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Tag: turismo

Orvieto, Nova: “regalare” la terza notte ai turisti, sul modello Viterbo

Dare una boccata d’ossigeno al turismo orvietano replicando il modello Viterbo. L’associazione Nova ha avanzato la proposta di “regalare” la terza notte di permanenza a chi decide di fermarsi in città come si sta facendo nel capoluogo della Tuscia.

La proposta è stata avanzata nel corso dell’incontro che la sindaca di Orvieto aveva sollecitato a Nova per parlare di possibili convergenze. E’ questa una delle proposte che l’associazione Nova ha sottoposto all’amministrazione comunale nel corso di un incontro espressamente richiesto dal sindaco Tardani.

L’idea è quella di reperire i fondi necessari, sia pubblici che magari avviando una collaborazione con le associazioni di categoria, per fare in modo che la terza notte di permanenza ad Orvieto venga “regalata” ai turisti direttamente dalla città. Un sistema che si spera possa essere utile ad imprimere un cambiamento ad una staticità del sistema turistico orvietano che è inchiodato da decenni ad un indice di permanenza medio di 1,6 giorni senza che finora si sia mai riusciti a mettere in campo una proposta in grado di far rimanere i turisti qualche giorno un più.

Il fatto che la Giunta Tardani abbia chiesto un confronto programmatico a Nova evidenzia anche la necessità di imprimere nuova linfa vitale e nuove idee ad un’azione amministrativa che rischia di essere fortemente penalizzata anche dal venire meno dell’assonanza politica con la Regione il cui ruolo nel sostegno alla promozione turistica non era stato secondario.

“Riteniamo di poter contribuire con le proprie risorse al raggiungimento di obiettivi condivisi e chiari, superando eventuali resistenze ideologiche, senza tuttavia rinunciare alla propria riflessione e azione critica in città – dice il presidente di Nova Giordano Conticelli -. Nova continua a offrire una prospettiva libera e indipendente sui vari temi del dibattito pubblico, adottando sempre lo stile, il linguaggio e l’approccio documentato che ha scelto di incarnare. La prima proposta rivolta all’Amministrazione riguarda l’avvio del processo di bilancio partecipato, uno strumento fondamentale per coinvolgere gradualmente la comunità nella gestione del bene comune e favorire una partecipazione concreta della cittadinanza alla vita politica della città, principio cardine di Nova. Proponiamo di avviare una sperimentazione su specifici capitoli di spesa, analizzando le esperienze di bilancio partecipato già applicate in altre realtà, al fine di definire un modello specifico per Orvieto. Altro punto su cui Nova è pronta a collaborare riguarda la realizzazione di un Its Academy, uno tra i possibili strumenti di contrasto all’emorragia demografica oltre che tema centrale della campagna elettorale. Nova sostiene il progetto della Casa della Cultura, rispondendo all’esigenza manifestata da numerose associazioni culturali locali, già attivamente in rete, di disporre di uno spazio comune”.

L’Umbria attiva un ufficio speciale per il Giubileo

Un ufficio speciale per il Giubileo in Umbria, la seconda terra di arrivo dei pellegrini, dopo Roma. Come ha spiegato la governatrice umbra Stefania Proietti nell’incontro avuto a Roma con il sottosegretario Mantovano – presente anche il presidente del Comitato per l’ottavo centenario francescano Davide Rondoni – l’Ufficio speciale per il Giubileo avrà tra i primi obiettivi quello di quantificare e il più possibile organizzare i significativi flussi di turisti e pellegrini che si apprestano ad arrivare in Umbria da ogni parte del mondo, allo scopo di coinvolgere l’intera regione in un sistema di accoglienza diffuso che dall’anno giubilare si estenda fino al centenario del 2026.

Nella riunione si è parlato dell’accoglienza dei notevoli flussi previsti per i tanti appuntamenti giubilari. La presidente Proietti ha sottolineato che ci sarà “necessità di attrezzare la regione e quindi i vari comuni con spazi adeguati e funzionali ma anche trasporti pubblici potenziati per accogliere al meglio i milioni di persone che si riverseranno nelle città dell’Umbria nel 2025”. Per fare ciò, ha sempre fatto presente la presidente della Regione, saranno indispensabili risorse che attualmente non ci sono – “in quanto mai richieste finora al Governo” sottolinea una nota dell’Ente – per assicurare servizi di accoglienza, trasporti e sicurezza.

Nel corso del 2025 in Umbria sono in programma altri eventi di rilievo internazionale, come la canonizzazione di Carlo Acutis che – pur avvenendo a Roma – certamente richiamerà migliaia e migliaia di pellegrini e di giovani ad Assisi, e l’ottavo centenario del Cantico delle Creature che si inserisce nelle celebrazioni francescane che culmineranno nel 2026 con il grande centenario del transito di San Francesco.

Il sottosegretario Mantovano ha proposto di istituire entro il mese una cabina di regia ‘Umbria Giubileo 2025’ per individuare al più presto fondi da destinare alla regione in questo anno straordinario del Giubileo.


