
La sinergia tra Umbria e Toscana alla prova… dell’acqua
L’intesa tra Umbria e Toscana alla prova… dell’acqua. Passa dall’effettiva sinergia nella gestione integrata delle risorse idriche del sistema di Montedoglio, per sanare i mali storici del lago Trasimeno, la possibilità di future ulteriori sinergie tra le due regioni. Per la costruzione di quell’Italia Mediana di cui si parla da tempo e che, secondo la governatrice umbra Stefania Proietti, l’accordo siglato a Castiglione del Lago rappresenta “il primo mattone”.
“L’occasione dell’accordo – le parole di Proietti – ci ricorda l’importanza che Umbria e Toscana devono avere quale cerniera tra nord e sud e, quindi, il tema delle infrastrutture e quelli del turismo, dell’accoglienza e della sanità, sui quali metteremo a punto altri accordi”.
Se questo matrimonio porterà ad ulteriori benefici per le due regioni, lo si sperimenterà strada facendo. Ma intanto bisogna restare con i piedi… sull’acqua. Perché in passato, è su quella che Umbria e Toscana, e le relative comunità di confine, hanno litigato. Tant’è che ci sono voluti venti anni per arrivare ad un accordo. Che dovrebbe portare direttamente al lago Trasimeno 10 milioni di metri cubi di acqua all’anno, una volta ultimate le sperimentazioni che dovrebbero partire entro le prossime settimane ed effettuati i lavori che il commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua ha garantito saranno “veloci e svolti con le procedure di urgenza”.
“Il termine rivalità – ha ricordato non a caso il commissario – nasce proprio dalle contese che due popolazioni sulle sponde opposte di un fiume mettono in atto per prendere più acqua, quando serve, o scaricarla, quando è troppo abbondante. L’accordo che stiamo firmando regolerà i rapporti tra le vostre regioni in questo senso e vi chiedo di poterlo utilizzare quale paradigma anche per gli altri territori di cui mi sto occupando. In tempi brevi metteremo a terra l’accordo con Conferenze di servizio veloci e assegnazione degli appalti altrettanto rapidi”.
L’intesa formalizzata a palazzo della Corgna e siglata anche dal segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, Marco Casini, e dalla segretaria generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, Gaia Checcucci, rappresenta un passo concreto verso una pianificazione integrata e multilivello, rafforzando la capacità di attrazione di risorse europee e nazionali.
“L’accordo di programma è importantissimo – ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani – perché consente un investimento su canalizzazioni che va a legare Montedoglio, il lago più grande della Toscana, un lago artificiale con una portata di 135 milioni di metri cubi, il lago Trasimeno e la Valdichiana: quindi un investimento che può portare a mettere insieme i due distretti irrigui e che può favorire l’utilizzo migliore possibile dell’acqua. Del resto, siamo in un’area strategica da un punto di vista delle acque e abbiamo testimonianza di come già dai tempi dell’imperatore Tiberio si discutesse di come canalizzare l’acqua dell’Arno e del Tevere. Ma la straordinaria intuizione, maturata negli anni ’70 e realizzata negli anni ‘90, del Montedoglio d’ora in poi può essere a servizio della collettività di Toscana e Umbria, due regioni così integrate che nella storia si sono trovate spesso ad essere una realtà unica”.
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