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Tag: medici

Ancora un’aggressione al pronto soccorso ospedaliero

Ancora un’aggressione a personale ospedaliero, dopo gli ultimi casi accaduti a Foligno e a Terni. Questa volta a farne le spese è stato un infermiere del Pronto soccorso di Orvieto.

Nel corso del turno di notte, l’infermiere aveva notato un uomo seduto in un corridoio adiacente al Pronto soccorso. Quando gli ha chiesto se avesse necessità di assistenza, lo sconosciuto ha risposto in modo sgarbato e si è repentinamente allontanato.

Pertanto, insieme ad altri colleghi, l’infermiere si è posto alla ricerca dell’uomo, rintracciandolo poco dopo in un’altra area dell’ospedale, dopo aver preventivamente allertato la Centrale Operativa dell’Arma mediante NUE 112. Alla ripetuta richiesta circa eventuali bisogni, lo sconosciuto ha reagito bruscamente, facendo cadere con un’energica spinta l’infermiere che si era prodigato in suo aiuto; nel rovinare a terra quest’ultimo ha urtato una porta di vetro, riportando lesioni poi giudicate guaribili in tre giorni dai suoi colleghi.

Intanto la pattuglia dell’Arma, giunta sul posto, ha immediatamente bloccato l’aggressore, poi identificato in un 37enne italiano, senza fissa dimora e gravato da numerosi precedenti, traendolo in arresto ai sensi della norma del Codice Penale introdotta dalla legge 113/2020 e recentemente rinovellata dal D.L. 137/2024, che punisce i reati violenti commessi in danno di personale sanitario di qualunque ruolo, con pene inasprite e nuove circostanze aggravanti, strumenti che permettono di procedere d’ufficio e perseguire i reati di violenza e lesioni nei confronti di medici ed infermieri con l’arresto obbligatorio.

Il 37enne arrestato è stato trattenuto in camera di sicurezza fino all’udienza di convalida, all’esito della quale il gip, nel convalidare l’arresto, ha disposto nei suoi confronti il divieto di dimora nel comune di Orvieto.

Sanitari aggrediti negli ospedali di Foligno e Terni, i sindacati chiedono misure urgenti

Cgil Fp e Uil Fpl si appellano alle istituzioni affinché adeguino le strutture per consentire agli operatori di lavorare in sicurezza

Indignazione, ma anche determinazione ad assumere misure concrete di tutela degli operatori sanitari dopo le ultime aggressioni subite negli ospedali di Foligno e di Terni.

“Non è tollerabile che il personale sanitario, che già opera in una condizione di carenza, con turni faticosi e stressanti, con un sempre crescente sovraffollamento di pazienti, debba essere soggetto ad aggressioni da parte degli utenti” commenta la Fp Cgil Terni.

“La solidarietà non basta – proseguono da Fp Cgil Terni –. È necessario, trovare soluzioni, sono anni che denunciamo le difficili condizioni di lavoro del personale dell’azienda Ospedaliera in generale e in particolare del pronto soccorso. Ora è il tempo delle soluzioni, prima che succeda l’irreparabile. Se l’aggressore fosse stato armato? Ora ci troveremo a piangere l’ennesimo morto sul lavoro”.

“Una giovane infermiera – sottolineano da Fp Cgil – durante il turno, è stata colpita con un pugno, un’azione violenta che ferisce e sconvolge non solo nel fisico. Chi sta lavorando, facendo il proprio dovere, non può diventare lo sfogo violento di chi non vede soddisfatte le proprie aspettative di salute da un sistema sanitario sempre più distante dai bisogni delle persone”.

“Anche grazie all’azione del sindacato, a breve – annuncia Fp Cgil Terni – partiranno i lavori di ampliamento e ristrutturazione del Pronto soccorso. È l’occasione per prevedere misure strutturali per garantire la sicurezza del personale, pertanto, da subito, chiediamo: che il posto di Polizia sia spostato da dove è al momento ubicato e sia in una posizione ben visibile all’interno dei locali del Pronto soccorso; l’aumento del personale sanitario e la formazione del personale”.

