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Tag: Franceschini

Lo stato di salute dell’economia del Folignate: il Report Camera di Commercio

Crisi demografica e il divario con il resto dell’Umbria e dell’Italia rappresentano sfide cruciali per l’economia del Folignate, che pure mostra segnali di crescita, anche se moderata e legata all’andamento di alcuni settori trainanti.

Il report “L’Economia del Folignate”, realizzato dalla Camera di Commercio dell’Umbria, fotografa un quadro complesso: redditi inferiori alla media regionale e nazionale e investimenti insufficienti in innovazione. L’occupazione tiene, ma resta inferiore ai livelli nazionali. Le strategie per il rilancio includono incentivi per attrarre giovani e imprese, formazione avanzata e supporto all’innovazione. Senza un intervento deciso, il rischio è un declino economico e sociale sempre più marcato.

L’analisi dei dati del sistema informativo “Pablo” e dei bilanci aziendali evidenzia un territorio con alcuni settori produttivi solidi, ma con bassa competitività e un calo della popolazione preoccupante. fattori che rischiano di compromettere lo sviluppo a lungo termine.

La presentazione del Report

Il report “L’Economia del Folignate”, realizzato dalla Camera di Commercio dell’Umbria nell’ambito dell’iniziativa di successo “La Camera incontra i territori”, è stato presentato nella tappa Foligno, dove la Giunta camerale si è riunita confrontandosi con istituzioni, associazioni imprenditoriali e categorie professionali del territorio (Bevagna, Foligno, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Nocera Umbra, Sellano, Spello, Trevi e Valtopina).

Nell’occasione il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, ha ribadito la validità dell’iniziativa, avviata lo scorso anno e giunta alla sua quinta tappa dopo Città di Castello, Spoleto, Orvieto e Assisi. L’incontro ha permesso un confronto diretto sulle necessità del territorio, così da migliorare continuamente l’efficienza dell’attività camerale. Mencaroni ha poi ringraziato il Comune di Foligno per l’attenzione rivolta all’Ente camerale, sottolineando il legame storico tra Foligno e la Camera, che proprio quest’anno celebra i 190 anni dalla sua fondazione in questa città.

Con lui, il vice presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Mauro Franceschini. Presenti all’incontro anche i sindaci del territorio, a partire dal primo cittadino di Foligno, Stefano Zuccarini, che hanno espresso soddisfazione per l’iniziativa e ribadito l’importanza di rafforzare il rapporto con la Camera di Commercio. È stata sottolineata l’importanza di disporre di dati economici aggiornati, grazie ai report della Camera, per orientare le politiche locali.

Il report economico è stato illustrato il segretario generale dell’Ente Camerale, Federico Sisti, accompagnato dai vice segretari Mario Pera e Giuliana Piandoro.

Un territorio in declino demografico

Uno degli aspetti più allarmanti riguarda il trend demografico. Tra il 1971 e il 2024, la popolazione del Folignate è cresciuta solo del 6,2%, mentre l’Umbria ha registrato un aumento del 10% e l’Italia dell’8,9%. Ancora più preoccupante è la previsione al 2042: il Folignate perderà quasi 9.000 abitanti, con un calo del 9,3%. Il saldo naturale è negativo (-3.417 abitanti), con un indice di vecchiaia che passerà dagli attuali 224 anziani ogni 100 bambini a 386 nel 2042.

La questione non è solo numerica, ma anche qualitativa: la percentuale di popolazione con istruzione terziaria è ferma al 15,6%, inferiore alla media umbra (16,9%).

Dati più granulari sulla qualità della vita

  • La riduzione della popolazione ha portato alla chiusura di alcuni servizi essenziali nei piccoli centri.
  • Il reddito medio per contribuente è inferiore alla media umbra e nazionale, influenzando il potere d’acquisto locale.
  • Il coefficiente di Gini, che misura la disuguaglianza nella distribuzione del reddito, mostra un divario crescente tra fasce di popolazione.