Lavoratori turismo, aumento base di 200 euro e una tantum di 450

Un’indennità onnicomprensiva una tantum di 450 euro (320 euro per le imprese di viaggi, turismo e congressi) a copertura del periodo intercorrente tra la data di interruzione del negoziato dello scorso luglio e la data di erogazione della prima tranche di aumento economico, che sarà di base di 200 euro sul livello C2 (da erogarsi in 4 tranche e in 5 tranche per le imprese di viaggi, turismo e congressi).

Questo il trattamento economico previsto dal nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dell’Industria Turistica, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025 ed avrà validità triennale. Un accordo complesso, raggiunto e firmato dalle associazioni datoriali Aica (Associazione Italiana Confindustria Alberghi) e Federturismo Confindustria e le organizzazioni sindacali di categoria Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltucs-UIL.

Il nuovo CCNL introduce soluzioni innovative e sostenibili, assicurando un adeguamento graduale delle retribuzioni ai dipendenti e preservando l’equilibrio economico-finanziario delle aziende in un contesto ancora fragile per il comparto turistico, reduce dagli effetti della pandemia e da una congiuntura economica globale con luce e ombre.

L’accordo riforma, inoltre, il sistema della bilateralità con l’obiettivo di dare risposte concrete alle imprese e ai lavoratori anche nei territori non coperti da un ente bilaterale territoriale e introduce importanti innovazioni sul fronte della lotta alle discriminazioni, alle molestie e alla violenza di genere.

Finito l’effetto post Covid, il turismo orvietano tracolla

E’ finita la fase del post Covid e crollano del 10 per cento gli ingressi dei visitatori al Pozzo di San Patrizio. Il monumento simbolo della città e cartina di tornasole di un andamento turistico che negli anni del post Covid aveva vissuto sempre una fase positiva, adesso accusa il colpo con una flessione non lieve e piuttosto preoccupante, calcolata sui primi dieci mesi dell’anno e confrontata con lo stesso periodo del 2023. Complessivamente si tratta di una riduzione di circa 22 mila presenze, un dato estremamente pesante che potrebbe denotare un pericolosi scricchiolio in quel modello di economia turistica sul quale l’attuale amministrazione comunale ha sempre puntato tutte le sue carte, valorizzando proprio gli accessi al pozzo come elemento dimostrativo di una crescita sostenuta.

La flessione del 2024 adesso induce a riflessioni e analisi sui motivi di un calo che sembra andare in controtendenza rispetto ad altre città umbre a vocazione turistica anche se le statistiche da tenere presenti dovranno essere quelle di fine anno.

Nel frattempo però la Giunta comunale ha comunque deciso di aumentare il prezzo del biglietto del pozzo dagli attuali 5 euro a 6; una scelta che si calcola porterà nelle casse pubbliche un surplus di 200 mila euro, in grado di compensare bene il calo di incasso dovuto alla riduzione di ingressi.

Sulla questione intervengono i gruppi di opposizione, segnalando il silenzio dell’amministrazione su questo punto critico. “Quando negli anni scorsi i visitatori aumentavano l’ufficio stampa del Comune ci raccontava delle capacità dell’Amministrazione ad attrarre turisti: pubblicità sugli autobus, Orvieto always on, Innamorati di Orvieto, luminarie, albero di Natale o stella cometa a seconda degli anni, mercatini, palazzi illuminati, insomma un avvicendamento fantasmagorico di luci, colori e immagini in un villaggio delle mille e una notte. Il messaggio era: la strada è quella giusta, noi siamo bravi e per questo arrivano i turisti. Non raccontavano però che l’overturism, il sovraffollamento turistico, era diventato un fenomeno socioeconomico sempre più diffuso, indipendente dalle politiche locali e legato essenzialmente agli effetti post-Covid, peraltro con risultati altrove ben più eccellenti dei nostri. Ora che l’effetto inerziale del post-Covid si sta smorzando l’ufficio stampa del Comune di Orvieto tace. Torneremo su questo argomento non appena avremo i dati definitivi 2024” annunciano.

“UMBRE Best Experience 2024”, ecco le migliori esperienze turistiche

Premiati a Spoleto, nella cerimonia che si è tenuta al Teatro Caio Melisso, i vincitori di “UMBRE Best Experience 2024”, iniziativa promossa dalla rete al femminile con vocazione turistica “UMBRE” (United Marketing for Business and Regional Experience) e destinata alle migliori e più innovative esperienze turistiche realizzate sul territorio.
I riconoscimenti ai vincitori delle quattro categorie del Premio, che quest’anno ha visto la collaborazione con UniCredit e la Business Community dedicata all’empowerment femminile “Perla”, sono stati assegnati nell’ambito della manifestazione “EaT Enogastronomia a Teatro”.

Il Premio, alla sua seconda edizione, nasce con l’obiettivo di celebrare l’impegno e la capacità del settore turistico regionale di rendere la vacanza in Umbria un’esperienza unica e di valore.
Numerose le candidature presentate attraverso video descrittivi delle esperienze turistiche proposte.

