“Parità di genere dall’educazione nelle scuole e dalla coscienza critica dalle Istituzioni”
“La parità di genere si costruisce con l’educazione nelle scuole e nei vari contesti educativi, e con una coscienza critica che non può non partire dalle Istituzioni. Per questo la Giornata internazionale per
l’eliminazione della violenza contro le donne è l’occasione non solo e non tanto per contare il numero di femminicidi, ma per assumersi una responsabilità, individuale e collettiva, che rimetta al centro dell’attenzione un tema che è una vera emergenza della modernità, una ferita aperta e profonda del nostro Paese”. Così in una nota la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre.
“A rendere l’idea dell’emergenza – spiega Bistocchi – ci sono i numeri: 77 i femminicidi nel 2025 in un crescendo di cruenza, mancata consapevolezza e un atteggiamento giustificativo che diventa quasi
permissivo. A questo si affianca un ulteriore dato: l’Italia è l’ultimo Paese dell’Unione europea per gender gap lavorativo tra uomini e donne. Inaccettabile che in alcune aree d’Italia, solo una donna su tre in età da lavoro abbia un’occupazione, e che la media italiana sia di una donna su due. Il tema dell’autonomia e
dell’indipendenza economica si intreccia intrinsecamente con quello della violenza, perché una donna sottopagata o che non percepisce reddito, non sarà mai una donna libera di denunciare l’uomo
violento con cui spesso vive”.
“Il tema della violenza sulle donne – conclude la presidente Bistocchi – è un tema che non appartiene ad una fascia di età, ad un ceto sociale, ad una appartenenza politica o ad un’etnia specifica. È un fenomeno culturale e sociale che taglia come una lama la comunità in cui viviamo, e da cui dobbiamo proteggerci e tutelarci con l’arma da sempre più potente: la cultura, e nel campo di battaglia più delicato: la scuola. Per cambiare marcia e verso, servono servizi e welfare, reti istituzionali e investimenti reali. Su tutto questo ho
intenzione di impegnarmi, anche nel mio ruolo di responsabile del Coordinamento Pari opportunità e rappresentanza di genere della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e
delle Province autonome”.