Economia: tra stabilità e difficoltà strutturali

L’economia del Folignate mostra segnali di crescita, ma a un ritmo inferiore rispetto al resto del Paese. Il valore aggiunto per impresa nel 2023 era di 592.764 euro, ben al di sotto della media umbra (723.907 euro) e italiana (753.527 euro). La produttività del lavoro è migliorata dal 2019 al 2023, ma resta inferiore ai livelli regionali e nazionali.

Il valore della produzione per impresa è cresciuto, ma rimane nettamente inferiore alla media umbra e nazionale, evidenziando un tessuto economico meno dinamico.

Le imprese e i settori trainanti

  • Il settore manifatturiero è in difficoltà con una riduzione delle unità locali (-2,7% nel 2024).
  • Il turismo mostra segnali di ripresa, con un aumento delle presenze, ma una permanenza media inferiore alla media nazionale.
  • I settori più dinamici sono il commercio all’ingrosso e i servizi alle imprese.
  • Le aziende leader per fatturato, come O.M.A. S.p.A. e UmbraGroup, svolgono un ruolo strategico per l’occupazione locale.

Redditività e investimenti: segnali misti

Gli indicatori di redditività mostrano un panorama altalenante. Il ROI delle imprese folignati nel 2023 era del 4,0%, inferiore alla media italiana (4,4%). Il ROE è sceso dal 7,7% del 2019 al 6,1% nel 2023.

Sul fronte degli investimenti, le imprese del Folignate hanno registrato un incremento delle immobilizzazioni totali nel 2023, superando la media italiana.

Competitività e innovazione

  • Il Folignate ha una bassa propensione all’innovazione.
  • Le imprese esportano meno rispetto alla media regionale e nazionale.
  • Gli investimenti in digitalizzazione sono limitati, riducendo la competitività.

Occupazione e mercato del lavoro

Il mercato del lavoro tiene, ma con criticità. Il numero di addetti per impresa è inferiore alla media umbra e italiana. Il costo del personale è cresciuto del 19% tra il 2019 e il 2023, ma resta inferiore alla media nazionale.

Politiche e strategie per il rilancio

  • Incentivi per attrarre giovani e professionisti.
  • Investimenti in formazione per colmare il gap di competenze.
  • Rafforzamento del sostegno all’innovazione e alle startup.

Il Folignate si trova in una posizione delicata: l’economia cresce, ma il divario con il resto del Paese resta marcato. Il nodo demografico è centrale e senza un’inversione di tendenza il rischio è un declino economico e sociale sempre più grave.

Accordo programma Ast, polo chimico, infrastrutture: De Rebotti ha incontrato Confartigianato Terni

L’Accordo di programma con Ast e le ricadute sulle Pmi locali. Il rilancio del polo chimico. I trasporti. E poi le aree produttive e l’accesso al credito, con il ruolo dei confidi. Questi i temi che l’assessore regionale allo sviluppo economico, alle politiche del lavoro, alla mobilità e ai trasporti, alle infrastrutture Francesco De Rebotti ha trattato con i responsabili di Confartigianato Terni, incontrati nella sede dell’associazione, in via Luigi Casale.

Riguardo l’Accordo di programma Ast, l’assessore ha riepilogato e illustrato lo stato dell’arte della complessa vicenda, assicurando la massima attenzione per arrivare alla sottoscrizione, nel più breve tempo possibile, anche per la considerazione degli impatti sull’indotto delle imprese artigianali e Pmi locali.

Altra questione approfondita nell’incontro è stata quella del polo chimico, per il quale sono in discussione opportunità di rilancio produttivo, che vanno colte e concretizzate. Anche su questo l’assessore De Rebotti ha assicurato il massimo impegno e la massima attenzione del governo della Regione Umbria.

Convergenza si è registrata sulle politiche per i trasporti che impattano direttamente il territorio e che devono risolvere problemi di collegamenti che ostacolano lo sviluppo dell’Umbria meridionale, in particolare per quanto riguarda il collegamento ferroviario Orte-Falconara e i collegamenti viari Terni-Spoleto e Tre Valli.

Confartigianato Terni ha anche evidenziato la necessità di migliorare e rigenerare le aree produttive e di proseguire con le opere di messa in sicurezza idraulica delle aree sottoposte a vincolo esondazione.

