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Tag: camera di commercio

In Umbria occupati sempre più “vecchi”: il rapporto

L’occupazione in Umbria registra un costante invecchiamento: i giovani under 35 scendono al 20,7% del totale, mentre gli over 50 occupati superano il 41%.

In Umbria, negli ultimi cinque anni (il dato ventennale c’è solo per l’Italia e le circoscrizioni, non per le regioni) il fenomeno del calo dell’occupazione giovanile si riflette in modo più marcato rispetto alla media nazionale.
I giovani under 35, nel 2018, rappresentavano il 21,1% dell’occupazione totale; nel 2023, la loro quota è scesa al 20,7%.

La quota di occupati nella fascia tra 35 e 49 anni è diminuita dal 42,2% del 2018 al 37,7% del 2023.
Mentre gli occupati over 50 sono aumentati dal 39,6% al 41,6%, con i lavoratori tra i 50 e i 64 anni che sono passati dal 33,6% al 37,6%, mentre gli over 64 sono cresciuti dal 3% al 4%.
In valori assoluti, gli under 35 occupati in Umbria sono aumentati di appena mille unità, da 74.000 nel 2018 a 75.000 nel 2023, non compensando l’aumento complessivo degli occupati. Gli over 50, invece, sono cresciuti da 128.000 nel 2018 a 151.000 nel 2023, rappresentando quasi tutto l’incremento complessivo dell’occupazione, che è passata da 349.000 a 362.000 unità.

Il confronto col resto d’Italia

In Italia l’aumento del tasso di occupazione giovanile (dal 41% al 45,6%) ha consentito di mantenere stabile, e persino incrementare leggermente, la quota degli under 35 sul totale degli occupati, passata dal 22% al 22,8%. In Umbria, al contrario, il tasso di occupazione giovanile è aumentato dal 44,2% al 46,4%, ma non abbastanza da compensare l’effetto dell’inverno demografico. La quota degli under 35 sul totale degli occupati è infatti diminuita, segnalando un rallentamento della capacità della regione di attrarre e mantenere i giovani lavoratori.

Come evidenzia l’indagine “Demografia e forza lavoro” del CNEL, c’è un margine di miglioramento significativo rispetto ad altri Paesi europei. “La sfida è cogliere questa opportunità prima che sia troppo tardi” si legge nel report.

Il ruolo della Camera di commercio

La Camera di Commercio dell’Umbria ribadisce il proprio impegno per il futuro della regione, con iniziative che abbracciano formazione, aggiornamento e supporto alle imprese, mirando a garantire un mercato del lavoro inclusivo e sostenibile per tutte le generazioni.

“Nel quadro difficile che emerge sull’occupazione degli under 35, la cui quota si assottiglia sempre più sul totale degli occupati a causa del crollo delle nascite che in Italia perdura da anni e anni – commenta il presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni – si intravedono tuttavia alcune luci. La prima è l’aumento del tasso di occupazione dei giovani under 35, frutto a mio parere di due fattori chiave: il miglioramento del sistema formativo e politiche più attrattive che, via via, le imprese stanno mettendo in campo per attirare giovani. In secondo luogo, l’aumento degli over 50 al lavoro, derivante principalmente dalle politiche pensionistiche, ma anche da una maggiore attenzione delle imprese, che riescono a trovare personale con difficoltà. Questioni, insomma, che vanno affrontate con politiche e scelte adeguate di ‘age management’, perché lo scenario che abbiamo davanti, dettato dall’inverno demografico, non migliorerà tanto presto e, anzi, nel breve periodo è destinato ad aggravarsi. La Camera di Commercio contribuisce, in collaborazione con le scuole, ad aumentare il tasso di orientamento e formazione dei giovani lavorando a tutto tondo, affinché le ragazze e i ragazzi di oggi possano inserirsi agevolmente e in modo strutturato nel mondo del lavoro, utilizzando le necessarie competenze. Allo stesso modo – evidenzia Mencaroni – è cresciuto di spessore e qualità l’impegno nella formazione e nell’aggiornamento degli imprenditori”.

