità funzionali dei sistemi in uso e le abilità per utilizzarli correttamente.

L’interconnessione, requisito fondamentale per la defiscalizzazione dell’Agricoltura 4.0, è considerata uno strumento organizzativo straordinario, in quanto le piattaforme cloud associate ai sistemi di guida satellitari permettono di programmare, assegnare e monitorare con precisione le lavorazioni eseguite dalle macchine.

I contenuti multimediali del progetto mirano a sensibilizzare gli operatori sulle numerose funzionalità tecnologiche disponibili. Queste, se ben utilizzate, possono ridurre l’esposizione ai rischi sul lavoro, ma è essenziale che gli operatori sviluppino nuove abilità attraverso percorsi di conoscenza e pratica complementari a quelli previsti dalla legge.