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Arrivano 362 milioni per 95 scuole danneggiate dal sisma del 2016

Permetteranno di procedere “immediatamente” con la programmazione dei cantieri di 95 scuole umbre per un totale di 362,2 milioni di euro le soluzioni illustrate in un incontro presso la Regione dal commissario Guido Castelli.

Un confronto importante, a cui hanno preso parte la presidente umbra, Donatella Tesei, il direttore dell’ufficio speciale ricostruzione, Stefano Nodessi, il sub commissario Fulvio Soccodato, i sindaci dei Comuni coinvolti e i presidenti di Provincia, e che dà seguito allo sblocco, a marzo, della procedura per 228 interventi di ricostruzione compresi nel più ampio Piano straordinario di ricostruzione, che nelle quattro regioni conta 450 istituti da riparare per un valore di 1,3 miliardi di euro.Il primo passo – sottolinea Palazzo Donini – avviene proprio in Umbria, do  ve inoltre, proprio a seguito dell’incontro di oggi, sarà attivata una convenzione tra la struttura commissariale e soggetti attuatori (Comuni, Province) per fornire supporto alle 58 procedure che hanno aderito agli accordi quadro, uno strumento che consente di attingere a liste già vidimate di operatori economici, per le varie fasi di progettazione e lavorazione. I soggetti attuatori potranno avere a disposizione personale dedicato, in sede, per far sì che le procedure di attivazione degli accordi quadro siano immediate. “Ricostruire strutture scolastiche sismicamente sicure e sostenibili dal punto di vista energetico, è una premessa necessaria per il rilancio dell’Appennino centrale” ha detto Castelli. “È sempre opportuno sottolineare – ha aggiunto -l’importanza del clima di collaborazione in cui abbiamo lavorato con la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, i comuni e tutti i soggetti coinvolti. Lo sblocco di questo accordo quadro è un rilevante intervento non solo sotto il profilo della ricostruzione, ma anche della riparazione: dobbiamo supportare le comunità e le famiglie dell’Appennino centrale che vogliono restare in questi territori, fornendo servizi che consentano al tessuto sociale di restare coeso. In questa direzione di tutela, va letta la deroga al numero minimo di studenti per formare le classi nelle scuole terremotate, introdotta dal Dl Ricostruzione, valida fino al 2029 e di cui gli Uffici scolastici regionali possono avvalersi. La scuola è un presidio essenziale ed è per questo che abbiamo lavorato, congiuntamente con gli Usr e i soggetti attuatori, per immaginare soluzioni rapide ma efficaci sotto il punto di vista della qualità e dei necessari controlli procedurali”.

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Quasi 17 milioni di euro di lavori pubblici in tre anni nel piano della Regione

Tra i progetti che saranno finanziati ci sono gli interventi sul cratere del terremoto e la variante stradale sud ovest di Terni

