Unicoop – Superconti, si apre la partita dei punti vendita e dei posti di lavoro
Dopo la fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno, che ha portato alla nascita della cooperativa Unicoop Etruria, che controlla anche il marchio Superconti, si entra nella fase 2 del piano industriale, quella più complessa e difficile da digerire, perché riguarda la rimodulazione della rete, amministrativa e commerciale, con conseguenze anche sul piano occupazionale.
Piano che è stato illustrato dai vertici di Unicoop Etruria a Roma, lunedì, alle organizzazioni sindacali di categoria. E sul quale si apre ora il confronto tra le parti.
“Un cammino complesso, ma necessario, per assicurare alla cooperativa una prospettiva di sviluppo duraturo, capace di coniugare competitività, valorizzazione dei soci e dei territori” la premessa della cooperativa. Che ricorda le operazioni per oltre 200 milioni per il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria.
“Come già anticipato – si legge in una nota di Unicoop Etruria – sarà avviato un processo di revisione organizzativa delle sedi volto a rendere più efficiente la gestione: la sede rimarrà a Vignale Riotorto e su ogni area territoriale verranno mantenuti presidi a supporto diretto delle reti di vendita e del rapporto con i soci. Sono previste inoltre – si annuncia – alcune azioni di riorganizzazione della rete commerciale, con la prevista cessione ad altri operatori di 23 punti vendita che, dopo un’attenta analisi, si sono rivelati non più sostenibili dal punto di vista economico per mutate condizioni di mercato o sociodemografiche, in sovrapposizione con altri punti di vendita della Cooperativa oppure troppo distanti rispetto ai territori di riferimento”. Accanto a vendite e dismissioni vengono annunciate ristrutturazioni e nuove aperture nel prossimo biennio, tre delle quali in Umbria.
Piano che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs bollano come “inaccettabile”, proclamando lo stato di agitazione in Unicoop Etruria e nella controllata Superconti e annunciando un pacchetto di ore di sciopero e assemblee in tutti i luoghi di lavoro.
I sindacati ipotizzano anche le possibili conseguenze occupazionali: nelle sedi amministrative di Vignale e Castiglione del Lago la rimodulazione interessa 180 unità, mentre per la rete commerciale la dismissione riguarda circa 340 dipendenti complessivi, con possibili cessioni a terzi. Complessivamente si tratta di 6 punti vendita ex Coop Centro Italia, 6 ex Unicoop Tirreno e ben 12 Superconti. Nello specifico in Umbria verranno chiusi 10 supermercati tra Unicoop (Cannara, Bastia Umbra, Tavernelle di Panicale e San Sisto a Perugia) e Superconti (via Settevalli a Perugia, Todi, Amelia, Acquasparta e 2 a Terni).
Quanto a Castiglione del Lago, per i sindacati una riduzione del personale di sede di quell’entità significherebbe smantellarla, “privandola delle funzioni e danneggiando il territorio”.
