“L’Umbria dei formaggi”: martedì la premiazione dei migliori prodotti
Una filiera, quella del formaggio in Umbria, che conta oltre 3.000 allevamenti ovini e caprini, pari al 2,7% del totale nazionale. Un patrimonio produttivo che mantiene viva la tradizione nelle aree collinari e montane dell’Umbria.
Quarantacinque formaggi in gara tra pecorini, caprini e misti, per l’edizione 2025 de “L’Umbria dei formaggi”. Prodotti valutati con metodo scientifico e criteri ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi). Premio Qualità sopra i 75/100 e Premio Eccellenza oltre gli 80/100. Martedì 18 novembre, ore 15, la cerimonia finale alla Camera di Commercio dell’Umbria.
Un comparto piccolo ma identitario
L’Umbria produce circa 5 mila tonnellate annue di formaggi, frutto del lavoro di poco più di 3.000 allevamenti ovini e caprini, pari al 2,7% degli allevamenti italiani. Un settore dalle dimensioni ridotte, soprattutto se confrontato con le regioni leader italiane, ma che per l’Umbria ha un ruolo essenziale: presidiare le aree interne, mantenere vivo il paesaggio rurale, tramandare tradizioni pastorali che altrove rischiano di scomparire.
Un settore in trasformazione
I dati nazionali mostrano un comparto in pieno cambiamento: negli ultimi anni gli allevamenti ovicaprini italiani sono diminuiti di circa il 20%, mentre il gregge ha perso quasi il 10% dei capi. Una contrazione che ha favorito le aziende più grandi, mettendo sotto pressione soprattutto le realtà familiari.
L’Umbria resiste grazie a un modello fondato sulla qualità, sulla biodiversità dei pascoli, su un rapporto ancora forte tra allevatore e territorio. Proprio queste caratteristiche rendono oggi la regione un presidio culturale e produttivo di grande valore.
La Rassegna “L’Umbria dei formaggi”
In questo scenario si inserisce la Rassegna, organizzata dalla Camera di Commercio dell’Umbria tramite Promocamera, con il sostegno della Regione e delle principali organizzazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura e CIA).
Sono 45 i formaggi in gara: pecorini, caprini e misti, provenienti da colline, montagne e aree appenniniche. Una mappa completa delle tipicità umbre.
La procedura di valutazione è rigorosa:
• anonimizzazione dei campioni,
• analisi sensoriale affidata alla giuria tecnica ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi).
• trasparenza totale nelle fasi di esame e desanonimizzazione.
I riconoscimenti previsti seguono due soglie di merito:
• Premio Qualità per i formaggi che raggiungono almeno 75/100,
• Premio Eccellenza per quelli che superano 80/100.
Non un concorso “a podio”, ma una rassegna che premia tutti i prodotti in grado di raggiungere livelli di assoluto valore.
La Rassegna si propone di:
• valorizzare le produzioni pecorine, caprine e miste dell’Umbria;
• rafforzarne la presenza sul mercato regionale e nazionale;
• stimolare il miglioramento continuo dei produttori;
• raccogliere elementi per un futuro disciplinare del formaggio umbro.
Una prospettiva di sistema che guarda al futuro della filiera e alla necessità di dare ai prodotti umbri una identità più definita, riconoscibile e competitiva.
Un ruolo cruciale nel panorama nazionale
A livello italiano il latte ovino rappresenta circa il 3,3% del totale raccolto, mentre il latte caprino lo 0,3%. Numeri contenuti, ma vitali per le regioni interne e montane.
In questo contesto, le produzioni umbre — destinate soprattutto al mercato regionale — assumono il valore di una nicchia di eccellenza, capace di distinguersi proprio per la propria scala ridotta e la forte componente artigianale.