Medesima condivisione si è registrata anche sulla valorizzazione della garanzia privata negli investimenti produttivi attraverso il ruolo dei Confidi vigilati, soprattutto con riferimento al tessuto delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese.

Il presidente di Confartigianato Terni Mauro Franceschini e il segretario Michele Medori, al termine dell’incontro, hanno espresso ampia soddisfazione per l’approccio franco e costruttivo dell’assessore De Rebotti e per lo spirito concreto e attento alle questioni territoriali che interessano le imprese artigiane e Pmi locali.

Ricostruzione, Confartigianato: prorogare la Zona franca urbana a tutto il 2026

Una ulteriore proroga della Zona franca urbana fino a tutto il 2026 per rimuovere il blocco all’utilizzo dei crediti d’imposta accumulati che si è determinato dal 31 dicembre 2024. E’ quanto ha richiesto Confartigianato Umbri al commissario straordinario del Governo per la ricostruzione dei territori interessati dagli eventi sismici, senatore Guido Castelli. Per superare un nodo che sta creando grandi problemi alle imprese impegnate nella ricostruzione.

“Riteniamo – afferma Mauro Franceschini, presidente di Confartigianato Umbria – che sia interesse generale non frapporre alcun ostacolo all’opera di ricostruzione che è in corso e a pieno regime. Le imprese dal 31 dicembre scorso, con la scadenza della Zona franca urbana non possono più utilizzare i crediti d’imposta accumulati. Nel cratere – ricorda – sono impegnate molte imprese edili artigiane e Pmi che devono poter proseguire la loro opera senza perturbazioni di ordine fiscale e in un quadro di certezza delle norme e degli adempimenti”.

“Il senatore Castelli, che cogliamo l’occasione per ringraziare – sottolinea Franceschini – ha dimostrato in molte occasioni attenzione e concretezza; infatti, già nel 2023 si è fatto carico della richiesta ottenendo la prima proroga. Ora occorre portare a termine questo grande sforzo corale delle comunità regionali interessate dall’evento sismico e confidiamo nella sua opera di sensibilizzazione sul Governo per una nuova proroga”.

Appalti pubblici, appello di Confartigianato alla nuova amministrazione regionale per le Pmi

Da alcuni mesi la Regione Umbria ha adottato un nuovo sistema di gestione dell’elenco regionale delle imprese per l’affidamento dei lavori pubblici di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea e lo ha reso utilizzabile da parte di tutte le stazioni appaltanti.

Confartigianato Imprese Umbria ha accolto favorevolmente tale iniziativa perché consente una gestione degli appalti semplificata, uniforme e integrata con il prezzario regionale. Il nuovo sistema infatti è stato già adottato da diversi enti locali. Tuttavia, molte stazioni appaltanti pubbliche (tra le quali anche multiutility ed aziende miste pubblico- private, partecipate dalla stessa Regione o da altri enti locali) hanno ritenuto di compiere scelte diverse nelle procedure di gara, con adozione di un proprio elenco fornitori accreditati e un prezzario interno a discapito del prezzario regionale.

Lanini (ANAEPA): le difficoltà per le Pmi

Pierangelo Lanini, presidente ANAEPA Confartigianato Edilizia Umbria, evidenzia che “l’attuale coesistenza di procedure, portali acquisti e prezzari anche molto diversi fra loro, anche se consentito dalla normativa, impatta negativamente sulle imprese fornitrici con oneri e difficoltà, specificamente nella fase di accreditamento, che ostacolano soprattutto le imprese artigiane e Pmi. Infatti, appare evidente che è interesse generale uniformare il più possibile dette procedure, per semplificare e fluidificare il lavoro anche degli stessi uffici tecnici, dei progettisti e dei responsabili unici di progetto delle stazioni appaltanti, al fine di ridurre i tempi dei lavori pubblici a vantaggio di tutta la collettività”.