I vincitori

Per la categoria heritage (arte, cultura, patrimonio storico e artigianato), il Premio è stato attribuito a La Francescana Ciclostorica con l’esperienza “La Francescana”, una cicloturistica con bici storiche ed abbigliamento d’epoca e in stile vintage.
Ad aggiudicarsi il Premio nella categoria food & wine (valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali) è l’Associazione Vega con “Terrace Experience – Nido dell’Aquila”, progetto nato per valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico di Todi attraverso eventi che uniscono arte, musica, gastronomia e bellezze naturali.
Per la categoria emotion (wellness, wedding, eventi, family, esperienze sensoriali) il Premio è stato assegnato all’Associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore con “Suoni Controvento”, festival multidisciplinare che intende valorizzare l’Appennino umbro attraverso una programmazione di concerti allestiti negli ambienti naturali più suggestivi delle zone montane e collinari della regione oltre che nei borghi storici. Per la categoria nature (sostenibilità, paesaggi, sport, outdoor, biodiversità, animali) il Premio è stato attribuito a Walden House con “Walden House Casarampi”, una casa sull’albero che è anche uno spazio di design, nel quale elementi come legno e vetro danno la possibilità di vivere un rapporto diretto con la natura.
È stata invece l’azienda Lungarotti, con l’esperienza “La passione si fa vino”, ad aggiudicarsi la menzione speciale di UniCredit, partner dell’iniziativa. Il riconoscimento, istituito per premiare il potenziale nella valorizzazione e promozione delle migliori esperienze turistiche nella regione, è stato consegnato da Luigi Giganti, Area Manager Corporate Umbria.

Tra le novità dell’edizione 2024 anche la sinergia con le Marche, attraverso la Business Community “Perla”, che ha portato alla consegna di un Premio speciale all’Hotel Murè di Numana con “BLU Salotto e libreria di mare”, selezionata tra le migliori esperienze turistiche marchigiane.

I vincitori avranno la possibilità di fruire di attività formative e consulenza sui bisogni finanziari da parte degli specialisti di UniCredit, ottenere un’analisi strategica sul proprio posizionamento di marketing e comunicazione che sarà fornita dall’agenzia “ICRI8”, partecipare ad un modulo a scelta della Masterclass “L’Impresa Umana dall’Essere al Benessere” organizzata da “Perla”.

La cerimonia

Alla cerimonia di premiazione, condotta dalle imprenditrici della rete “UMBRE” Federica Angelantoni, Ilaria Baccarelli, Ilaria Caporali, Cristina Colaiacovo e Michela Sciurpa, sono intervenuti Giovanni Maria Angelini Paroli, assessore al Turismo del Comune di Spoleto, Caterina Grechi, presidente del Centro per le pari opportunità della Regione Umbria, Claudio Ranchicchio, vice sindaco del Comune di Todi, Maria Elena Viola, direttrice di Donna Moderna e presidente della Commissione selezionatrice del Premio che ha visto in qualità di giurati anche Cristina Galassi, direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici dell’Università degli Studi di Perugia, Alberto Monachesi, progettista di marketing territoriale, Aimone Romizi, musicista e cantante e Nicoletta Sarti, travel designer Tailors Travel Gruppo Gattinoni. Nel corso dell’evento si è parlato anche di sinergie imprenditoriali, con gli interventi di Elena Maria Viezzoli, fondatrice di “Perla” e Simona Cancelloni, vicepresidente di Cancelloni Food Service. Un riconoscimento per l’attività svolta è stato consegnato anche a Grazia Maria Ortore, commercialista e consulente di “UMBRE”.

“Siamo particolarmente felici – affermano le imprenditrici della rete “UMBRE” – della grande partecipazione che anche questa nuova edizione del Premio ha saputo suscitare. È la dimostrazione della vitalità di un settore fortemente impegnato ad offrire esperienze innovative e coinvolgenti, per favorire una conoscenza diffusa e profonda dei luoghi e delle loro radici più autentiche. Ringraziamo quanti hanno deciso di partecipare, raccontando e mostrando le esperienze turistiche realizzate, tutte di assoluto valore. Le nuove sinergie attivate, inoltre, hanno reso ancora più importante questo riconoscimento, che intende valorizzare le proposte turistiche più innovative e al tempo stesso creare occasioni di scambio e crescita”.

I finalisti

Per ogni categoria del Premio ci sono stati tre classificati e, fra questi, sono stati scelti i vincitori. Per la categoria heritage, oltre a quella vincitrice, si sono classificate le esperienze “Art & Crafts” di Land e “Cavalcando la tradizione” dell’Asd La Lacciara; per la categoria food & wine si sono inoltre classificate “Mani in pasta” di Laura Moca e “Ubeer” di Open Mind; per la categoria emotion, oltre a quella vincitrice, si sono classificate “Festival dei Tramonti” dell’Aps Trasimeno Cultura Futuro e Sostenibilità e “Presepe nel Pozzo” di Casa Sciarra; per la categoria nature si sono inoltre classificate le esperienze “Camminare in acqua al Lago Trasimeno” dell’Asd Trasimeno Sup e “Italian Fly fishing Guide” di Luca Castellani.

