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Spazio Modu, a Foligno il nuovo polo di coworking e innovazione

Inaugurato Spazio Modu Foligno, il nuovo coworking che vuole diventare un cuore pulsante di innovazione e collaborazione nel centro storico. Oltre 200 persone presenti nei locali di via Oberdan 55/57, dimostrando l’urgenza e il desiderio di luoghi capaci di generare nuove visioni e opportunità.

Con l’idea di “spazi che aprono per visioni che rigenerano”, l’iniziativa ha sottolineato fin da subito l’ambizione di Spazio Modu di essere più di un semplice spazio di lavoro condiviso. È un luogo generativo, concepito per mettere in relazione politiche, pratiche e desideri, immaginando una città capace di crescere intorno a spazi aperti, condivisi e culturali.

“Il 2025 ci porta uno spazio migliore, dopo l’esperienza finita del coworking Multiverso e sempre nel centro di Foligno, e ci porta un nome nuovo che è frutto di una collaborazione nata due anni fa e di rapporti che hanno fatto presto a consolidarsi e sedimentare con la bella realtà dello Spazio Modu di Perugia. Resistere e ripartire, queste sono state le priorità che ci siamo dati, questo stiamo provando a fare”, ha dichiarato Filippo Salvucci, amministratore di Spazio Modu Foligno, introducendo la visione e la rete con Perugia. Salvucci ha inoltre rimarcato l’importanza vitale del fare rete per le piccole imprese, condividendo una visione comune e servizi essenziali.

Gli interventi che si sono susseguiti hanno approfondito diverse sfaccettature del ruolo del coworking e della cultura come motori di sviluppo. Olivia Marie Lamberini di Spazio Modu Perugia ha illustrato il coworking come attivatore di prossimità, impresa creativa e rigenerazione urbana, esprimendo grande soddisfazione per la creazione di un “ponte culturale tra Perugia e Foligno”.

Emiliano Pergolari (direzione artistica Factory Fest) ha toccato il tema degli spazi e luoghi di cultura, evidenziando come le pratiche e i presidi artistici e culturali debbano superare la concezione di mero “intrattenimento” per parlare direttamente alle persone. A seguire, Chiara Corica (progettista culturale, Cooperativa Densa) ha parlato di come rigenerare attraverso la cura, con esperienze tra infanzia, adolescenza, prossimità e città, portando testimonianze di pratiche che connettono coworking, centri estivi e quartieri in trasformazione.

Un momento saliente è stato l’intervento di Linda Di Pietro, direttrice artistica BASE Milano e collaboratrice esperta della vicepresidenza della Regione Umbria. Nel suo discorso su “Rigenerare: cultura come infrastruttura del possibile”, ha sottolineato il potere trasformativo della cultura nei territori: “La cultura è anche sviluppo economico e la presenza dell’Assessore De Rebotti è indicativa. Dobbiamo spostare il senso della rigenerazione urbana dalla città di pietra alla città di carne, per rigenerazioni culturali”.

Le conclusioni sono state affidate all’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Umbria, Francesco De Rebotti, che ha evidenziato come cultura e creatività debbano essere leve dello sviluppo territoriale. De Rebotti ha riconosciuto il ruolo cruciale dei tessuti culturali e creativi come motori di cambiamento e rigenerazione economica: “Spazi e messaggi come questo sono ciò di cui ha bisogno quell’Umbria che vuole essere sé stessa. È giusto far respirare anche a Foligno la presenza di una Regione che ha cambiato direzione nelle sue politiche, e ora bisogna incalzare chi governa la città su molti temi”.

“L’Umbria è base logistica per molti giovani e Foligno snodo fondamentale”, ha concluso l’assessore, evidenziando il supporto regionale al progetto.