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Opere pubbliche, ha approvato il “Programma triennale dei lavori pubblici della Regione Umbria 2023-2025” in cui sono ricompresi, fra gli altri, numerosi interventi nell’area del “cratere” del sisma 2016 e l’appalto integrato, comprensivo di progettazione definitiva ed esecutiva, per i lavori di realizzazione della variante sud-ovest della città di Terni.
L’importo, per le tre annualità, ammonta a oltre 60,350 milioni di euro, di cui 16,750 milioni per il 2023.
La disponibilità finanziaria sale a 24,5 milioni nel 2024 ed è di oltre 19 milioni di euro nel terzo anno di programmazione.
Nel programma – riferisce una nota dell’ente – sono inseriti lavori di recupero, manutenzione straordinaria, nuova realizzazione e ristrutturazione che riguardano infrastrutture stradali, infrastrutture sociali ed edifici sanitari, beni culturali, edifici direzionali e amministrativi.Fra le opere di nuova realizzazione spicca l’appalto per la variante stradale che collegherà la zona sud e quella ovest/nord-ovest della città di Terni per la quale la Regione ha ottenuto un finanziamento di 50 milioni di euro deliberati dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile.
Nel “cratere” del sisma, oltre ad interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico in alcune località di Norcia e Preci e la bonifica di pareti e versanti della strada di San Pellegrino a Norcia, la Giunta regionale ha programmato per l’anno in corso la destinazione di circa 1,5 milioni di euro per la ricostruzione della residenza protetta Apsp Fusconi Lombrici Renzi di Norcia, costituita da 2 edifici, di cui uno soggetto a demolizione e ricostruzione e l’altro soggetto ad un intervento di ristrutturazione, cui si aggiungono oltre 520mila euro per il recupero e miglioramento sismico di un edificio in Piazza Verdi, sempre a Norcia, di proprietà della stessa Apsp.
Oltre 1 milione di euro è la spesa programmata per il miglioramento sismico del Palazzo comunale di Monteleone di Spoleto. Nell’elenco delle opere del programma triennale indicate con priorità massima, rientra anche la ricostruzione con delocalizzazione del cimitero di Sant’Eutizio di Preci per circa 1,355 milioni di euro.
Significativi gli interventi per il recupero e la valorizzazione della ex ferrovia Spoleto-Norcia. Articolati nei tre anni, prevedono consolidamento versanti, opere d’arte e opere di protezione della sede viaria nel tratto Spoleto-Sant’Anatolia di Narco ed il secondo stralcio dei lavori nel tratto Piedipaterno-Balza Tagliata interessato da frane da crollo/scivolamento, ed inoltre lavori di recupero edilizio ai fini ricettivo-produttivi di caselli e stazioni dell’ex ferrovia.
Nel programma regionale è inserita l’opera di consolidamento per la mitigazione del rischio idrogeologico e l’adeguamento della piattaforma stradale a livello di viabilità, sicurezza infrastrutturale e di servizi del ponte di Montemolino sul fiume Tevere, per il ripristino di un collegamento importante per i territori di Todi, Monte Castello di Vibio e Fratta Todina e per l’intera media valle del Tevere. Sul Tevere, in località Pian di San Martino nel comune di Todi, previsto un intervento di mitigazione con la realizzazione di arginatura golenale e ripristino degli argini traversali e sono in elenco lavori di manutenzione di opere idrauliche e ripristino officiosità idraulica su alcuni tratti del fiume in località Passo dell’Acqua nel comune di Perugia.
Di rilievo- prosegue la nota – le opere programmate che riguardano edifici direzionali e amministrativi. Il Centro regionale di protezione civile di Foligno verrà dotato di un nuovo capannone per lo stoccaggio materiali ed attrezzature di protezione civile da utilizzare in occasione di emergenze sul territorio, mentre sulla copertura dell’autoparco verrà installato un impianto fotovoltaico. Nella sede dell’Assessorato Infrastrutture, trasporti, opere pubbliche e politiche della casa, protezione civile di Piazza Partigiani, a Perugia, strategico per le sue funzioni pubbliche, si procederà alla ristrutturazione con adeguamento sismico ed efficientamento energetico. Nell’annualità 2024 è programmato il restauro e risanamento conservativo di palazzo Donini, sede della Presidenza della Giunta regionale.
Lavori programmati inoltre anche al complesso immobiliare di proprietà regionale Villa Montesca di Città di Castello, all’ex ospedale San Florido, sempre a Città di Castello, e per l’efficientamento energetico della sede del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, a Pantalla di Todi, sempre di proprietà regionale. Nel programma triennale dei lavori pubblici 2023-2025 della Regione Umbria sono ricomprese infine le due opere incompiute di riparazione e miglioramento sismico di immobili di proprietà regionale in località Bandita Cilleni, nel comune di Assisi, e in località Salia – Cai Miari per le quali la Giunta regionale ha stabilito di riprendere l’esecuzione.
Ministero dei Lavori pubblici Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica

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Pnrr, in Umbria ci sono in cantiere 200 progetti

I progetti già avviati sono 62, ma le risorse destinate alla regione sono nel complesso pari a 2,1 miliardi