L’agricoltura umbra migliora, ma è dietro alla media nazionale: il report

Migliora, in efficienza e produttività, il settore agricolo umbro. Che però resta ancora indietro rispetto alla media nazionale. La conferma arriva dal report della Camera di Commercio dell’Umbria, che analizza l’evoluzione del settore tra il 2014 e il 2024, confrontandola con il contesto nazionale e focalizzandosi, inoltre, sui bilanci delle imprese agricole di capitali umbre, tra cui società per azioni, società a responsabilità limitata e cooperative.

Dimensioni aziendali e numero di addetti 

In Umbria, il numero di aziende agricole è diminuito da 16.950 nel 2014 a 15.443 nel 2024, con una contrazione dell’8,9%, inferiore al calo nazionale del 9,9%. Tuttavia, le dimensioni medie aziendali sono aumentate solo marginalmente, passando da 1,3 a 1,4 addetti per impresa, contro una crescita nazionale da 1,4 a 1,6 addetti. La regione continua a soffrire della presenza di troppe aziende ultramicro, spesso a conduzione familiare e con attività agricole marginali.

Il numero totale di addetti nel settore è calato del 6,3%, passando da 22.672 a 21.240, mentre a livello nazionale la riduzione è stata molto più contenuta (-0,5%). In Umbria, gli addetti familiari sono diminuiti del 26,2%, mentre quelli subordinati sono aumentati del 20,9%, segnalando un lieve progresso verso una maggiore professionalizzazione del settore.

Distribuzione delle aziende per classi di addetti 

Il 51% delle aziende agricole umbre nel 2024 conta un solo addetto, rispetto al 42,3% della media nazionale. Questo divario si riflette anche nelle classi superiori: solo il 12,4% delle aziende umbre ha tra 2 e 5 addetti, contro il 16,8% nazionale, e appena l’1,4% delle imprese umbre rientra nella fascia 6-9 addetti, rispetto all’1,9% italiano.

Imprese giovanili e femminili 

Le imprese agricole giovanili rappresentano il 6,5% del totale regionale, con dimensioni medie estremamente ridotte (0,97 addetti per impresa). Le imprese femminili, che costituiscono il 32,1% del totale, si attestano su una media di 1,1 addetti per azienda, anche qui inferiore al dato regionale.

Bilanci in affanno: l’impatto dell’inflazione 

I bilanci delle imprese agricole umbre di capitali rivelano una situazione preoccupante. Il valore aggiunto medio per impresa è cresciuto solo nominalmente (+4,2% tra il 2019 e il 2023), ma in termini reali, al netto dell’inflazione del 10,7%, si registra un calo del 6,5%. Ancora più critico l’Ebitda medio, sceso del 12,2% in termini nominali e del 22,9% in termini reali. Anche il costo del lavoro, apparentemente cresciuto (+8,9%), risulta in calo reale dell’1,8%.

La redditività degli investimenti (ROI) si attesta a un misero 0,8%, mentre il ritorno per l’imprenditore (ROE) è dell’1,1%, in lieve miglioramento rispetto al 2019 ma comunque insufficiente per sostenere una crescita significativa.

Conclusioni e prospettive 

Il report evidenzia una realtà agricola umbra che, nonostante alcuni passi avanti, non riesce a colmare il gap con la media nazionale. Le sfide sono molteplici: aziende troppo piccole, bassa redditività e una transizione ecologica e digitale ancora da completare. La Camera di Commercio auspica che questi dati possano guidare politiche più incisive per rilanciare la competitività di un settore cruciale per l’economia regionale.

Tante olive e olio buono, ma bassa resa e costi elevati | I prezzi

Tante olive sulle colline umbre (con picchi del +70%) per un olio extravergine quest’anno di ottima qualità. Ma la bassa resa e l’aumento dei costi hanno penalizzato i produttori. I prezzi delle olive per fare l’extravergine pagate ai produttori sono stabili rispetto al 2023 per quanto concerne le compravendite di grandi partite di prodotto e segnano un incremento medio di oltre il 7% per quanto riguarda gli acquisti di piccole partite.

Il quadro emerge, per quanto riguarda la provincia di Perugia (con effetti estensivi anche in provincia di Terni), dal Listino che pubblica con cadenza settimanale la Borsa Merci, organo della Camera di Commercio dell’Umbria. La Borsa Merci di Perugia fornisce settimanalmente i prezzi all’ingrosso di 278 merci, tra cui quelli dei frumenti. Prezzi che fanno da riferimento nella contrattazione tra le parti.