La Cgil chiede all’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni e alle istituzioni, “prefetto, Regione Umbria e Comune di Terni di farsi carico del problema a tutela dei cittadini, delle lavoratrici e dei lavoratori”.

La Uil Fpl Azienda ospedaliera di Terni stigmatizza quanto accaduto e chiede interventi: “La sicurezza del personale sanitario, in Umbria, è ormai un’emergenza e l’ennesima aggressione, avvenuta giovedì sera al Pronto soccorso dell’ospedale di Terni, testimonia il livello di allarme. La scena è stata, purtroppo, quella che troppo spesso si ripete: un paziente ha iniziato ad inveire verbalmente e in maniera aggressiva, urlando con insulti nei confronti del personale in mezzo ad altri pazienti anche fragili ed anziani, anch’essi in attesa; lui era un codice minore che attendeva un esame di radiografia. Il medico in turno, e parte del personale, sentendo le urla sono prontamente accorsi per placare la situazione e porsi a difesa anche degli altri utenti in attesa. A quel punto però la persona non ha sentito ragioni, diventando sempre più aggressivo. L’epilogo è stato che il paziente ha cercato di colpire con un pugno il medico che è riuscito a schivarlo spostandosi dalla traiettoria; il fendente però è arrivato a colpire in pieno volto un’infermiera che era accanto colpendola ad un occhio con il pugno causando un trauma oculare in fase di valutazione ed un ematoma già visibile dopo pochi minuti”.

“Questa situazione – prosegue il sindacato – mette in evidenza che: i Pronto soccorso godono di un inadeguato servizio di sicurezza, nel nostro caso addirittura il poliziotto si trova in una zona distante dal pronto soccorso e soltanto per alcune ore al giorno. Se questa volta l’aggressore avesse estratto un coltello e fosse successo qualcosa di irreparabile? Serve personale della Polizia presente h 24 nei locali interni del Pronto Soccorso , a stretto contatto con personale e utenza, oltre a un adeguato piano della sicurezza interna (il DVR). Infine, ma non a discolpa degli aggressori, occorre ricondurre coerentemente questi eventi criminosi, sempre più frequenti, alla ormai insopportabile inadeguatezza del servizio sanitario nazionale. Occorrerà rivedere le priorità di questo paese, che non sono e non possono essere le armi o le guerre persino combattute per squallidi interessi che non sono di casa nostra. In tutto ciò il personale sanitario fa letteralmente miracoli, sotto organico, in taluni casi sottopagato, persino preso in giro. Ricordiamo le sviolinate in occasione della pandemia, alle quali non ha fatto seguito un bel nulla di efficace”.

In precedenza, il segretario regionale Uil Fpl Diego Carducci era intervenuto dopo il caso di Foligno, evidenziando “un problema di sicurezza all’interno del San Giovanni Battista, per troppo a lungo sottovalutato dalla Direzione aziendale che invitiamo ad intervenire quanto prima”.

“A nostro parere – le parole di Carducci – fermo restando le problematiche della sanità che ancora oggi è troppo ospedalocentrica e troppo poco concentrata sul territorio, l’ospedale di Foligno presenta delle peculiarità che lo rendono più esposto in tema di sicurezza. Si tratta di una struttura con accessi ovunque e i reparti diventano insicuri senza più un controllo all’ingresso. Serve riattivare la sorveglianza h24 all’ingresso, il contingentamento degli ingressi dopo una certa ora e riattivato il servizio di vigilanza così com’era prima del Covid. Il numero di aggressioni al personale sanitario è diventato impressionante che impone un cambio di passo. Cambio di passo che chiediamo su tutti i fronti, perché gli operatori e i cittadini non possono pagare il dazio di scelte sbagliate”.

