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Tag: Arvedi

Bilancio Ast, numeri in aumento e prospettive positive legate ai costi energetici

Acciai Speciali Terni, società del Gruppo Arvedi, nell’esercizio 2024 ha fatto registrare ricavi per quasi 2,4 miliardi di euro (in incremento rispetto ai 2 miliardi 272 milioni del 2023) con l’utile netto che raddoppia rispetto all’anno precedente, sfiorando i 32,5 milioni di euro (era stato di 15,8 milioni di euro nell’esercizio 2023).

Il margine operativo lordo (MOL) sale a quasi 103 milioni (era stato di 95 milioni nel 2023), mentre il risultato operativo è di circa 54 milioni. Numeri in aumento, nonostante l’elevato peso del costo dell’energia (che incide per circa il 40% dei costi di produzione). Cosa che fa ben sperare per l’anno in corso, considerando i costi energetici in calo nei primi mesi del 2025.

Più che dimezzato l’indebitamente finanziario, che cala a 47,6 milioni di euro.

Il Gruppo Arvedi chiude l’esercizio 2024 con ricavi consolidati pari a 5,7 miliardi di euro (6 miliardi nel 2023) e un risultato netto di 92 milioni di euro (235 milioni nel 2023).

Numeri che mostrano l’importanza all’interno del Gruppo del polo siderurgico ternano. Per il cui futuro il Gruppo Arvedi confida negli investimenti legati all’Accordo di programma sottoscritto. In attesa che si sblocchino le prospettive del lamierino magnetico, legato al mercato dell’automotive, il piano industriale Ast prevede entro il 2028 investimenti di oltre 560 milioni, per l’elettrificazione dei processi e all’aumento dell’efficienza della produzione di acciaio inox, e per assicurare sicurezza e sostenibilità ambientale. Il Mimit concede un finanziamento a fondo perduto di circa 70 milioni di euro.

Trasporto scorie Ast, polemiche tra Italia Nostra e Fiom Cgil

Botta e risposta sul trasporto scorie delle lavorazioni Ast tra Italia Nostra e le organizzazioni sindacali. La sezione ternana dell’associazioni ambientalista aveva accusato: “Nonostante la tragica morte di Sanderson e i milioni dell’accordo di programma, il trasporto scorie fuse a mille e più gradi proseguirà allo stesso modo. Su gomma”

Accusando lil Gruppo Arvedi, ma anche politici, istituzioni e sindacati, di non aver affrontato il tema, nonostante la recente firma dell’Accordo di programma. Preferendo continuare sul “medioevo trasportistico – camion con paiola carica di scorie infuocate”.

Accuse a cui replica la Fiom Cgil di Terni “per onore della verità e per rispetto di una giovane vita caduta sul lavoro”.

“In primo luogo – osserva il segretario generale dell’organizzazione sindacale, Alessandro Rampiconi – la sede deputata per risolvere queste questioni specifiche non era l’accordo di programma, che pure è criticabile per alcune occasioni perse, nonostante il deciso passo in avanti. Subito dopo l’incidente mortale, grazie alla determinazione dei colleghi di Sanderson – ricorda Rampiconi –, si è protratto uno sciopero durato sei giorni e che ha tenuto ferma l’intera area a caldo di Ast. Quella lotta ha determinato un accordo che ha portato, tanto per citare gli elementi essenziali, un aumento delle pause e degli organici per gli operatori, una squadra di pronto intervento per il manto stradale e l’utilizzo del kirow solo per le paiole vuote, riservando il trasporto della scoria liquida al Kress, ritenuto dai lavoratori più sicuro in questa fase”.

“La Fiom Cgil di Terni, nel rispetto del lavoro della magistratura – aggiunge Rampiconi – si è messa sin da subito a disposizione degli organi inquirenti e ha prodotto documenti, comunicati e atti relativi a richieste di incontro a Tapojarvi, addirittura risalenti al 2020. Al riguardo, la nostra organizzazione sindacale valuterà ogni ipotesi procedurale possibile al fine di costituirsi parte civile quando sarà avviato il processo. Ricordiamo di essere l’unica organizzazione sindacale ad avere agito in questa direzione. Per tutti questi motivi – conclude il sindacalista – riteniamo inutili e dannose certe prese di posizione generiche e strumentali che sono irrispettose di chi si sta battendo con tutti i mezzi a disposizione per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma soprattutto per Sanderson e la sua famiglia che meritano giustizia e non gogna mediatica”.