I prezzi in Umbria

Quanti ai prezzi delle olive, l’ultimo bollettino della Borsa Merci di Perugia (con effetti estensivi, come detto, sulla provincia di Terni), parla di una forchetta di prezzo 12-13 euro al kilogrammo al produttore per compravendite di grandi partite di olive extra vergine di oliva (con non più del 0,8% in peso di acidità). Tale prezzo sale a 13-14 euro al Kg per compravendite in piccole partite.
Rispetto allo stesso periodo 2023, il prezzo per compravendite di grandi partire non subisce variazioni, mentre quello in piccole partite cresce del 7,4% (facendo il confronto tra il centro della forchetta di prezzo nel 2023 e il centro della forchetta di prezzo nel 2024).

Sempre prendendo a riferimento il centro della forchetta di prezzo, nel 2024 rispetto al 2022 si registra invece un incremento del 31,6%per le compravendite di grandi partite e del 26,1% per quelle di piccole partite. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica, perché c’è stato anche un forte aumento dei costi di produzione.

Il quadro nazionale

Complessivamente, per l’olio di oliva italiano il 2024 non è una grande annata. Lo confermano le stime Assitol, l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia aderente a Confindustria e Federalimentare, che parla di “anno di scarico”, quindi con quantitativi minori sulla media, ma con situazioni molto diverse a seconda delle aree del Paese. “La siccità – spiega Anna Cane, presidente del Gruppo Olio d’Oliva di Assitol – ha colpito soprattutto il Sud che vanta i due terzi della nostra produzione olivicola”. Diverso lo scenario per il Centro-Nord dove, invece, l’annata è buona. In ogni caso, a causa dello stress idrico subito dalle piante e dagli episodi di meteo estremo, oltre all’annata di scarica, le prime stime suggeriscono una produzione nazionale intorno alle 200.000 tonnellate, il 39% in meno rispetto al 2023 quando furono 328.000, tornando grosso modo ai numeri del 2022.

In Italia

Situazione particolare quella di quest’anno per le olive, che ormai volge al termine. In Italia andamenti opposti tra le regioni del Cento e quelle del Sud, dove l’annata è stata segnata da un andamento climatico che ha fortemente impattato sulla produzione. La siccità, infatti, ha marcato l’andamento del sud, dove si è registrata una forte contrazione della produzione di olive rispetto al 2023, oltre che una riduzione della resa in olio. Gli esperti stimano che la riduzione abbia raggiunto picchi del 40% in Puglia e flessioni importanti anche in Sicilia e Calabria.

Nel Centro

È stato “diametralmente opposto l’andamento nella regione del Centro – spiegano Bruno Diano, presidente della Borsa Merci, e Francesco Martella, agronomo, membro della Deputazione della Borsa Merci di Perugia – dove si registra un forte recupero produttivo rispetto al 2023. Una stagione, quella umbra – proseguono Diano e Martella – caratterizzata da olive sane, pressoché assenti gli attacchi da mosca, condizione dovuta anche ad un’estate molto calda; abbondante allegagione quindi carica importate delle piante; pressoché assenti i fenomeni di cascola precoce, qualità fitosanitaria mantenuta fino alla fine della raccolta dove le varietà tardive presentato ancora resistenza al distacco e non hanno subito danni da freddo nonostante il forte abbassamento delle temperature. La forte carica delle piante ha portato gli olivicoltori ad anticipare la raccolta rispetto al momento ottimale, comportando delle rese in olio ridotte”.

Quindi resa dell’olio è in chiaroscuro, spiegano Diano e Martella, “molto bassa nella prima parte della stagione, dove si sono registrate rese in olio fortemente al disotto del 10%, mentre si è avuto un recupero nella seconda parte della stagione con picchi fino al 16- 17%, con una resa media stagionale è intorno al 12%”.

Ottima, inoltre, la qualità dell’olio, “con profumi molti intensi e con note di piccante ed amaro meno accentuate, questo dovuto alle abbondanti piogge di settembre/ottobre”.