In Umbria sono concentrati su 200 progetti, ciascuno con un investimento di più di un milione di euro, la maggior parte dei fondi intercettati con il Pnrr. Di questi risultano avviati 62 interventi per un totale di 567 milioni, secondo i dati presenti nel sistema di monitoraggio nazionale Regis, ai quali si aggiungono i circa 500 progetti più piccoli (sotto il milione ciascuno) per un totale di ulteriori 80 milioni. Complessivamente l’Umbria ha intercettato risorse del Pnrr per 2,1 miliardi di euro destinate a oltre 2 mila progetti. In riferimento alla popolazione, la Regione guidata da Donatella Tesei ha fatto meglio di quella che risulta la media del Paese.
Così come per numeri e importi di lavori avviati.
La concentrazione della maggior parte dei fondi su progetti “grandi” è stata voluta per evitare il rischio di una loro dispersione. I 200 che superano, ognuno, il milione di euro di spesa riguardano diversi settori. Circa 795 milioni andranno a infrastrutture e collegamenti, 110 per nuovi mezzi di trasporto, 225 milioni per la messa in sicurezza o realizzazione nuove scuole ed asili, 393 per la digitalizzazione e ricerca, 106 per la riqualificazione urbana, 90 per la mitigazione del rischio idrogeologico e l’efficientamento delle reti idriche. Ci sono poi 40 milioni per interventi nei borghi, 28 per l’efficientamento energetico e 106 per case e ospedali di comunità. Ci sono poi 138 progetti ancora non presenti nel sistema Regis, ma che in parte sono già in essere e risulteranno nel prossimo monitoraggio. Dei 2,1 miliardi intercettati, 1,8 sono destinati ai 200 grandi interventi, mentre i restanti 282 milioni sono divisi in 1.931 medi e piccoli interventi di cui, come già detto, circa 500 sono in corso per un totale di 80 milioni di euro

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L’archistar Mario Botta progetterà la nuova cittadella giudiziaria di Perugia

La realizzazione del primo lotto sul carcere femminile per la sede della Procura della Repubblica avverrà entro metà 2026 e il secondo lotto per gli altri uffici del tribunale sul sito dell’ex carcere maschile entro il 2027

La presidente della Regione, Donatella Tesei, ha incontrato venerdì pomeriggio a palazzo Donini il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il procuratore Sottani e altri rappresentanti del Tribunale di Perugia, il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra Dal Verme, e alcuni tecnici, tra cui l’architetto Mario Botta che ha presentato lo studio preliminare del progetto della Cittadella giudiziaria di Perugia che si realizzerà nel compendio dell’ex carcere maschile e femminile. Il sito, in abbandono da circa 20 anni, ora è pronto a rivivere raccogliendo tutte le funzioni di giustizia. L’architetto Botta ha sottolineato la forza etica e morale del progetto di trasformazione del carcere in luogo di servizi di giustizia; la valorizzazione dell’immobile vincolato passa attraverso la qualità del moderno dei materiali, delle tecnologie che verranno utilizzate e delle soluzioni per portare luce e vita all’interno. Il direttore dell’Agenzia del Demanio Dal Verme ha confermato il cronoprogramma che prevede l’apertura della Conferenza di servizi sul Progetto di fattibilità tecnico-economica rafforzato entro settembre prossimo, la pubblicazione del bando per l’appalto integrato di progettazione esecutiva e realizzazione entro l’anno. La realizzazione del primo lotto sul carcere femminile per la sede della Procura della Repubblica avverrà entro metà 2026 e il secondo lotto per gli altri uffici del Tribunale sul sito dell’ex carcere maschile entro il 2027. La rapidità con cui si è arrivati alla definizione dello studio progettuale – spiega la Regione – è il frutto di una grande intesa ed empatia istituzionale che da meno di un anno si è sviluppata tra gli uffici del Mic, della Regione, del Comune e del Corpo dei vigili del fuoco che hanno lavorato insieme all’Agenzia del demanio e al Politecnico di Milano sotto la regia dell’architetto Botta. «Quando si presentano questo tipo di opportunità – ha affermato il direttore Dal Verme – in cui vi è disponibilità di risorse e sinergie istituzionali, è necessario riuscire a coglierle, così come stiamo facendo noi. La volontà dell’Agenzia è di soddisfare appieno le esigenze di giustizia e di tutti gli stakeholder creando rigenerazione per la città di Perugia». Soddisfazione è stata espressa dalla presidente della Regione e dal sindaco Romizi per quella che è stata definita una riunione estremamente fattiva che rende una prospettiva concreta e tangibile di poter offrire al sistema giudiziario spazi adeguati e funzionali, rivalorizzando, allo stesso tempo, un importante rione del centro storico. a cui verrà restituita nuova vita. «È un progetto estremamente importante per la città e la regione tutta, – ha sottolineato Tesei – che ho seguito con grande attenzione e impegno sin dall’inizio del mio mandato e ora finalmente potrà vedere la sua realizzazione». «Restituiamo a nuova vita – ha detto il sindaco Romizi – a luoghi fino a oggi in disuso, a spazi rilevanti della nostra città, a cui torniamo a dare una luce, una funzione e una fruizione al passo coi tempi. Un’altra ferita della nostra città che si risana». Una delle prossime tappe sarà la presentazione del progetto stesso ai principali stakeholder e alla cittadinanza