Cammino dell’Intrepido Larth, in un solo anno oltre 200mila euro di indotto

È di oltre 200mila euro l’indotto economico per il territorio a un anno dal lancio ufficiale, in occasione della Borsa del Turismo di Rimini, del Cammino dell’Intrepido Larth, il primo progetto di marketing territoriale interamente sostenuto da privati che ha proiettato nel settore dei cammini nazionali ed internazionali il tragitto che unisce Orvieto a Bolsena e Civita di Bagnoregio. Un circuito circolare di 58 chilometri, suddiviso su tre tappe da percorrere in altrettante giornate.

Da ottobre 2023 ad oggi, il Cammino ha visto una crescita esponenziale, riuscendo a ritagliarsi un ruolo sempre più significativo in un settore, quello del turismo lento, che continua a svilupparsi e che nel 2023 ha fatto registrare nel mercato italiano un incremento del 25% rispetto al 2022. I promotori del progetto – le guide escursionistiche Emanuele Rossi e Luca Sbarra, l’editore della casa editrice Intermedia Edizioni Claudio Lattanzi, con il fondamentale sostegno della guida ed accompagnatrice turistica Cristina De Angelis – nello stilare un primo bilancio, parlano di “risultati che hanno di gran lunga superato ogni più ottimistica previsione”.

“Nel valutare l’impatto quantitativo di questo tipo di offerta turistica – dicono – il parametro che viene preso a riferimento è quello delle credenziali che vengono vendute e ritirate dai singoli camminatori come testimonianza del percorso effettuato. Nel nostro caso, in quasi dodici mesi, le credenziali distribuite sono state poco meno di mille, ma bisogna tener conto del fatto che molte persone compiono il cammino o un tratto di esso, senza ritirare le credenziali”.

Il rapporto che si è instaurato con le numerose attività ricettive, di ristorazione e commerciali che sono finora entrate a far parte del progetto consente anche di avere un valore indicativo su valore della spesa media giornaliera di ogni camminatore che si aggira sugli 80 euro. “Assumendo questo valore, moltiplicandolo per i tre giorni di durata del cammino e tenendo conto delle credenziali vendute – aggiungono – ne deriva un indotto per l’economia del territorio pari a 240.000 euro. Si tratta di una stima prudenziale collegata al fatto che non tutti impiegano tre giorni, ma anche che non tutti quelli che percorrono il tragitto alla fine prendono le credenziali. Diciamo che una valutazione di quanto abbia finora prodotto in termini di ricchezza il progetto oscilla tra i 200.000 e i 240.000 euro”.

Il potenziale del cammino è notevole e ancora da sviluppare completamente. “Siamo grati al Comune di Orvieto – affermano – che ha favorito il lancio a Rimini-spiegano-sicuramente ci sono ancora molte cose da fare anche nel rapporto con i vari enti locali ed è necessario mettere in campo una strategia indirizzata anche al sostegno pubblico di un progetto che ha natura comunitaria perché persegue l’obiettivo di incrementare i flussi turistici, i tempi medi di permanenza e la collaborazione tra i territori di due regioni diverse”.

Cristina De Angelis è attualmente impegnata nel favorire la possibilità che il percorso possa essere compiuto anche a cavallo oltre che in bicicletta come è attualmente possibile per gran parte dei 58 chilometri. Allo studio c’è la valorizzazione dell’identità religiosa, ma anche una più stretta collaborazione con il mondo economico, associativo, scolastico e culturale delle tre città coinvolte. Tutti temi affrontati lo scorso mese di marzo in occasione del convegno promosso dagli amici di Larth a Palazzo Coelli intorno all’argomento: “Il Cammino dell’Intrepido Larth come modello di promozione interregionale” a cui hanno preso parte numerosi esperti e rappresentanti del mondo associativo ed istituzionale.

Per ulteriori informazioni:
https://camminodilarth.it/

Imprese e valore aggiunto, cresce il peso del turismo sull’economia umbra

Sempre più importante la voce “turismo” nell’economia umbra. Negli ultimi dieci anni, dal 2014 al 2024, è infatti passato dall’8,1% all’11,2% (o dal 7,7% all’11,6%, se si prende solo il numero dei lavoratori dipendenti, escludendo quelli familiari) il peso di questo settore nell’economia regionale, come emerge dal report della Camera di Commercio dell’Umbria sull’andamento del settore turistico allargato.

Imprese più robuste

Un settore, quello del turismo allargato, che peraltro in Umbria vede le aziende attive irrobustirsi non poco, passando da una grandezza media di 4,1 addetti a una di 5,6 addetti per impresa, con un balzo significativo dal 2099 al 2024, quando la dimensione delle aziende del settore del turismo allargato è salita da 4,7 ad appunto 5,6 addetti per azienda. Un irrobustimento che risulta evidente anche se si guarda alla composizione degli addetti, con meno addetti familiari nel decennio (da 7mila 464 a 6mila 596) e più addetti dipendenti, aumentati i dieci anni del 65,9%, passando da 15mila 567 a 26mila 170.