Il commento del presidente Mencaroni

Questo il commento di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: “Vorrei ricordare due cose. La prima è che il ruolo della Borsa Merci della Camera di Commercio è favorire la concentrazione delle contrattazioni in condizioni di trasparenza; agevolare gli operatori mediante l’erogazione di servizi accessori. L’importanza di questo strumento, che fonda il suo pilastro sulla trasparenza e sulla sua valenza istituzionale, è esaltata dal fatto che quella della provincia di Perugia fornisce i prezzi pagati al produttore, cosa che non avviene in tante altre Borse e che a mio parere rappresenta una caratteristica d’eccellenza. La seconda, che testimonia a tutto tondo l’impegno della Camera di Commercio dell’Umbria nella valorizzazione dell’olio extravergine d’oliva, è il Premio Nazionale Ercole Olivario, diventato un “cult” del settore. Quest’anno I premi saranno consegnati durante la cerimonia della XXXIII edizione dell’Ercole Olivario, il 15 e 16 maggio 2025. Intanto, martedì 17 dicembre alle ore 12, presso la sede di Perugia della Camera di Commercio dell’Umbria, ci sarà proclamazione dei vincitori di ‘Olive da Tavola’, sezione del Premio nazionale Ercole Olivario. Il concorso prevede premi per il primo e secondo classificato delle tre categorie: Olive al naturale; Olive conciate (metodi Castelvetrano o Sivigliano; Olive condite. Saranno inoltre assegnate menzioni di merito per l’Impresa Biologica, l’Impresa Donna e il Giovane Imprenditore”.

In Umbria 33mila donne hanno subito almeno una volta molestie sul luogo di lavoro

In Umbria 33mila donne tra 15 e 70 anni hanno subito almeno una molestia sul luogo di lavoro durante la vita lavorativa. Una percentuale del 16% che ne fa purtroppo la seconda regione italiana, dopo il Piemonte e prima della Sicilia, dove le donne hanno subito almeno una molestia (di qualsiasi tipo) sul posto di lavoro nel corso della vita. Ed è la prima regione italiana (10,5%) per percentuale di donne che hanno subito nel corso della vita almeno una molestia fuori dal posto di lavoro.

E’ quanto evidenzia il rapporto dell’Istat “Le molestie: vittime e contesto” – Anno 2022-2023, elaborato dalla Camera di commercio dell’Umbria. Il cui presidente, Giorgio Mencaroni, ricorda l’impegno della Camera per combattere questa piaga: “Il fenomeno delle molestie (di qualsiasi tipo esse siano) contro le donne sul posto di lavoro purtroppo vede l’Umbria non posizionata bene a livello nazionale nel rapporto dell’Istat, con cifre più alte della media, anche se si evidenzia un netto miglioramento della situazione, in Italia come anche nella nostra regione. Vorrei centrare l’attenzione proprio su questo miglioramento, che dimostra come l’azione di sensibilizzazione tra le imprese e i lavoratori portata avanti dalle forze economiche e sociali, tra cui la Camera di Commercio dell’Umbria, sia stata e sia molto utile. L’Ente camerale è impegnato nella battaglia di sensibilizzazione contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro, che si vince con la formazione di imprenditori e lavoratori, su cui siamo molto attivi. Si tratta di un tema che ci sta a cuore, come emerso anche pochi giorni fa con il Laboratorio ‘Parole oltre…gli stereotipi e la discriminazione’, che abbiamo organizzato in collaborazione con il Comitato per l’Imprenditoria Femminile e il Comitato Unico di Garanzia. Un evento a cui hanno partecipato, oltre ad imprenditrici ed imprenditori, anche un’ampia rappresentanza di dipendenti dell’Ente camerale. Ciò si inserisce nel contesto di un impegno costante di sensibilizzazione e formazione, che avrà a breve ulteriori, importanti momenti, per aiutare a compiere ulteriori passi avanti su un tema che riguarda il rispetto della dignità delle persone e la qualità del contesto economico-sociale, senza la quale non c’è sviluppo”.

Da non sottovalutare il fenomeno delle molestie verbali: in Umbria la stima è di circa 15 mila donne che li hanno subiti nei tre anni precedenti il biennio 2022-2023. Una situazione ancora grave, anche se in netto miglioramento rispetto oltre 24mila del biennio precedente l’indagine 2015-2016. Parliamo delle offese, sguardi inappropriati e lascivi che mettono a disagio, la proposta di immagini o foto dal contenuto esplicitamente sessuale che offendono, umiliano o intimidiscono, scherzi osceni di natura sessuale o commenti offensivi sul corpo o sulla vita privata, avances inappropriate, umilianti oppure offensive sui social, o messaggi sessualmente espliciti e inappropriati. Molestie che rappresentano le forme maggioritarie di molestie sul posto di lavoro.