Ast, siglato l’Accordo di programma: tutti gli impegni su lavoro, ambiente ed energia

Siglato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l‘Accordo di programma “Per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza e di riconversione industriale del sito di Acciai Speciali Terni”.

A firmare il documento, da cui si attende di garantire la sostenibilità economica ed ambientale del polo siderurgico ternano, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, l’assessore allo Sviluppo economico di Terni, Sergio Cardinali, l’amministratore delegato di Acciai Speciali Terni S.p.A., Dimitri Menecali.

Gli impegni sottoscritti hanno l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico sostenibile, il risanamento ambientale e la decarbonizzazione del sito produttivo Ast, situato nel sito d’interesse nazionale di Terni-Papigno e nell’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni.

Finalità dell’Accordo

L’Accordo, stipulato ai sensi dell’articolo 252-bis del D.Lgs. 152/2006, mira a coordinare gli interventi per il risanamento ambientale e la riqualificazione produttiva del sito della Acciai Speciali Terni. Garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e, ove possibile, il loro incremento futuro; promuovere la formazione e riqualificazione professionale dei lavoratori Ast; sostenere la neutralità climatica e la riduzione delle emissioni inquinanti, in linea con gli obiettivi europei e nazionali

Il Piano ambientale integrato

Nello “scambio” tra enti pubblici e la proprietà del Gruppo Arvedi è stato previsto il Piano ambientale integrato. Che prevede interventi di decarbonizzazione: introduzione di tecnologie avanzate per l’utilizzo di idrogeno verde e combustibili alternativi. Ma anche efficientamento energetico: riqualificazione degli impianti produttivi e aumento della resa produttiva.

L’obiettivo è quello di imboccare la strada dell’economia circolare, con il recupero e trattamento degli scarti produttivi e una produzione di acciaio green, come risposta alle richieste di mercato per prodotti a basso impatto ambientale e che impieghino fonti e vettori energetici alternativi.

Indicate anche le azioni di bonifica ambientale, con la messa in sicurezza operativa e permanente del sito, con particolare attenzione al suolo, sottosuolo e acque sotterranee. Ogni ampliamento sarà coniugato al raggiungimento degli obiettivi di recupero di volta in volta raggiunti.

Impegni anche per la riduzione degli inquinanti tipici del processo siderurgico, in particolare del nichel.

Investimenti

Il Piano economico-finanziario prevede un investimento complessivo di 1.132 milioni di euro, suddiviso in due fasi.

Nella prima fase, sino al 2028, sono previsti investimenti per 557 milioni di euro, destinati a interventi di efficientamento energetico, sicurezza ambientale e riqualificazione degli impianti. In queste cifre sono contenuti anche gli investimenti già effettuati o in corso di attuazione.

La seconda fase prevede investimenti per 573 milioni di euro, con focus sulla produzione di acciaio elettrico e magnetico a bassa impronta di carbonio.

Costi energetici

Uno dei temi cruciali dell’Accordo è regolato dall’articolo 7, che stabilisce come “al fine di rendere ambientalmente ed economicamente sostenibili i costi energetici, tenuto conto che ciò costituisce un requisito per la produzione competitiva di acciaio inossidabile e magnetico”, Regione Umbria si impegna a valutare forme di gestione mista pubbico-privata per le concessioni energetiche.

Inoltre, conformemente al quadro normativo vigente nazionale e comunitario, si dichiara disponibile a riservare il 30% della capacità produttiva energetica alle aziende energivore umbre, che garantiscano di mantenere livelli occupazionali e obiettivi ambientali coerenti. L’energia sarà ceduta al costo di produzione maggiorato di una fee commerciale in linea con quella applicata dal mercato.

Le parti valuteranno inoltre la possibilità di attivare sistemi di produzione e consumo semplificati (SSPC) e Ast si dichiara disponibile a co-investire per aumentare la capacità dei bacini idroelettrici regionali.