Il numero delle imprese

Quanto al numero delle aziende attive (ossia quelle effettivamente operanti) del settore del turismo, erano 5mila 702 nel III trimestre 2014 e sono rimaste pressoché stazionarie (nel III trimestre 2014 sono 5mila 811), per la precisione mostrando un incremento dell’1,9%. Appunto, imprese stazionarie come numero ma con addetti in forza crescita, che significa aumento della dimensione media aziendale delle attività del settore.

Polverizzati i livelli pre-pandemia

Risultati che pongono il settore del turismo allargato in Umbria non solo nella situazione di aver recuperato i livelli pre-pandemia (nel III trimestre 2019, ultimo anno prima del Covid, gli addetti erano 27mila 616), ma di essere andato abbondantemente sopra quei livelli (nel III trimestre 2024 gli addetti totali del settore turistico allargato sono 32mila 756). E il numero degli addetti del settore turistico allargato toccato nel III trimestre 2024 è il più elevato di sempre.

Valore della produzione e risultato netto per impresa per le società di capitali umbre

Quanto ai risultati di bilancio economico-patrimoniale, le società di capitale (ossia quella obbligate a consegnare il proprio bilancio al Registro Imprese tenuto dalla Camera di Commercio, S.p.A., S.r.l., cooperative, società in accomandita per azioni e affini) del settore turistico allargato registrano risultati positivi importanti, con il Valore della produzione per impresa che, nell’ultimo quinquennio 2019-2023, è cresciuta del 69,1% (da 212mila 780 a 359mila 718 euro per azienda), mentre l’utile netto per impresa è passato dai 9mila 733 euro del 2019 a 49mila 478 euro del 2023. E, sempre restando nell’ambito delle società di capitali, il Margine operativo lordo per impresa (indica il reddito dell’azienda dato dalla sola gestione operativa, prima di calcolare gli interessi, passivi e attivi, sottrarre le imposte e dedurre gli ammortamenti) negli ultimi cinque anni è migliorato del 70,5%, passando da 45mila 732 a 123mila 709 euro per azienda.

Il costo per addetto dal 2029 al 2023 è

Lo studio evidenzia tuttavia come la produttività per addetto, nelle società di capitali del settore turistico allargato, in Umbria negli ultimi cinque anni sia cresciuta (da 17mila 304 euro del 2019 a 23mila 353 euro del 2023 per impresa) del 35%, molto di più del 10,6% fatto segnare dal costo per addetto. In altre parole, le retribuzioni per addetto sono cresciute solo meno di un terzo dell’aumento di produttività registrato dalle imprese di capitali del settore turistico allargato.

Le aziende giovanili

Il settore turistico allargato dell’Umbria si presenta piuttosto maturo in termini di età. Le aziende giovanili (cioè le imprese la cui partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni) nel III trimestre 2024 sono 508 su 5mila 811, quindi l’8,7%, mentre in termini di addetti del settore rappresentano il 6,3% (2mila 077 addetti su 32mila 756).

Rispetto al resto d’Italia

Il settore turistico allargato dell’Umbria nel III trimestre 2024 rappresenta l’1,4% del totale nazionale sia in termini di aziende attive, sia in termini di addetti.  Da notare che, in termini di grandezza dimensionale delle imprese del settore turistico dell’Umbria, la regione nel III trimestre 2024 ha raggiunto esattamente il livello della media nazionale (5,6 addetti per impresa). Quanti ai bilanci delle imprese di capitali del settore, negli ultimi cinque anni l’Umbria fa decisamente meglio della media italiana: nella regione il valore della produzione per impresa cresce, tra il 2019 e il 2023, del 43,2%, contro il +24% della media nazionale, mentre per quanto riguarda il valore aggiunto il dato medio umbro per impresa del settore è +69,1% contro il +27,1% del dato italiano.

Nonostante il forte recupero, l’Umbria presenta ancora livelli per impresa inferiori alla media nazionale. Nel 2023 un’impresa di capitali registra in media un valore della produzione di 957mila 994 euro, contro 1,366 milioni di euro del dato nazionale, così come il valore aggiunto per azienda, sempre nel 2023, è di 359mila 718 euro in Umbria e 481mila 715 euro nella media nazionale. Il tutto si ripercuote sull’utile netto per impresa, che è di 49mila 478 euro in Umbria e 54mila 551 euro in Italia.