(immagine generica d’archivio)

Le imprese umbre cercano 14mila persone da assumere, ma metà figure non si trovano

Le imprese umbre fino alla fine dell’anno sono in cerca di 14mila persone da assumere, ma il 54% delle offerte si prevede che cadranno nel vuoto per assenza delle figure richieste. E’ quanto prevede l’elaborazione della Camera di Commercio dell’Umbria del nuovo report del sistema Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, si basa su un ampio e continuo monitoraggio del sistema imprenditoriale, con 110mila le aziende coinvolte.

Il rallentamento di industria manifatturiera e delle costruzioni – in linea con quanto emerso circa il rallentamento della produzione industriale e le previsioni per l’edilizia dopo la frenata sui bonus del governo centrale – manda in negativo (-3%) il bilancio delle assunzioni previste nella regione nel trimestre ottobre-dicembre 2024 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Un calo che sarebbe stato più pesante se non fosse per la crescita degli avviamenti prevista per il settore “servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici” e per quello dei “servizi alla persona”.

I settori

I dati Excelsior permettono di avere un quadro umbro di alcuni specifici settori per quanto riguarda il trimestre ottobre-dicembre 2024. La voce “servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici” segna 2mila 530 previsioni di assunzioni da parte delle imprese, 210 avviamenti in più rispetto allo stesso trimestre 2023, con un incremento del 9,1%. Il commercio invece flette, passando tra lo stesso trimestre del 2023 e quello del 2024 da 2mila 330 a 2mila 210 (-5%). Flettono in maniera consistente le costruzioni (da 2020 a 1620, -400, -24,7%), avanzano i servizi alle persone (da 1.360 a 1.490, +130, +9,6%), scendono di cento avviamenti (da 2mila 020 a 1.920) i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio.

Nelle province

A livello di province, nel trimestre in provincia di Perugia gli avviamenti previsti sono 10mila 860 contro gli 11mila 090 del 2023 (-170, -2,1%), mentre in provincia di Terni ammontano a 3mila 190, rispetto ai 3mila 369 -5,1%) dello stesso trimestre 2023. L’andamento del Ternano è quindi peggiore rispetto a quello del Perugino, il che è spiegabile con il minor peso che nel Ternano ha il turismo allargato che, come detto, in Umbria è il settore che appare più in forma.

Gli altri dati

Gli altri dati: ad ottobre il 75% delle assunzioni previste è a tempo determinato e i posti che rischiano di rimanere vuoti, secondo gli imprenditori, sono ben il 54%

  • A ottobre 2024, secondo le previsioni del report Excelsior, nel 25% dei casi le entrate previste hanno carattere di stabilità, con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 75% sono a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
  • Gli avviamenti si concentrano per il 61% nel settore dei servizi e per il 69% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
  • Il 13% è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (18%).
  • In 54 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati (valore più alto della media nazionale, che si attesta al 49,3%).
  • Per una quota pari al 34% interessano giovani con meno di 30 anni.
  • Per una quota pari al 21% le imprese prevedono di assumere personale immigrato (valore un po’ più alto del dato italiano, 19,6%).
  • Il 10% delle entrate previste è destinato a personale laureato (valore più basso della media nazionale, pari al 14%).
  • Per una quota pari al 61% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
  • Le imprese che prevedono assunzioni sono il 15% del totale (il 16% nella media nazionale).

