Operai Anas feriti sul Raccordo, la Uil: più capitale umano per la sicurezza stradale
“L’infortunio sul lavoro capitato ai due cantonieri che lavoravano sul Raccordo Perugia – Bettolle, tra Ferro di Cavallo e Olmo, riaccende l’attenzione sull’esposizione al rischio a cui si trovano i lavoratori su strada di Anas, pur in presenza di una grande attenzione dell’azienda alle tematiche della sicurezza sul lavoro, afferenti al Decreto legislativo 81, che regolamenta il settore. Il costante impegno alla formazione, attuato grazie alla sinergia tra i vertici Anas e le Oo.ss., infatti, non riesce ad arginare un pericolo che spesso è indipendente dalla condotta dei lavoratori e delle lavoratrici, ma che coinvolge gli altri utenti della strada”.
Così in una nota Uil Fp – Anas Umbria, all’indomani dell’incidente che ha coinvolto due dipendenti in direzione Bettolle.
Il conducente dell’autovettura ha perso il controllo del veicolo in corrispondenza di un cantiere mobile per la pulizia dei fossi laterali, investendo i due addetti Anas che stavano operando in banchina. Uno dei cantonieri è ferito ed è stato soccorso dal 118. L’autovettura si è poi ribaltata.
L’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, seguendo con attenzione la situazione aveva espresso vicinanza ai due dipendenti coinvolti.
Un incidente sul quale però accende i riflettori la Uil Fp Anas: “Dalle prime ricostruzioni della vicenda di ieri, l’incidente sembra determinato dalla distrazione di un automobilista, che non avrebbe visto in tempo la segnaletica apposta lungo il percorso dai lavoratori protagonisti del cantiere mobile. Una tragica fatalità, dunque, che ha condotto i due lavoratori in ospedale, di cui uno in condizioni gravi. Nostro compito, però, non è quello di arrendersi al destino ma lavorare per invertire la tendenza. Serve dunque sempre di più in una maggiore attenzione all’educazione e alla sicurezza stradale degli automobilisti. In questo quadro, oltre all’Anas che ha attuato la campagna ‘Guida e basta’, molte sono le realtà impegnate. Ad Anas poi vogliamo esprimere la necessità di aumentare invece il personale d’esercizio, con l’obiettivo di garantire un allestimento di sicurezza dei cantieri sempre migliore”.
“Su strada, per quanto possa essere attenta e scrupolosa la predisposizione dei protocolli di sicurezza e la loro attuazione – conclude la nota del sindacato – i lavoratori rischiano la vita e dunque la cura non è mai abbastanza. Con più lavoratori impegnati nella predisposizione dei cantieri però l’esposizione al rischio può essere abbattuta. Senza alcuna volontà polemica, e ringraziando Anas per l’attenzione che mette sulla sicurezza, vogliamo lanciare un appello e aprire un dialogo, all’azienda e ai cittadini tutti, affinché i lavoratori su strada non siano esposti più al terribile rischio di non tornare a casa dopo il turno di lavoro”.