Il commento del presidente Mencaroni

Questo il commento del presidente della CCIAA dell’Umbria, Giorgio Mencaroni: “I dati del report dell’Ente camerale umbro sull’andamento del decennio del settore turistico umbro sono chiarissimi e rilevano una forte crescita a tutti i livelli, superiore all’andamento medio nazionale, anche se ancora siamo indietro rispetto ai dati medi nazionali. Quello che mi preme sottolineare è che il rafforzamento della robustezza del settore del turismo in Umbria ci consente di affermare che siamo di fronte a una e vera propria industria turistica, che in termini di addetti ha visto aumentare il suo peso nella regione dall’8,1% all’11,2% nel decennio 2014-2024, toccando nel III trimestre 2024 il record di 32mila 756 addetti. Finalmente ci si è resi conto che il turismo è una gamba portante dell’economia, in Umbria come in Italia, e che non può essere più trattato, come avveniva fino a non molti anni fa, come la cenerentola dell’economia. Come ho avuto già modo di dire, oggi sento parlare di turismo come petrolio d’Italia e dell’Umbria. Mi auguro che questo petrolio sia gestito in maniera adeguata perché, prima di produrlo, il petrolio bisogna estrarlo. Occorre lavorare sodo perché, come detto, nonostante la forte avanzata l’industria turistica umbra non ha ancora raggiunto, in media, i livelli economico-patrimoniali dei dati nazionali. La Camera di Commercio dell’Umbria – conclude Mencaroni – è molto impegnata a tutti i livelli, dalla promozione alla formazione, all’accompagnamento della vocazione imprenditoriale per quanto riguarda il settore turistico dell’Umbria, aiutando quindi ad estrarre questo petrolio in sinergia con tutti gli attori del sistema economico regionale, dalle Istituzioni alle Associazioni di categoria”.

Turismo, ok alla nuova legge: case sugli alberi e ospitalità in botti e grotte

I turisti in Umbria potranno essere accolti anche in case sugli alberi, botti, grotte. E’ quanto prevede la nuova legge regionale in materia di turismo, approvata dal Consiglio regionale nella penultima seduta di questa legislatura.

L’iniziativa legislativa dell’Esecutivo regionale, che va ad abrogare e sostituire integralmente l’analoga legge regionale 8/2017, va ad adeguare le disposizioni normative regionali vigenti in materia di legislazione turistica alle mutate condizioni del mercato turistico.

Il Disegno di legge è composto da VIII Titoli e 78 articoli. I Titoli comprendono: le ‘Disposizioni generali’; il ‘Turismo lento, esperienziale, sostenibile e accessibile’; le ‘Strutture ricettive turistiche’; l’Ospitalità non convenzionale’; i “Requisiti igienico sanitari preparazione/somministrazione alimenti nelle strutture ricettive’: la ‘Organizzazione e intermediazione di viaggi’; le ‘Professioni turistiche’ ed infine le “Disposizioni finanziarie, finali e transitorie”.

Attraverso questa legge la Regione mira quindi alla promozione di uno sviluppo economico sostenibile, accessibile, inclusivo e innovativo, garantendo la valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, storico, artistico, paesaggistico, naturalistico, agroalimentare, enogastronomico e le eccellenze del territorio anche sotto i profili dell’artigianato artistico e della storicità e qualità del commercio.

Obiettivo è la valorizzazione delle risorse turistiche dell’Umbria, intesa come destinazione turistica unitaria, anche mediante la collaborazione con i soggetti pubblici e privati che concorrono alla formazione dell’offerta turistica, nonché con le loro forme associative e di rappresentanza, secondo
principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza.

Si punta alla realizzazione di un sistema regionale di valorizzazione integrata delle risorse turistiche, anche attraverso lo sviluppo di un marchio regionale che ne qualifica l’immagine e la promozione e ne caratterizza prodotti e servizi offerti dalla stessa Regione Umbria.

La promozione e la comunicazione della destinazione unitaria sarà promossa anche mediante l’utilizzo delle moderne tecnologie di informazione.

E poi, l’innovazione e la qualificazione dell’offerta turistica, anche attraverso lo sviluppo della qualità e dell’innovazione di processo e di prodotto. E la promozione e la valorizzazione dell’accoglienza turistica con particolare riguardo alla sostenibilità ed alla accessibilità nell’ottica di un turismo di qualità per tutti.

La legge promuove anche la tutela del turista e la promozione e valorizzazione di nuove forme di offerta di turismo lento, esperienziale e sostenibile attraverso l’individuazione di progetti, azioni ed itinerari a
piedi, a cavallo e in bicicletta, compresi quelli percorribili con gli ausili indispensabili alla mobilità personale.

Residenze artistiche, nuove opportunità per il settore dello spettacolo dal vivo

Residenze intese anche come modo di “abitare” e vedere il mondo. Residenze pure come spazi di coabitazione responsabile. Per la realtà emergente delle Residenze Artistiche, nate dal basso per volontà grazie alla sinergia tra operatori, professionisti e artisti e poi riconosciute dal Ministero dieci anni fa, c’è ancora tutto un presente e soprattutto un futuro da costruire, con gli operatori culturali visti come agenti di cambiamento in grado di sperimentare modelli alternativi di pratiche artistiche per scenari desiderati e per dare sempre più senso ad un impegno che è soprattutto collettivo.

“Le Residenze del futuro / Il futuro delle residenze” è stato il titolo della due giorni di rilevanza nazionale che si è tenuta all’Auditorium di San Francesco al Prato di Perugia. Il capoluogo umbro ha fatto quindi da scenario per una ampia riflessione sulle residenze artistiche, considerate elemento di novità e innovazione nel sistema italiano dello spettacolo dal vivo. Ora, dopo anni di lavoro con l’avvio di processi culturali anche attraverso laboratori ed attività, le residenze artistiche nazionali hanno fatto il punto su ciò che è stato fatto per proiettarsi verso il futuro.

