Giornate della montagna ad Assisi: un confronto su lavoro, persona e territorio
Discussioni su sviluppo sostenibile, transizione ecologica e il futuro delle aree interne
Si è tenuto ad Assisi l’evento delle Giornate della Montagna, organizzato dalla Fai Cisl sul tema “Respira. Lavoro, persona, territorio”. Dopo le edizioni svolte a Dobbiaco, L’Aquila e Camigliatello Silano, questa quattro giorni ha visto la partecipazione di studiosi, divulgatori, artisti, istituzioni e rappresentanti del mondo produttivo, che hanno discusso di lavoro, transizione ecologica e sviluppo delle aree interne.
Il segretario generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota, ha evidenziato la preoccupante situazione delle aree interne. “Tra le sfide epocali che abbiamo davanti non ci sono solo le grandi trasformazioni tecnologiche, che stanno già impattando su tante professionalità, ma anche quelle demografiche, con un calo della popolazione italiana non compensato più neanche dall’immigrazione e 4,5 milioni in meno di giovani nei prossimi 30 anni”, ha dichiarato. Ha inoltre sottolineato lo spostamento progressivo della popolazione dalle aree interne e montuose verso le grandi città o le zone costiere.
Rota ha ribadito l’importanza di investire nel legame tra mondo del lavoro e vocazioni ambientali e agroalimentari. “Senza investire su forestazione, acquacoltura, ripopolamento dei borghi rurali, zootecnia e le dovute infrastrutture materiali e immateriali, il territorio è destinato all’abbandono e al declino”, ha affermato. Tra le priorità emerse durante l’evento, è stata sottolineata la necessità di una legge organica contro il consumo di suolo. Secondo la Fai-Cisl, non si tratta di fermare lo sviluppo, ma di favorire una crescita sostenibile valorizzando l’agroalimentare e l’ambiente, agevolando imprese e famiglie che vivono e lavorano nelle aree montane e sostenendo il ricambio generazionale, particolarmente carente nella forestazione.
Nel suo intervento di apertura del consiglio generale della Fai-Cisl, ultimo atto della quattro giorni umbra, Rota ha affrontato anche il tema del caporalato. Esprimendo vicinanza alla famiglia di Satnam Singh, il bracciante morto a Latina, Rota ha definito il caporalato “un problema serio e complesso che va gestito in maniera sistematica, una battaglia da affrontare insieme”.