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Gubbio, al via i lavori per la nuova Pian d’Assino

Parte il cantiere tra Mocaiana e Pietralunga che avrà una durata di quasi tre anni e mezzo. Importante risultato per il territorio

Una giornata storica per il territorio eugubino e non solo. Potranno finalmente partire i lavori per il primo stralcio dell’adeguamento della Pian d’Assino, nel tratto che va da Mocaiana a Pietralunga. Un’opera attesa da tempo, per il cui sblocco mi sono personalmente impegnato in questi anni, insieme ad Anas, recependo le istanze del territorio»: così l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche che ha preso parte, a Mocaiana di Gubbio, alla consegna da parte di Anas alla ditta vincitrice dell’appalto, dei lavori per la costruzione della variante al tracciato della strada statale 219 «Gubbio e Pian d’Assino» tra Mocaiana e Pietralunga. Una breve cerimonia, alla quale hanno preso parte tra gli altri il responsabile territoriale Umbria di Anas, Lamberto Nicola Nibbi, il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati e il vescovo di Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini. «È grande la soddisfazione nel vedere oggi concretizzarsi questo importante obiettivo per Gubbio e la migliore sicurezza e accessibilità dei collegamenti del territorio, a beneficio di cittadini e imprese» ha sottolineato l’assessore in una nota della Regione. «Ringrazio ancora una volta Anas – ha aggiunto – che ha impresso un’accelerazione nell’iter procedurale dell’opera, dopo essersi impegnata a superare i vari problemi intercorsi negli anni, recuperando il progetto esecutivo dell’impresa che nel 2017 aveva vinto l’appalto integrato, per poi tirarsi indietro, e recuperando anche parte del finanziamento per poi bandire la nuova gara. L’importo dell’appalto è raddoppiato rispetto ai circa 54 milioni di euro iniziali, a causa dell’impennata dei costi delle materie prime fino ad arrivare ad oltre 108 milioni di euro, interamente finanziati. Si tratta di un’opera complessa, con quattro gallerie e quattro viadotti – ha detto ancora l’assessore – risolutiva per quanto riguarda le problematiche afferenti alla sicurezza stradale. Oggi salutiamo il via libera al cantiere, finalmente la svolta: la durata contrattuale dei lavori è prevista in tre anni e 4 mesi, nel giugno 2026 la Mocaiana-Pietralunga potrà diventare realtà».

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Senza più superbonus addio alla ricostruzione

Il sindaco di Norcia Nicola Alemanno invoca la deroga a favore del cratere per non vanificare quanto fatto finora

“Il superbonus per il cratere terremotato del Centro Italia è fondamentale per garantire il proseguo della ricostruzione, magari adottando un sistema diverso da quello finora praticato”: a dirlo è il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno.
“Il commissario straordinario Guido Castelli ci ha garantito che è in corso l’interlocuzione con il Governo per trovare una soluzione per i nostri territori” spiega. “A mio avviso – sostiene ancora Alemanno – si potrebbe adottare il sistema che il cittadino ceda il credito di imposta direttamente alle imprese che possano così portarlo in detrazione dei redditi nell’anno in corso. Pensare che sia il cittadino a portarlo in detrazione è impossibile, soprattutto quando ci troviamo dinanzi a persone anziane e cifre elevate”.
Il sindaco di Norcia ipotizza anche un piano B qualora il superbonus non sia più nella disponibilità. “Per coprire gli inevitabili accolli economici per completare la ricostruzione degli edifici – conclude Alemanno – si potrebbe immaginare di creare un fondo da cui attingere le risorse per coprire le spese eccedenti”.