L’evento è stato organizzato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo, dalla Regione Umbria, con il patrocinio del Comune di Perugia, in collaborazione con le residenze artistiche umbre C.U.R.A. (Centro Umbro di Residenze Artistiche) e Home/Dance Gallery.

Dal 2018 C.U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche (composto da La Mama Umbria, International di Spoleto, Gestioni Cinematografiche e Teatrali/ZUT! di Foligno, Indisciplinarte srl di Terni, Centro Teatrale Umbro di Gubbio e Micro Teatro Terra Marique di Perugia) insieme a HOME – Residenza di Danza per Artisti nei Territori (realizzato da Dance Gallery di Perugia) sono i due progetti di residenza artistica riconosciuti da MiC e Regione Umbria nell’ambito del progetto di residenza per lo spettacolo dal vivo e realizzano residenze multidisciplinari e di danza, workshop intensivi, promuovono percorsi di incubazione e di accompagnamento drammaturgico e coreografico, lo sviluppo di azioni di scouting, dedicate ad artisti giovani e progetti emergenti, e processi creativi nello spazio pubblico e site specific.

L’iniziativa è stata l’occasione per avviare un confronto tra tutte le residenze artistiche italiane (43 quelle riconosciute) che si è aperto anche ai contributi di altri interlocutori del sistema spettacolo, agli artisti, alle istituzioni, agli studiosi, ai critici e ai cittadini, col supporto di Fondazione Fitzcarraldo e per discutere del presente e del futuro dei luoghi di creazione artistica.

La due giorni, iniziata con i saluti e i primi interventi da parte delle istituzioni, dopo MiC, Regione Umbria anche l’amministrazione comunale di Perugia guarda con interesse all’evento perché, ha sottolineato l’assessore allo spettacolo dal vivo e alla creatività urbana Fabrizio Croce, “vuole essere parte in causa e propositiva per tracciare le linee guida di quelle che saranno le residenze artistiche del futuro”. “Pensiamo infatti che queste – ha proseguito – possano essere una risorsa molto importante per la città, prima di tutto per farla crescere culturalmente ospitando un segmento dell’attività performativa che avviene attraverso uno scambio di conoscenze ed esperienze, e poi perché pensiamo possano essere una risorsa interessante per il turismo e la valorizzazione di alcuni ambiti cittadini che a volte sono poco considerati. Come amministrazione abbiamo tanti spazi dedicati alle arti performative che molto spesso non dialogano tra loro o comunque non sono messi in una rete dove invece ognuno può andare a rappresentare un piccolo pezzo finalizzato a produrre un lavoro di residenza diffuso sul territorio”.

Prima di proiettarsi in avanti, verso il futuro, l’iniziativa nazionale di Perugia è partita da quello che ad oggi le residenze italiane, in quanto elemento di novità e di innovazione, rappresentano nel sistema dello spettacolo dal vivo. La consapevolezza di tutto ciò che è stato prodotto in questi anni può costituire – è stato sottolineato – un tassello utile per rinnovare il sistema dello spettacolo insieme agli attori della filiera e agli altri stakeholders.

Nel corso delle due giornate sono intervenuti anche rappresentanti di categoria con alcune riflessioni sul presente e il futuro delle residenze, tra cui Marco Parri di Federvivo che ha auspicato passaggi fondamentali a livello governativo per il futuro delle residenze perché “ci sono situazioni sospese da anni per lo spettacolo dal vivo” e prosegue: “Va intrapresa la strada del futuro che nel breve periodo porti al riconoscimento definitivo del settore per sviluppare con tutti gli enti lavoro e attività”. Anche Davide D’antonio di C.Re.S.Co: “Il lavoro della residenza si è dissoluto in un sistema di pensiero condiviso. Gli artisti sono interconnessi con la popolazione che frequenta gli spettacoli in maniera fluida ed organica. La qualità artistica della produzione italiana è indiscutibilmente elevata. La comunità anche artistica si nutre dei processi dell’altrove terracqueo – è così che adesso chiamano lo scenario internazionale. Il sapere culturale è condiviso con tutti ed è ritenuto necessario per il benessere della comunità intera. Come sia arrivati qui?”.

Una delle domande che ha animato i pensieri e le discussioni all’interno dei laboratori e dei tavoli di lavoro a cui hanno partecipato attivamente, oltre ai titolari di residenza e curatori, anche i rappresentanti delle istituzioni presenti, Ministero della Cultura, referente Conferenza Stato-Regioni, Regione Umbria, e il Teatro Stabile dell’Umbria, insieme a artisti, esperti, studiosi e cittadini, per creare nuove pratiche, nuove alleanze, nuovi format, nuovi scenari.

