Stadio-clinica, il Tar rinvia tutto al 27 gennaio. Si tenta la mediazione politica
Il Tar ha fissato al 27 gennaio 2026 l’udienza nella quale verrà analizzata, complessivamente, la pratica stadio-clinica di Terni. Un’udienza breve per decidere nel merito e quindi anche sulla cautelare e sulla sospensiva, non ritirata dall’Avvocatura regionale.
Il presidente del Tar ha auspicato che per allora si arrivi, dove possibile, ad una definizione congiunta. Posizione sulla quale sta cercando di lavorare la Regione, finora senza successo.
“Udienza e pre udienza si sono svolte in un regime di massimo rispetto e collaborazione tra i legali di tutte le parti” viene evidenziato in una nota dell’Avvocatura regionale.
La Ternana Calcio usa però tutt’altri toni e parla di “ennesimo sgarbo nei confronti della città di Terni” per questo ulteriore rinvio, i cui danni sono stimati in 70 mila euro di perdita al giorno.
“Saranno tre mesi persi – dichiara il vice presidente della Provincia di Terni, Francesca Maria Ferranti – per ottenere ciò che è giusto per Terni, per l’Umbria del sud e per i ternani e cioè avere un’equa ripartizione nel territorio umbro delle risorse stanziate dalla Regione per la sanità privata accreditata e convenzionata, poter usufruire di un servizio sanitario non caratterizzato da liste d’attesa interminabili e secondo il principio della prossimità della prestazione non costringendo gli utenti a spendere significative risorse per recarsi fuori dai confini provinciali e regionali come spesso avviene”.
Sempre Ferranti sottolinea poi che “allo stesso tempo è giusto che il Comune di Terni possa dotarsi di un moderno stadio con attività collaterali anche produttive dal punto di vista economico e che concluda la riqualificazione dell’area ex Staino, un tempo zona urbana di degrado, oggi invece un fiore all’occhiello sotto l’aspetto del recupero urbanistico. Un recupero che si unisce alle piscine dello stadio e il Palaeventi e che con lo stadio rappresenterebbe l’ambiziosa cittadella dello sport. Detto questo – conclude Ferranti – resto fiducioso sul fatto che la Regione, proseguendo i suoi approfondimenti, rinunci nelle prossime settimane anche alla discussione nel merito, e dimostri di voler amministrare l’Umbria in modo equo e utile”.
