
Come e perché è fallita la cooperativa Cogesta, la prospettiva subentro dipendenti
Non è probabilmente destinato a chiudersi del tutto il sipario sulla società Cogesta, la cooperativa di servizi alle imprese nata nel 1984, di cui il Tribunale di Terni ha dichiarato la liquidazione giudiziale.
L’intervento del Tribunale è stato determinato dall’istanza di fallimento presentata da cinque ex dipendenti in attesa di vedersi liquidare il trattamento di fine rapporto.
L’ultimo bilancio evidenzia un fatturato superiore agli 800 mila euro, ma non è sufficiente a dare una risposta alla “tenaglia” rappresentata dalla azione convergente degli ex dipendenti e del fisco. I debiti accumulati da Cogesta con lo Stato sono un milione e 600 mila euro, tutti regolarmente rateizzati, compresa la rottamazione “quater” fino alla ingiunzione di cui sopra a fronte di crediti pari ad un milione e 200 mila euro, ma alcuni di difficile esigibilità.
Cogesta nacque nel 1984 per iniziativa di un gruppo di imprenditori aderenti alla Cna. Essa navigò nelle varie galassie di Cna fino alla frattura avvenuta nel 2016-17. Cogesta, che conta circa 700 clienti, si è qualificata, nel tempo, come punto di riferimento nel campo dell’assistenza fiscale e contabile e della consulenza. I dipendenti che adesso resterebbero senza lavoro sono 13, ma l’organico era stato già fortemente ridotto rispetto ai 27 di pochi anni fa per razionalizzare i costi di una impresa che ha saputo comunque ampliare il proprio perimetro di azione, divenendo una società di formazione accreditata dalla Regione e portando a termine anche importanti accordi come la convenzione con l’università per Stranieri di Perugia per tenere nella sede di Orvieto corsi di italiano per gli studenti.
Il bilancio del 2024 evidenziava anche un costo del personale superiore al mezzo milione di euro all’anno. Costo ridotto sensibilmente grazie alla fuoriuscita dei cinque ex. Il bilancio del 2025 si sarebbe giovato di questo ridimensionamento e un deciso aumento della produttività per addetto grazie all’introduzione di un nuovo software. L’istanza presentata dagli ex dipendenti che stavano ricevendo il tfr con un pagamento rateale dalla coop avrebbe fatto saltare un equilibrio finanziario già precario. L’interruzione, o meglio, la dilazione del pagamento di quelle spettanze era stato infatti deciso per far fronte alle quote di rottamazione legati ai debiti che Cogesta ha con il fisco. Infatti, come è noto, il fisco con la rottamazione prevede solo 18 rate a fronte delle 72 delle rateizzazioni normali.
Molte imprese hanno avuto grandi difficoltà a far fronte a rate così grandi come dimostrato dal provvedimento del governo che ha permesso ai ritardatari di rientrare nella rottamazione. La sorte della cooperativa è adesso nelle mani del liquidatore nominato dal Tribunale di Terni che potrà valutare anche la possibilità che siano i dipendenti o una parte di essi a rilevare l’azienda, avviando una gestione che possa farsi carico delle varie attività di Cogesta, anche scorporando le une dalle altre.