Anche Paola Macchi, direttrice amministrativa e dell’organizzazione generale del Festival dei Due Mondi, è intervenuta durante l’incontro per evidenziare l’importanza di fare sistema in ambito culturale, condividendo risorse, esperienze e competenze e favorire maggiori opportunità di creazione artistica. “Il bando BOTTOM UP – ha detto Macchi – riveste un ruolo importante perché mette in relazione diversi promotori e istituzioni culturali del territorio, dai centri di residenza e di produzione, ai festival e ai teatri. Lavorare in rete è essenziale per promuovere i processi artistici e produttivi, fornendo un supporto concreto agli artisti emergenti, ciascuno secondo la propria specificità. Il prossimo passo sarà quello di organizzare un tavolo più ampio per portare all’attenzione anche di altri operatori le migliori esperienze artistiche, dare maggiore visibilità e supporto ai giovani talenti e far sì che le loro creazioni entrino nel sistema dello spettacolo dal vivo”.

A partire dal lavoro dei tavoli della prima giornata, durante la seconda il tema è stato quello dei futuri possibili: nuovi scenari delle residenze in Italia con uno sguardo all’internazionale. E poi il ruolo e le funzioni delle residenze nel sistema dello spettacolo dal vivo. Nello stesso tempo però è stata posta l’attenzione e lo sguardo su alcuni punti specifici e su alcune criticità del presente così da prendere la rincorsa per il futuro.

I casi di Toscana e Friuli Venezia Giulia

Durante gli incontri si sono accesi focus, oltre che sulla realtà umbra, anche per i casi dei centri di residenza della Toscana e del Friuli-Venezia Giulia.

Le riflessioni di chiusura sono state riservate agli “osservatori”, un gruppo eterogeneo di studiosi, critici, curatori, artisti e spettatori, appositamente convocato per partecipare attivamente a tutti i momenti di approfondimento dei tavoli di lavoro, osservare e ascoltare l’evolversi del confronto, in dialogo aperto con i protagonisti delle residenze, e restituire una visione, ognuno dalla propria prospettiva di campo (culturale, sociale, estetica, etica) con uno sguardo trasversale e di traiettoria rispetto ai futuri possibili.

La due giorni ricca di riflessioni e spunti è stata coordinata da Antonella Pinna (dirigente regionale del Servizio valorizzazione risorse culturali) che, portando i saluti dell’assessore alla Cultura della Regione Umbria Paola Agabiti, ha ricordato come le due residenze umbre abbiano “spinto” per fare questo incontro a Perugia.

Per Carmelina Miranda della direzione generale Spettacolo del Ministero, “le residenze non sono più a margine dello spettacolo dal vivo ma sono una componente sempre più importante, sono una struttura ormai acquisita che sta accanto al settore dello spettacolo dal vivo e non più a latere”. “Quello che mi piace segnalare – ha poi aggiunto – è l’orgoglio da parte delle residenze di essere state riconosciute perché esistevano, nate dal basso quindi e non per una categorizzazione normativa. Registriamo anche la loro richiesta di avere rapporti diretti, intese e scambi di modelli tra regioni per assorbire le esperienze che funzionano già bene”.

Anche per la referente della Conferenza Stato Regioni, Graziella Gattulli, il modello delle residenze in questi primi 10 anni ha funzionato bene: “La concertazione tra Ministero, Regioni e Comuni e stato proficuo e questo non avviene in altri settori, con il codice dello spettacolo che quindi dovrà prendere spunto da qua. Il futuro è già domani, visto il prossimo triennio in arrivo. Il nodo fondamentale sarà quello di schiodare il rapporto con gli altri attori del settore dello spettacolo. La residenza è un momento di ricerca ma poi lo spettacolo deve andare in scena e per farlo ci vuole un pubblico e quindi c’è bisogno di qualcuno del settore che supporti il tutto”.

I referenti delle residenze umbre CURA e HOME chiudono questi due giorni di lavoro, intensi ma anche molto proficui, soddisfatti di quanto emerso dai tavoli e dalle riflessioni comuni, con il pensiero che “le residenze sono forse una realtà fragile ma anche molto resiliente, che va rafforzata e sostenuta perché sempre più fondante nello sviluppo dei processi creativi ed elemento di rinnovamento ormai irrinunciabile nel sistema spettacolo italiano”.

Aeroitalia, fino al 24 ottobre i voli Perugia – Lamezia Terme

Prolungati fino al 24 ottobre i collegamenti Aeroitalia tra l’aeroporto internazionale dell’Umbria e Lamezia Terme.

La rotta, inizialmente prevista fino a metà settembre, sarà infatti operativa con due voli settimanali, ogni giovedì e domenica, fino alla fine di ottobre. Questa estensione, spiegano dall’aeroporto umbro, è stata resa possibile grazie all’aumento della domanda per i collegamenti con il Sud Italia e al successo registrato dalla rotta, inaugurata lo scorso giugno.

Gaetano Intrieri, amministratore delegato di Aeroitalia, e Umberto Solimeno, direttore generale dell’aeroporto San Francesco d’Assisi, hanno espresso soddisfazione per i risultati ottenuti e per la prevista crescita del traffico sull’aeroporto umbro. Dall’inizio delle operazioni a Perugia, Aeroitalia ha trasportato oltre 20.000 passeggeri, consolidando così il ruolo strategico dello scalo umbro nel network della compagnia.

Con questo ampliamento, Aeroitalia rafforza ulteriormente la propria presenza nel mercato italiano, offrendo nuove opportunità di viaggio sia per i passeggeri business che per i turisti.