Una opportunità competitiva di cui beneficerà Ast, ma anche le aziende energivore del territorio.

Impegni occupazionali

Ast si impegna a mantenere gli attuali livelli occupazionali (2.229 dipendenti diretti e 181 nelle società controllate). A stabilizzare i lavoratori somministrati.

Ma anche ad avviare percorsi formativi per la riqualificazione professionale, in collaborazione con le istituzioni.

La Regione Umbria supporterà interventi di politica attiva del lavoro attraverso il Programma Regionale Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027.

Qualità dell’Aria

Il Governo e la Regione Umbria, con il supporto di ISPRA e ARPA Umbria, condurranno studi specifici per individuare le sorgenti emissive di nichel, monitorare la qualità dell’aria nella Conca ternana e aggiornare l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di Ast con prescrizioni mirate.

Insomma, si vuole assicurare un monitoraggio costante.

Accordo di programma Ast, Proietti: “L’Umbria riparte da Terni”

“L’Umbria riparte da Terni”. Una presidente Stefania Proietti visibilmente e comprensibilmente soddisfatta, insieme ai suoi due assessori Francesco De Rebotti e Thomas De Luca, brinda alla firma dell’Accordo di Programma per Ast Arvedi che avverrà nella seduta convocata per l’11 giugno al Ministero delle Im prese e del Made in Italy.

Un risultato per il quale Proietti rivendica il lavoro fatto in questi mesi dalla sua amministrazione, ma riconosce anche il grande lavoro di squadra tra le Istituzioni. E il cavalier Arvedi, che ha seguito in prima persona la complessa trattativa.

Che dopo tre anni porta ad un Accordo che, in cambio di consistenti investimenti dell’azienda legati piano industriale presentato un mese fa ai sindacati, garantisce anche interventi e monitoraggi tesi ad assicurare un abbattimento dell’impatto ambientale. Aspetto, questo, sottolineato in particolare dall’assessore De Luca, che parla di “punti rivoluzionari” per la Conca. Anche rispetto alla discarica, per la quale sono previste misure premianti per ridurre la quantità di scorie da conferire, favorendo il recupero.

In cambio, la Regione assicura una quota dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, a prezzi calmierati, a tutte le imprese energivore della provincia di Terni. Premessa fondamentale per garantire nel tempo la competitività e quindi la continuità delle produzioni nell’area ternana.

Dopo la firma dell’Accordo di programma si aprirà un’altra fase, che è quella della verifica e dell’attuazione dei suoi punti. “Non lasceremo da soli lavoratori e sindacati” ha assicurato De Rebotti.

Prisciano, ecco cosa prevede la risoluzione votata all’unanimità

Riattivare il tavolo tecnico di confronto tra Arvedi Ast, Regione Umbria, Comune di Terni, Arpa Umbria, ASL Umbria 2, organizzazioni sindacali, che includa i rappresentanti del Comitato di Prisciano, affinché venga convocato con cadenza regolare per monitorare lo stato di attuazione degli interventi che vengono proposti dalla stessa Arvedi Ast e da Tapojarvi o delle prescrizioni autorizzatorie definite dalle autorità competenti. E verificare a posteriori la corretta realizzazione degli adempimenti richiesti e l’efficacia degli stessi, analizzando eventuali nuove problematiche emergenti ed individuare le eventuali azioni risolutive.

Queste le principali finalità della risoluzione elaborata dalla Seconda commissione regionale, approvata all’unanimità dall’Aula, denominata “Impatto ambientale dell’insediamento siderurgico del quartiere di Prisciano: salute, ambiente, lavoro e qualità della vita”.

La risoluzione – illustrata dalla presidente della Commissione, Letizia Michelini (Pd), impegna l’Esecutivo a proseguire prioritariamente nelle azioni fin qui intraprese al fine di realizzare uno studio epidemiologico ed eziologico con la collaborazione di soggetti indipendenti, in grado di valutare i fattori di rischio sulla salute degli abitanti del quartiere e dei cittadini. E far sì che nei futuri aggiornamenti del Piano regionale della Qualità dell’Aria venga presa in considerazione l’introduzione di misure per il contrasto dell’inquinamento derivante da fonti industriali, valutando le aree di maggiore criticità ambientale.

