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Ritardi sulla Casa di comunità di Monteluce, i sindacati chiedono “chiarezza e trasparenza”

I sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono “chiarezza e trasparenza” in merito ai tempi di realizzazione della Casa di comunità di Monteluce sollecitando il Comune di Perugia ad attuare ogni azione necessaria nei confronti della Usl Umbria 1 per garantire un’adeguata soluzione.

“In mancanza di ulteriori riscontri queste organizzazioni sindacali si riservano di attivare ogni azione utile per sbloccare questa situazione che rischia di colpire pesantemente i cittadini di Perugia” scrivono i rappresentanti sindacali Vanda Scarpelli e Renzo Basili (Cgil), Nicola Cassieri e Luciano Taborchi (Uil) e Valerio Natili e Francesco Ferroni (Cisl). Che aggiungono: “Come organizzazioni sindacali abbiamo da tempo richiesto un incontro con la direzione della Usl 1 senza avere alcun riscontro né attenzione. Riteniamo grave l’assoluta mancanza di attenzione verso chi rappresenta lavoratori, pensionati e cittadini. È grave il silenzio su una vicenda che rischia di mettere ancora più in difficoltà la cittadinanza rispetto alla risposta di bisogni primari come la salute”.

I sindacati ricordano che la città di Perugia, secondo quanto previsto dalla vigente normativa, dovrebbe essere dotata di tre case di comunità mentre a oggi è ne presente solo una situata a Ponte San Giovanni, “che opera peraltro con modalità ridotte per la carenza di personale. L’altra casa di comunità prevista a Monteluce, nell’ex area dell’ospedale – denunciano Cgil, Cisl e Uil –, ha tempi di realizzazione lentissimi e il rischio è che l’edificio non sia terminato in tempi utili per non perdere il finanziamento del Pnrr”.

Le Case di comunità sono nuove strutture socio-sanitarie territoriali previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che fungono da punti di accesso integrati per l’assistenza sanitaria e sociale di prossimità, con l’obiettivo di essere vicine ai cittadini, ridurre gli accessi impropri al Pronto soccorso e garantire la continuità assistenziale. Sono centri polifunzionali dove medici di base, pediatri, specialisti, infermieri e assistenti sociali lavorano insieme per offrire servizi di base, prevenzione, cure primarie e presa in carico dei pazienti cronici, integrando servizi sanitari, sociali e ospedalieri.