Il commento del presidente Mencaroni

“Il rallentamento economico italiano, e non solo italiano -commenta il presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni – si riverbera ovviamente anche in Umbria, dove industria e costruzioni hanno rallentato la marcia sia in termini di produzione che, di conseguenza, assunzioni. Il quadro occupazionale, che secondo il Sistema Informativo Excelsior si prefigura per il trimestre ottobre-dicembre 2024, viene ‘salvato’ dal settore del turismo allargato e da quello dei servizi alle persone che, con la loro crescita, limitano la contrazione totale prevista a 410 avviamenti rispetto allo stesso periodo 2023. Sotto osservazione va tenuto anche il commercio, che manda segnali di indebolimento. In questo quadro non stupisce che l’unico mese del trimestre dove si registra una crescita degli avviamenti sia ottobre, mese in cui ancora il turismo tira. E va evidenziato che, nella regione, resta più grave rispetto alla media nazionale il fenomeno delle imprese che non riescono a trovare il personale di cui hanno bisogno. Ci aspetta un trimestre in chiaroscuro, quindi, all’interno di un disordine geopolitico sempre più inquietante e che ostacola il commercio internazionale, con conseguenze anche sull’export. Si tratta di continuare ad operare per aumentare la capacità competitiva del sistema imprenditoriale umbro, che è in trasformazione e sta affrontando la transizione digitale ed ecologica. Sapendo che, inevitabilmente, ci si muoverà tra alti e bassi”.

Report sull’economia dello Spoletino: nodi credito e demografia, il traino della filiera dell’olio

Un’economia che mostra una serie di problemi e ritardi, quella del comprensorio spoletino (Spoleto, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria), ma che ha anche spunti di vivacità, potenzialità interessanti e che presenta vocazioni plurime.

Emerge, in estrema sintesi, dal dettagliato report della Camera di Commercio dell’Umbria, che mette a confronto i dati e gli andamenti del comprensorio con quelli dell’Umbria e della media italiana e che ha fatto da base all’incontro di questa mattina, nella Sala della Spagna del Comune di Spoleto, tra i vertici camerali e le istituzioni e categorie economiche e professionali del comprensorio, avvenuto subito dopo la seduta della Giunta dell’Ente Camerale a Spoleto, nell’ambito dell’iniziativa itinerante “La Camera di Commercio incontra i territori”.

“Il report della Camera di Commercio dell’Umbria – ha detto il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti – presenta un quadro di grande interesse, sia sul piano generale che di dettaglio, dell’economia spoletina, riportando dati che non è facile trovare altrove, come quelli sui bilanci delle imprese. Ne esce ribadita la centralità di Spoleto e del suo comprensorio, individuando potenzialità non del tutto espresse che vanno valorizzate con sinergie ancora più forti e strette sul territorio. Tutti temi su cui l’Amministrazione comunale ha lavorato e sta lavorando”.

“L’iniziativa degli amministratori camerali, giunta oggi al quarto appuntamento di Spoleto dopo quelli di Città di Castello, Orvieto e Assisi – ha affermato il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni – è un segnale di ascolto e attenzione ai territori e, via via, toccherà tutte le aree della regione, per promuovere un confronto specifico e sul campo con le realtà territoriali economiche e sociali, ricevendo stimoli, suggerimenti e proposte, stringendo così collaborazioni che possano rendere le politiche camerali sempre più efficaci e vicine alle esigenze reali delle imprese”.

Il report sull’economia dello Spoletino

I risultati del report sono stati illustrati dal segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria, Federico Sisti.

Dalle forze economiche e professionali, analizzando i dati del report, sono giunte valutazioni e sottolineature importanti, come il fatto che le aziende del comprensorio hanno subito, più che l’Italia e l’Umbria, l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse, con un aumento degli esborsi dovuti alle banche, fatto 100 il dato 2019, di 296,2 nel 2023, contro 212,6 della media nazionale e 222,9 dell’Umbria. Solo per quanto riguarda le società di capitali (quindi S.p.A., S.r.l., cooperative, società in accomandita per azioni), nel comprensorio spoletino un’azienda è passata a pagare alle banche, in media, da 18mila 039 euro annui nel 2019 a 53mila 431 euro nel 2023. Il dibattito, su questo punto, si è incentrato sul perché di tutto ciò è la risposta è stata che, in parte, deriva dal fatto che, mediamente, le aziende spoletine di capitali hanno registrato un incremento degli investimenti più forte (pur restando sotto in valori assoluti) rispetto a quelle italiane e umbre, e in parte dal fatto che, probabilmente, le imprese dello Spoletino hanno un rating mediamente peggiore e quindi pagano interessi più elevati.