“I medici e gli operatori sanitari – ha ricordato il rappresentante sindacale – sono un servizio pubblico, chiamato a lavorare secondo certe regole prestabilite. Non è accettabile che la loro sicurezza sia a rischio sui luoghi di lavoro e non è accettabile neanche che la loro professionalità sia messa a rischio. Chiediamo dunque all’Azienda sanitaria di prendersi carico dell’accaduto e di intervenire, prima che episodi del genere possano avere anche esiti infausti. D’altronde, ricordiamo che il Testo unico sulla sicurezza, il D.lgs 81/2008 specifica come sia in capo al datore la sicurezza del personale, sui luoghi di lavoro”.

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Si chiude nell’ufficio dell’ospedale con una dottoressa minacciandola, arrestato

Momenti di paura all’ospedale San Giovanni Battista di Foligno, il24enne era ubriaco e aveva addosso sostanze stupefacenti

Momenti di paura all’ospedale di Foligno dove un giovane, già gravato da precedenti di polizia, si è chiuso dentro l’ufficio con una dottoressa che si era offerta di aiutarla, minacciandola.

Il giovane – poi risultato ubriaco e trovato in possesso di droga – si era inizialmente recato al C.U.P. dell’ospedale “San Giovanni Battista”, pretendendo, pur senza averne titolo, l’immediato svolgimento di alcuni esami di laboratorio.

Benché le impiegate addette allo sportello avessero tentato di spiegargli l’impossibilità di accogliere la sua richiesta, il 24enne è andato in escandescenza, minacciandole esplicitamente e prendendo a calci la porta dell’ufficio, danneggiandola.

Per provare a tranquillizzarlo, una dottoressa si è offerta di riceverlo per spiegargli la situazione. Ma il giovane ha minacciato anche lei, avvicinandosi al punto da farle temere un’imminente aggressione fisica. La donna ha chiesto aiuto, urlando, e il 24enne si è chiuso con lei nella stanza.

Neppure l’immediato intervento dei poliziotti ha indotto l’uomo a ritrovare la calma. Il giovane ha aggredito anche gli agenti, minacciandoli. Con non poche difficoltà, i poliziotti sono riusciti ad arrestare il giovane, che deve rispondere delle accuse di violenza privata, danneggiamento, resistenza e violenza o minaccia a pubblico ufficiale.

Su disposizione del pubblico ministero della Procura di Spoleto di turno, il 24enne si trova agli arresti domiciliari, in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Inps Umbria, selezione per 50 medici specialisti: il bando

La Direzione regionale Inps dell’Umbria ha indetto una selezione per il reperimento di 50 medici specialisti, ai quali attribuire incarichi di lavoro autonomo per lo svolgimento di prestazioni libero professionali, relative alle attività medico legali dell’Inps, presso il Centro Medico Legale di Perugia e il relativo ambito territoriale provinciale.

Le specializzazioni richieste sono le seguenti: Oculistica, Otorinolaringoiatria, Pediatria, Neuropsichiatria infantile, Oncologia, Psichiatria, Neurologia, Cardiologia, Geriatria e Medicina Interna.

Gli incarichi potranno essere attribuiti sia per la partecipazione in qualità di componenti alle Commissioni di accertamento che per lo svolgimento di accertamenti necessari all’approfondimento tecnico-scientifico.

La domanda, corredata da curriculum vitae aggiornato e documento di riconoscimento in corso di validità, deve essere inviata alla Direzione regionale Inps Umbria, entro il 20 novembre 2024, esclusivamente a mezzo Posta Elettronica Certificata (PEC), al seguente indirizzo:

direzione.regionale.umbria@postacert.inps.gov.it.

Per tutte le informazioni è possibile consultare l’avviso pubblicato sul sito ufficiale www.inps.it collegandosi al seguente link:

https://www.inps.it/it/it/avvisi-bandi-e-fatturazione/fatturazione-avvisi/dettaglio.bandi-fatturazione-avvisi.2024.10.avviso-di-selezione-pubblica-per-il-reperimento-di_186.html