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Con la fine del super bonus per l’edilizia, migliaia di piccole imprese umbre a rischio di chiusura

L’analisi del presidente di Confartigianato Mauro Franceschini è allarmata. Si rischiano migliaia di fallimenti.

“Il Governo interviene con il blocco totale della cessione dei crediti e dello sconto in fattura sui lavori del superbonus a complicare ulteriormente una tormentatissima vicenda, che dovrebbe contribuire ad adeguare le case degli italiani alle norme europee e al tempo stesso rilanciare l’economia e l’occupazione-lo dice il presidente di Confartigianato Imprese Umbria, Mauro Franceschini-con il decreto-legge approvato giovedì 16 febbraio il Governo in realtà getta la spugna e ammette una propria incapacità a gestire e controllare i crediti di imposta. Se è stato lasciato spazio a truffe e opacità non è certo colpa delle imprese e dei cittadini che stanno realizzando i lavori secondo le indicazioni del Governo.

Indipendentemente dal merito nessun provvedimento di largo impatto nazionale può avere successo se la pubblica amministrazione non riesce con efficienza e concretezza a svolgere il suo specifico ruolo di controllo e vigilanza e questo non può essere fatto scontare ai cittadini e alle imprese che hanno dato disponibilità a realizzare il contenuto dei provvedimenti.

“Si ricorda – afferma Mauro Franceschini – che il sistema è entrato in crisi con il rifiuto delle banche ad accettare i crediti e quindi prima di fermare tutto il Governo sarebbe potuto intervenire solo su quel segmento, dando le opportune garanzie e riattivando la cessione dei crediti alle banche. Invece ha preferito bloccare tutto, mettendo a rischio la tenuta del tessuto delle piccole e medie imprese che hanno fatto investimenti e stanno lavorando, anche in Umbria, secondo le indicazioni del Governo, impedendo, tra l’altro, di intervenire anche agli enti locali che vivendo le difficoltà dei territori stavano cercando di mettere in campo delle risorse per evitare il collasso”.

Cosa succederà adesso se le banche non risponderanno positivamente? Quante piccole e medie imprese potranno aspettare che le banche decidano di fidarsi del Governo, mentre vanno in crisi finanziaria pressate dai creditori per le forniture e dalle giuste aspettative di incassare i salari e gli stipendi da parte dei dipendenti? Quali conseguenze sociali potrebbe determinare questa situazione in termini di minore occupazione e aumento della cassa integrazione? Nel decreto del Governo c’è il blocco del sistema, ma non ci sono le risposte a queste domande e le imprese non possono sopravvivere in situazioni di continua incertezza normativa e senza risposte.

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Nuovo stadio Curi, gli imprenditori hanno depositato il progetto

Un investimento superiore ai 70 milioni di euro per una capienza di 18 mila posti. Ecco il piano elaborato da una cordata di nove imprenditori

Il progetto per il nuovo stadio Curi è stato ufficialmente depositato al protocollo del Comune di Perugia. Si tratta di un investimento superiore ai 70 milioni di euro per una capienza di 18 mila posti che la società Arena Curi srl intende realizzare attraveros un project financing. Il Comune ora due mesi di tempo per esaminare il progetto e per dare la dichiarazione di pubblico interesse. Poi potranno partire le procedure per gare e avviso. Il Perugia riceverebbe un indennizzo annuo dalla società pari a due milioni e mezzo di euro per l’impossibilitò di utilizzare lo stadio per tutto il tempo che sarà necessario alla realizzazione del nuovo impianto. Il progetto prevede anche la realizzazioen di duemila metri quadrati destinati a uffici, diecimila metri quadrati da destinare ad attività commerciali, duemila metri quadrati per una palestra o per un un centro medico specializzato in riabilitazione sportiva, il ristorante e un albergo con 18 suite. La cordata di imprenditori è formata da Giulio Benni di King Sport, dal costruttore perugino Francesco Lana, dal geometra Simone Minestrini, dall’imprenditore nel settore immobiliare e sportivo Mauro Ricci, da Giampiero Romani di Prometheus, da Mirko Campagnoli di Centro Impianti, Andrea Minelli di Greencore, da Claudio Umbrico di Sea Marsciano e dall’imprenditore di Reggio Emilia Alberto Bertani.