Altro tema sollevato dalle categorie economiche e professionali è quello della demografia, con lo Spoletino che, in tema di dinamismo demografico (variazione popolazione, struttura per età, movimento migratorio) sconta un gap negativo, con un indice di 50 rispetto a 56 dell’Umbria e 63 della media nazionale che pure, come noto, non brillano. Dal 2011 al 2023 lo Spoletino è sceso da 48mila 054 residenti a 45mila 274 (-5,8%), e così procedendo perderà ulteriori 5mila 107 abitanti al 2042, con -1.275 residenti nella fascia d’età 0-14 anni, -5mila 869 in quella 15-64 anni e un aumento della popolazione over 65 (+2027).

A ciò si aggiunge il fatto dell’emigrazione giovanile, che si è andata bia via accentuando e che completa il quadro di un comprensorio che invecchia e lo fa più rapidamente della media nazionale e di quella umbra.

Tra gli elementi positivi, lo Spoletino mostra un indice di disuguaglianza più basso sia rispetto al dato nazionale che a quello umbro, mentre sul turismo (l’industria turistica nel comprensorio conta 287 attività e 1.139 addetti), le valutazioni degli operatori presenti all’appuntamento di stamattina sono state positive, rilevando una crescita interessante negli ultimi anni e nonostante il fatto che lo Spoletino presenti un indice di presenze turistiche per abitanti pari a 7, inferiore sia al 7,5 dell’Umbria che all’8,2 del dato italiano.

Quanto ai dati più generali, le imprese attive del comprensorio sono nel 2023 4mila105, il 5,3% del totale regionale (erano 4mila 264 nel 2019) e gli addetti delle imprese attive 13mila 671, pari al 4,7% del totale regionale. Nel 2019 gli addetti delle imprese attive dello Spoletino erano 14mila 849 (il 5,3% del totale regionale).

Il report, oltre ai bilanci delle imprese di tutti i settori, contiene anche un focus specifico su quelli della filiera dell’olio, dal quale lo Spoletino emerge a tutta forza; basti pensare che, in media, il valore della produzione di un’impresa della filiera dell’olio nello Spoletino è 5,4 volte superiore alla media umbra e 7,2 volte più alto della media italiana. Vantaggio ancora più accentuato per quanto riguarda il valore aggiunto per impresa della filiera olio.

Contributi in conto interessi, c’è il bando

Pubblicato il bando della Camera di Commercio dell’Umbria per contributi in conto interessi a microimprese e Pmi. Una misura che consente l’abbattimento di 2 o 4 punti percentuali dei tassi d’interesse applicati ai finanziamenti.

A marzo di quest’anno in Umbria il tasso medio applicato dalle banche alle aziende è stato del 7%, che sale al 10,6% per le piccole imprese.

Quando presentare domanda

Le richieste di contributo vanno presentate per via telematica dalle ore 12:00 del 7 ottobre 2024 alle ore 12 del 16 dicembre 2024, salvo esaurimento delle risorse disponibili. Un provvedimento molto sentito dalle aziende, che negli ultimi due anni hanno visto schizzare in alto i tassi praticati da banche e altri intermediari e subito gli effetti del “credit crunch”.

Le finalità del bando

Il provvedimento varato dalla Camera di Commercio dell’Umbria ha come obiettivo quello di sostenere le micro e piccole imprese nell’affrontare le difficoltà finanziarie, facilitare l’accesso al credito e contrastare la restrizione dell’offerta da parte degli intermediari finanziari nei confronti delle imprese (il cosiddetto “credit crunch”).

Un provvedimento importante, soprattutto in tempi in cui i tassi d’interesse bancari applicati ai crediti alle imprese restano alti, dopo oltre un anno e mezzo di continui rincari anti inflazione, nonostante la Bce abbia iniziato il processo di riduzione, in linea con il netto arretramento che sta registrando l’inflazione.

Dotazione

L’importo stanziato e la riduzione di 2 o 4 punti dei tassi d’interesse applicati ai finanziamenti a microimprese e Pmi

Con uno stanziamento deliberato dalla Giunta Camerale di 600mila euro il bando prevede contributi in conto interessi sui prestiti concessi da banche o Confidi per le micro e piccole imprese dei settori commercio, turismo, manifatturiero e servizi, con lo scopo di abbattere di due o quattro punti percentuali i tassi d’interesse applicati ai finanziamenti.

Beneficiari

Possono beneficiare del contributo le imprese che abbiano stipulato un contratto di finanziamento con un istituto di credito o con un confidi vigilato, per operazioni di liquidità e/o investimento.

