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Tag: Brt

Dall’11 e dal 25 agosto le nuove disposizioni peri cantieri del Brt

Proseguono i cantieri del Metrobus (Brt) – il sistema di mobilità elettrico Fontivegge – Castel del Piano.

Dall’11 agosto e fino al 30 novembre in via Sandro Penna è confermato il senso unico di marcia nel tratto compreso tra il civico 93 (prossimità via Pantaleoni) e il civico 115 (prossimità Strada delle Fratte), direzione Castel del Piano.

Le lavorazioni si spostano ora sulla corsia di sinistra rispetto al senso di marcia, con conseguenti modifiche agli accessi laterali e alle traverse.

Il limite di velocità è fissato a 30 km/h, ed è previsto l’obbligo di dare la precedenza e seguire le direzioni obbligatorie indicate dalla segnaletica provvisoria.

In via Gaetano Donizetti, dal 25 agosto al 30 novembre verrà istituito il senso unico di marcia nel tratto tra la traversa che conduce al civico 71/A (lato via Albinoni) e via Pergolesi/via Cimarosa, con il cantiere collocato sulla corsia di sinistra.

Anche in questo caso il limite di velocità è di 30 km/h. Sono previsti obblighi di stop e direzioni obbligatorie per alcuni accessi privati e laterali, come indicato nella segnaletica temporanea.

Castel del Piano, dal cantiere del Brt spunta una tomba di epoca romana

Sono costantemente seguite da archeologi i lavori per il Brt di Perugia a Castel del Piano, dove è stata scoperta una tomba di epoca romana. Le operazioni di documentazione e recupero sono state effettuate a cura di personale specializzato, che ha operato sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, che conosce bene la zona.

“I resti della sepoltura, in pessimo stato di conservazione, sono stati trasportati presso i nostri magazzini e risultano essere relativi ad un ustrinum, ossia una tomba in cui venivano raccolte le spoglie del defunto dopo la cremazione” spiega il funzionario della Soprintendenza, Giorgio Postrioti. Che informa: “In questo caso i resti erano racchiusi da frammenti di tegole. I frammenti ceramici recuperati fanno propendere per una datazione tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.”

L’ampliamento dell’area di indagine e le ulteriori lavorazioni di progetto in corso, sempre eseguite sotto controllo archeologico, non hanno portato ad ulteriori ritrovamenti, il che porta la Soprintendenza ad ipotizzare che potesse trattarsi di una sepoltura isolata.