
Vendemmia, in Umbria clima favorevole: produzione in crescita del 10%
L’andamento climatico complessivamente favorevole allo sviluppo della vite che si è registrato in Umbria nel corso del 2025 fa attendere una produzione molto buona per quantità (con 430mila ettolitri, +10% rispetto al 2024) e qualità. La stima arriva dall’indagine vendemmiale 2025, realizzata attraverso un processo di armonizzazione delle metodologie adottate da Assoenologi, Unione italiana vini (Uiv) e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) al quale si aggiunge il contributo dell’Ufficio competente del Masaf e delle regioni.
A livello nazionale, la vendemmia 2025 dovrebbe raggiungere i 47,4 milioni di ettolitri, con uve in salute che promettono un’annata molto buona o ottima in quasi tutte le aree e con punte di eccellenza.
In Umbria
In Umbria la raccolta è iniziata a metà agosto per le basi spumante, proseguendo a fine mese con le varietà bianche precoci, e terminerà con le varietà più tardive, a bacca rossa, tra fine settembre e inizio ottobre.
Nella regione il clima, nei vari mesi dell’anno, è stato piuttosto favorevole.
Marzo ha portato buone precipitazioni, mentre aprile, con temperature miti, ha favorito un germogliamento anticipato e uniforme. Le piogge, ben distribuite, hanno permesso di accumulare riserve idriche senza eccessi, anche se ciò ha richiesto attenzione nella gestione della Peronospora. Maggio è stato caratterizzato da variabilità climatica, con fasi di caldo intenso alternate a cali termici e piogge spesso intense, occasionalmente accompagnate da grandine, che ha provocato danni lievi localizzati. Giugno ha avuto un clima caldo e soleggiato, ideale perla fioritura e l’allegagione, con alcuni episodi di stress termico in zone sensibili; le precipitazioni, meno frequenti, hanno comunque sostenuto le piante. Luglio si è distinto per temperature più fresche rispetto agli anni precedenti, con buone escursioni termiche notturne e abbondanti piogge nella seconda metà del mese, mantenendo condizioni ottimali per le vigne, anche se si sono verificati alcuni danni da grandine e vento forte.
Le rese produttive si sono mantenute stabili rispetto al 2024, fatta eccezione per vigneti colpiti da Peronospora, Oidio o Tignoletta, dove i danni sono stati comunque limitati. Lo stato sanitario delle uve è molto buono, con prospettive positive per la qualità delle varietà sia a bacca bianca sia rossa.