Sono ammissibili alle agevolazioni le imprese che alla data di presentazione della domanda e fino alla liquidazione del contributo presentino questi requisiti:

a) siano micro e piccole imprese;

b) abbiano sede legale e/o una sede operativa nella circoscrizione territoriale della Camera di Commercio dell’Umbria;

c) siano attive e iscritte al Registro delle Imprese;

d) non si trovino in stato di fallimento, liquidazione (anche volontaria), amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente, e nei cui riguardi non è in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni;

e) non abbiano in corso forniture con la Camera di commercio dell’Umbria, anche a titolo gratuito;

f) non abbiano stipulato contratti di lavoro subordinato o autonomo o comunque attribuito incarichi a ex dipendenti pubblici in violazione del divieto previsto dalla normativa;

g) abbiano aderito al Cassetto Digitale dell’Imprenditore attraverso la piattaforma on line www.impresa.italia.it

Quando e come presentare domanda

Le richieste di contributo devono essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, attraverso lo sportello on line “Contributi alle imprese”, all’interno del sistema Webtelemaco di Infocamere – Servizi e-gov, dalle ore 12:00 del 7 ottobre 2024 alle ore 12 del 16 dicembre 2024, salvo esaurimento delle risorse disponibili. Saranno automaticamente escluse le domande inviate prima e dopo tali termini. Non saranno considerate ammissibili altre modalità di trasmissione delle domande di ammissione al contributo.

(nella foto il presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni)

Rinnovato il protocollo ADM – Camera di commercio, i servizi per imprese e professionisti

Rinnovato il Protocollo d’intesa tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) – Direzione Territoriale per la Toscana e l’Umbria e la Camera di Commercio dell’Umbria, per favorire gli strumenti e le modalità di accesso alle informazioni e ai servizi in materia doganale e di accise in favore delle imprese e dei professionisti del territorio.

Il Protocollo è stato firmato dal presidente della Camera di Commercio Giorgio Mencaroni e dal direttore territoriale ADM Davide Bellosi, i quali hanno evidenziato l’importanza della collaborazione già in atto da tempo.

Novità dell’accordo, in cui è prevista la prosecuzione di incontri di approfondimento in materia doganale e di accise, è l’avvio del nuovo servizio, lo “Sportello doganale”, grazie al quale viene previsto un canale informativo diretto, on line e gratuito, destinato alle aziende e ai professionisti umbri.

In base al Protocollo, che avrà durata triennale, si potrà inviare una mail all’indirizzo internazionalizzazione@umbria.camcom.it ponendo quesiti circa le autorizzazioni e agevolazioni doganali, la certificazione AEO (Operatore Economico Autorizzato), il sistema degli importatori registrati REX (Registered Exporter), le licenze e i rimborsi in ambito accise.

A tale scopo la Camera di Commercio dell’Umbria predisporrà una pagina dedicata sul proprio sito istituzionale (Sportello doganale) attraverso la quale sarà possibile accedere al modello predisposto per inoltrare le richieste. Il servizio sarà attivo dal prossimo 30 settembre 2024.

Le risposte ai quesiti, predisposte da funzionari esperti dei due Enti, saranno inviate ai richiedenti in tempi brevi.

Il Protocollo odierno rinnova la proficua collaborazione in atto da anni tra ADM e la Camera di Commercio” – ha dichiarato il direttore territoriale Davide Bellosi – . Sinergia che, oltre alle consuete attività divulgative, offre da quest’anno un canale privilegiato e diretto di sostegno alle imprese e in generale al tessuto economico del territorio. Con lo ‘Sportello doganale’ online viene avviato uno strumento in grado di fornire una maggiore consapevolezza sulle procedure che danno un più facile accesso ai mercati esteri”.

Con questo Protocollo intendiamo rafforzare il nostro impegno volto a sostenere l’apertura ai mercati esteri delle aziende, un fattore a nostro avviso sempre più centrale per assicurare la crescita della propria impresa – ha affermato il presidente dell’Ente camerale umbro, Giorgio Mencaroni – ma conosciamo le incertezze delle imprese a internazionalizzarsi; la complessità delle normative e gli ostacoli di natura linguistica sono i principali impedimenti percepiti dalle aziende. Ecco perché rafforziamo il nostro impegno con questa nuova, importante iniziativa dello Sportello doganale”.