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Ricostruzione, oltre 1300 persone non hanno fatto la domanda

Il commissario Guido Castelli scnocciola i numeri. In tanti preferiscono rimanere nelle casette

Il commissario Guido Castelli snocciola i numeri. In tanti preferiscono rimanere nelle casette

“Abbiamo circa 1.300 titolari di Contributo di autonoma sistemazione o fruitori di Sae (Soluzioni abitative in emergenza) che non hanno ancora presentato la domanda di ricostruzione”: a dirlo è il nuovo commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, Guido Castelli, a margine della riunione operativa che si è svolta al Centro funzionale della Protezione civile di Foligno con la presidente della Regione Donatella Tesei, l’Usr e i sindaci dei comuni umbri terremotati.

Nello spiegare il fenomeno che si sta verificando da più parti del cratere sismico, con famiglie che sembrerebbero prediligere la casetta Sae a un eventuale ritorno tra quattro mura, Castelli ha sottolineato come sia “necessario capire esattamente cosa c’è dietro questo tipo di condizione e dobbiamo capire se dopo tanti anni dobbiamo programmare una serie di scadenze oltre le quali si deve anche ritenere che qualcuno non ha l’interesse a ricostruire”. “Sono passaggi delicati ma che dovremo fare perché come è noto il sistema pubblico mette in campo risorse che assorbono una certa forza economica che potrebbe, invece, refluire verso il cratere”, ha aggiunto ancora il commissario.
“Entro metà febbraio – ha fatto sapere – ci sarà una ulteriore Cabina di coordinamento per affrontare di nuovo questo problema che già era stato discusso dal mio predecessore Giovanni Legnini”. “Siamo nel campo della fragilità, nel campo di coloro i quali hanno maturato diritti che sono da ricondurre anche alla decisione di presentare il progetto”, ha specificato Castelli.
Che, però, non ha dimenticato di evidenziare come quelli trascorsi siano stati “mesi difficili, in cui i progetti non venivano presentati per tanti motivi, a cominciare dal rincaro dei prezzi e quindi si necessita di una riflessione supplementare, ma la questione la dovremo affrontare entro il 2023”, ha concluso

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Ponte San Giovanni pronta a cambiare volto con la riqualificazione dell’area ex Palazzetti

Il progetto prevede una riduzione sensibile della cubatura del complesso, con la creazione di un mix di alloggi di edilizia residenziale sociale, a canone concordato

Parte il percorso di riqualificazione dell’area ex Palazzetti di via Adriatica, a Ponte San Giovanni, che “da ecomostro diventerà eco-quartiere”. Il complesso edilizio, in abbandono da anni, cambierà grazie a un progetto sviluppato con il Pinqua, programma innovativo della qualità dell’abitare e finanziato con il Pnrr. Per la presidente della Regione Donatella Tesei “la riqualificazione darà respiro alla comunità”. La governatrice è intervenuta a un incontro all’interno del complesso acquisito da Ater, che eseguirà i lavori. Con lei l’assessore alle Politiche abitative Enrico Melasecche e il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco. “Ponte San Giovanni ci guadagnerà in bellezza, sicurezza e utilità”, ha detto il sindaco Andrea Romizi. Il progetto prevede una riduzione sensibile della cubatura del complesso, con la creazione di un mix di alloggi di edilizia residenziale sociale, a canone concordato, alloggi di edilizia libera, uffici, servizi di quartiere come un asilo nido che sarà preso in carico dal Comune, e di spazi di relazione. “Ora sta a noi fare sì che le risorse diventino valore pubblico a tutti gli effetti”, ha detto il presidente di Ater Emiliano Napoletti. Il progetto di riqualificazione dei palazzi di via Adriatica, una partita da oltre 20 milioni di euro, dovrà essere concluso entro i primi mesi del 2026.
“Mettere mano a questa ferita significa avviare una rinascita”, ha detto l’assessore comunale all’Urbanistica Margherita Scoccia.
Il progetto sarà strettamente connesso ad un altro Pinqua pensato per Ponte San Giovanni, quartiere su cui si punta, tra l’altro, ad alleggerire il traffico viario con la partita del nodo di Perugia.