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Tag: negozi

Parcheggi a Perugia, tariffe di Natale e multe anti “sosta selvaggia”

Sconti per i parcheggi durante il periodo natalizio e pacchetti per i clienti di negozi, ristoranti e alberghi. Ma anche un’annunciata stretta sulla “sosta selvaggia” nel centro storico di Perugia, con maggiori controlli da parte della polizia locale.

Queste iniziative sono state concordate con Saba, la società che a Perugia gestisce 6 parcheggi in struttura a diretto servizio del centro storico, con oltre 2mila posti auto a disposizione degli utenti. I parcheggi di Piazzale Europa e Piazza Partigiani sono dotati di colonnine di ricarica per auto elettriche.

Misure che in alcuni casi si intende rendere strutturali, per promuovere una diversa fruizione del centro. Per il quale la Giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo per lo svolgimento delle manifestazioni fieristiche, per “mettere un po’ d’ordine nel sistema ed armonizzare gli eventi col contesto di pregio dell’acropoli”.

Il parcheggio di Piazzale Europa

Si inizia col parcheggio di piazzale Europa, quello meno utilizzato. Qui, dal primo dicembre fino al 15 gennaio) sarà possibile sostare per 4 ore a un euro (a fronte dei 7,20 euro attuali) e per una intera giornata con 5 euro (invece che 20 euro attuali). Per chi ha esigenze di sosta di lunga durata è stato pensato un abbonamento promo con validità tutti i giorni 24H al prezzo di euro 40,00/mese (contro gli 89 applicati finora). Questa tariffa è riservata ai soli nuovi clienti.

Sconti per clienti di negozi, ristoranti e hotel

La seconda iniziativa, che vede la partecipazione di Confcommercio e del Consorzio Perugia in Centro, è pensata per agevolare i clienti degli esercizi commerciali, delle attività ricettive e le attività di ristorazione aderenti a Confcommercio Perugia e al Consorzio.
Sempre dal primo dicembre saranno acquistabili presso le attività commerciali dell’acropoli il “lunch pass” – “dinner pass” – “shopping time”. Consentiranno all’utente di fruire di una tariffa ridotta su tutti i parcheggi (escluso il Mercato Coperto).

Un quarto prodotto, denominato “parcheggio hotel”, è stato invece pensato per le attività ricettive (alberghi, case vacanze, B&B, ecc.) e può essere utilizzato in tutti i parcheggi, escluso Mercato Coperto.
Ecco in cosa consistono.

Il lunch pass (dedicato alle attività di ristorazione) è utilizzabile dalle 12:00 alle 15:00 tutti i giorni e consente di fruire di 3 ore di sosta al prezzo di euro 3,00.
Il dinner pass (dedicato alle attività di ristorazione) è utilizzabile dalle 19:00 alle 02:00 tutti i giorni e consente di fruire di 7 ore di sosta al prezzo di euro 3,00.
Lo shopping time (dedicato agli esercizi commerciali) è utilizzabile dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00 tutti i giorni e consente di fruire di 2 o 3 ore di sosta al prezzo di € 3,50.

Il parcheggio hotel (dedicato alle attività ricettive) ha validità per 24 ore di sosta dal momento del primo ingresso in struttura (oppure 48, 72, 96 ore) e ha un costo di € 13,00. Questo prodotto verrà acquistato direttamente dalle attività ricettive e poi distribuito alla clientela.

Le attività commerciali aderenti a Confcommercio Perugia o al Consorzio Perugia in Centro che ne facciano richiesta potranno ritirare degli stock di ticket “lunch pass” – “dinner pass” – “shopping time” con validità semestrale. L’esercizio commerciale dovrà pubblicizzare l’iniziativa nel proprio sito internet nonché nei propri social ed esporre una locandina presso il punto vendita al fine di informare al meglio i propri clienti dell’iniziativa stessa.

Le attività ricettive potranno invece acquistare pacchetti di parcheggio hotel da cedere ai propri clienti, in forma gratuita o a pagamento a seconda delle loro politiche commerciali.

Indagine Confesercenti: in Umbria spariti 2mila negozi in 10 anni

In 10 anni – dal 2014 ad oggi – in Umbria sono sparite circa 2mila imprese del commercio al dettaglio in sede fissa, di cui quasi 700 attività di vicinato “di base”. E se le chiusure interessano anche i grandi centri storici (circa 200 le attività chiuse in questo periodo a Perugia e Terni), le conseguenze più evidenti si vedono nei piccoli borghi.

Un fenomeno infatti che, come emerso dal dossier di Confesercenti “Commercio e servizi: le oasi nei entri urbani” presentato a Roma, riguarda tutta Italia (dove sono ormai 26 milioni le persone che vivono in comuni che hanno perso definitivamente una o più attività di vicinato essenziali), ma che nell’Umbria dei piccoli centri determina situazioni ancora più allarmanti, dal punto di vista economico e sociale.
Spiega il neo presidente di Confesercenti Umbria, Carlo Ghista: “La problematica principale è quella dei piccoli punti vendita che si stanno perdendo nei paesi e nelle frazioni. Ci sono situazioni in cui, per fare il pieno di benzina, occorre uscire dal proprio paese e in alcuni casi recarsi in un altro comune”.

Ghista ricorda le cause della continua chiusura di piccoli negozi: “Certamente il calo demografico e la tendenza ad andare a vivere nei grandi centri. Poi c’è un problema di abitudini al consumo, in parte anche orientate dalle difficoltà economiche in cui si trovano molte famiglie, che porta a preferire prodotti a basso costo diffusi dalla grande distribuzione. O ad acquistare online per farsi portare i prodotti sotto casa. La contrazione delle modalità di acquisto tradizionali e di prodotti di qualità, unitamente a difficoltà logistiche e all’elevata tassazione, spinge i figli di molti commercianti ad intraprendere un altro lavoro e così si continuano a chiudere saracinesche di negozi e botteghe artigiane, anche storiche”.

Il presidente di Confesercenti Umbria evidenzia come questo fenomeno abbia conseguenze sociali, oltre che economiche: “Ciò contribuisce a spopolare i piccoli centri. E non agevola la permanenza di turisti, che non trovano servizi nei nostri bellissimi borghi umbri”.

Da qui le azioni che Confesercenti sta promuovendo per contrastare questo fenomeno: “I Comuni – spiega Ghista – non danno un grande aiuto e continuano ad aprire esercizi della grande distribuzione, aumentando la concorrenza. Oltre a rappresentare ai Comuni queste difficoltà, abbiamo creato prodotti specifici per incentivare in particolare l’imprenditoria giovanile e femminile. Noi, come Confcommercio – conclude – ce la stiamo mettendo tutta, ma non è solo un problema che riguarda i commercianti”.