Il correttivo del Codice appalti

A questo proposito, è con particolare soddisfazione che Confartigianato prende atto che il tema della partecipazione delle Pmi agli appalti pubblici è condiviso, tanto che il Governo ha recepito le storiche istanze della stessa associazione e nel decreto “correttivo del Codice degli appalti” ha introdotto diverse modifiche: nell’art. 61 del Codice degli appalti, riguardo gli affidamenti sottosoglia, il nuovo testo introduce la possibilità di riserva di appalto in favore delle Piccole Medie Imprese; nell’articolo 41 il nuovo testo introduce una indicazione generale per la quale i contratti di subappalto sono stipulati, in misura non inferiore al 20% delle prestazioni subappaltabili, con piccole e medie imprese. Oltre al riconoscimento dell’equivalenza dei CCNL classificati con il codice unico CNEL/INPS e l’abrogazione dell’Art. 109 che riguardava il “rating d’impresa”.

Il nuovo intervento legislativo ha lo scopo esplicito di facilitare l’accesso agli appalti pubblici da parte delle Piccole Medie Imprese.

L’appello di Franceschini

“Con le stesse finalità e nello stesso spirito – conclude Mauro Franceschini, presidente di Confartigianato Imprese Umbria – chiediamo alla nuova Amministrazione regionale umbra di facilitare l’accesso delle Piccole Medie Imprese agli appalti pubblici, sia tramite gare che utilizzino la nuova possibilità di riserva e la quota dei subappalti, sia tramite un impegno forte diretto alla massima utilizzazione dell’Elenco regionale delle imprese qualificate e del prezzario regionale da parte di tutte le stazioni appaltanti del territorio tenute all’applicazione del Codice degli appalti pubblici, a partire naturalmente da quelle dei Comuni e degli Enti partecipati dalla Regione stessa”.

Avviso Arpal assunzioni, Franceschini (Confartigianato): più soldi per accogliere tutte le domande e riaprire i termini

Avviso pubblico Arpal per incentivi alle assunzioni, la nuova amministrazione regionale a guida Proietti appronti maggiori risorse per finanziare tutte le richieste pervenute. E’ quanto chiede Confartigianato Imprese Umbria, con il suo presidente Mauro Franceschini, dopo il caso dell’avviso lampo pubblicato il 14 novembre, la cui dotazione (4 milioni di euro) è stata esaurita in poche ore, con modalità a sportello.

“Il recente Avviso pubblico Arpal per incentivi alle assunzioni di lavoratori disoccupati, in cassa integrazione, inattivi e lavoratrici senza occupazione – ricorda infatti Franceschini – è stato chiuso nel giro di poche ore per esaurimento dei fondi disponibili, a fronte di un numero molto elevato di richieste da parte delle imprese. Quanto accaduto dimostra senza dubbio un incoraggiante dinamismo da parte del sistema imprenditoriale umbro, ma evidenzia anche una impostazione alla quale è necessario apportare modifiche rilevanti“.

L’Avviso pubblico emesso da Arpal (l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro), relativo a risorse rese disponibili dal Fondo sociale europeo, aveva una dotazione pari a 4 milioni di euro, ma le richieste sono state per un importo di circa il doppio. “Pur sottolineando la funzione positiva del bando – spiega Franceschini- non possiamo tuttavia non evidenziare le criticità che le modalità applicative hanno evidenziato: in particolare, i tempi eccessivamente ristretti in cui lo stesso è rimasto aperto. Le risorse, quindi, sono risultate del tutto insufficienti, a maggior ragione se si considera che l’Avviso era caratterizzato dalla retroattività, in quanto riferito alle assunzioni effettuate a partire dal primo gennaio 2024. Queste tempistiche così ristrette – sottolinea Franceschini – hanno messo in difficoltà più di qualche imprenditore che non ha avuto il tempo necessario per partecipare all’Avviso stesso. Sarebbe opportuno che la nuova amministrazione regionale, guidata dalla neopresidente Stefania Proietti – è l’appello del presidente di Confartigianato Imprese Umbria – si facesse immediatamente carico di questa situazione, almeno incrementando la dotazione di risorse per dare copertura finanziaria adeguata ad accogliere tutte le domande presentate e, se possibile, riaprendo i termini per rispondere alle necessità delle imprese che non sono riuscite a presentare la domanda”.