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fabio rossi

Protesta agricoltori, a Bruxelles anche delegazioni dall’Umbria

Confagricoltura Umbria sarà presente con una propria delegazione giovedì 18 dicembre a Bruxelles, dove il mondo agricolo europeo si riunirà per difendere il settore dalle politiche attualmente messe in atto dalle istituzioni comunitarie.

Attese nella capitale belga oltre 40 organizzazioni provenienti dai 27 Stati membri dell’Unione europea, per un totale di più di 10.000 partecipanti.

“Chiediamo all’Europa – tutti uniti – politiche adeguate ai tempi e alle reali necessità del settore”, dichiara Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria. Che poi aggiunge: “Senza interventi concreti, tra meno di dieci anni non saremo più in grado di reggere il mercato. Non chiediamo sussidi, ma incentivi capaci di garantire produzione, qualità e sicurezza alimentare, oltre a certezze per il futuro dei giovani imprenditori agricoli”.

“Se l’Europa, come sembra, è intenzionata a disinvestire sull’agricoltura – prosegue Rossi – il rischio è quello di implodere di fronte alle altre potenze mondiali. Le risorse previste per la prossima Pac sono di fatto insufficienti, così come risultano inefficaci le tutele europee rispetto agli altri mercati globali. Produttività, competitività e innovazione non vengono valorizzate nel modo corretto”.

In un contesto di risorse limitate, è inoltre fondamentale che i fondi disponibili vengano convogliati prioritariamente verso gli agricoltori attivi che fanno impresa, ovvero coloro che producono, generano reddito e creano occupazione. Solo così è possibile garantire una sostenibilità reale, non solo economica ma anche sociale, capace di mantenere vivo il tessuto produttivo dei territori e di assicurare un futuro all’agricoltura europea.

Le richieste che Confagricoltura, insieme al Copa-Cogeca – l’associazione europea degli agricoltori e delle cooperative agricole – porterà all’attenzione delle istituzioni comunitarie sono chiare: una politica agricola davvero unitaria, un budget adeguato e non ridotto del 20% come attualmente previsto, meno burocrazia e una visione complessiva orientata alla crescita e alla prospettiva futura del settore. Elementi che, ad oggi, l’Europa non è ancora in grado di garantire.