Il relatore di minoranza, Enrico Melasecche (Lega), ha evidenziato che il quartiere di Prisciano, che all’inizio era una zona di campagna, si è ampliato nel tempo e ora ci sono molte famiglie che si trovano abbastanza vicino all’insediamento industriale.

Gli investimenti che si stanno facendo , ha aggiunto, sono tali che stanno portando a un miglioramento della situazione: “Non bisogna demonizzare le acciaierie però è indispensabile affrontare le tematiche ambientali in maniera certa. Non è possibile continuare ad ampliare le discariche all’infinito”.

L’assessore Thomas De Luca (M5s), ha ricordato che Prisciano è un quartiere che si allarga fino a comprendere 20mila persone e che le emissioni impattano, sia pure in maniera diversa, anche sul centro città e su altre aree.

I valori di nichel nell’aria sono sempre abbondantemente al disopra di quelli consentiti, il secondo sito in Europa. De Luca ha dunque auspicato di vedere un cambio di passo radicale nell’accordo, che comprenda il tema emissioni, “che è strettamente collegato all’esistenza stessa del polo siderurgico, poiché nel 2030 entrerà in vigore la nuova direttiva UE da rispettare. Abbiamo 5 anni per portare questi livelli a quelli previsti dalla legge”.

Ast, le parti convocate l’11 giugno per la firma dell’Accordo di programma

Verso la (positiva) conclusione la lunga trattativa tra Istituzioni e Gruppo Arvedi per l’Accordo di Programma sull’Ast di Terni.

Convocato infatti per mercoledì 11 giugno (alle 15) al Ministero delle Imprese del Made in Italy la riunione conclusiva per la firma dell’Accordo di Programma relativo al rilancio del sito produttivo del polo ternano.

All’incontro, convocato dal ministro Urso, saranno presenti i rappresentanti del Gruppo Arvedi, il presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi e i rappresentanti del Mase.

Si tratta di un passaggio cruciale – scrive la Regione in una nota – nel percorso condiviso di riconversione industriale e messa in sicurezza ambientale del polo siderurgico umbro, che segue il completamento dell’analisi del piano industriale da parte delle istituzioni e delle rappresentanze sindacali. L’Accordo di Programma definirà in modo puntuale gli impegni di soggetti pubblici e privati per garantire il rilancio competitivo del sito, attraverso un piano orientato alla sostenibilità, alla tutela ambientale e alla valorizzazione industriale del territorio ternano.

Il Mimit, in collaborazione con il Mase, la Regione Umbria e il Comune di Terni, ha lavorato alla stesura del testo che disciplinerà gli investimenti, le misure ambientali e gli strumenti di sostegno pubblico . L’Accordo di Programma su AST-Terni si inserisce nella più ampia strategia nazionale per rafforzare la competitività della filiera siderurgica italiana, con l’obiettivo di coniugare innovazione tecnologica, transizione ecologica, tutela dell’occupazione e riduzione della dipendenza dall’acciaio importato.

Consiglio, assist bipartisan per l’Accordo di programma Arvedi Ast

Costi energia, soprattutto, aprendo ad una sinergia pubblico-privato. Ma anche polveri di Prisciano e Sin di Papigno. Trovando un equilibrio tra sostenibilità ambientale e gli investimenti previsti nell’Accordo di programma. Il Consiglio regionale dell’Umbria ha approvato con voto unanime, dopo l’accoglimento degli emendamenti presentati dall’opposizione e da Simonetti (M5s), la mozione presentata dai consiglieri Tagliaferri (Umbria domani-Proietti presidente), Filipponi e Maria Grazia Proietti (Pd), sull’Ast Arvedi.

Attraverso questo atto di indirizzo unitario viene impegnata la Giunta regionale a “promuovere la storica sinergia tra le concessioni regionali delle grandi derivazioni idroelettriche e le produzioni siderurgiche ed industriali del territorio della Provincia di Terni, anche valutando il ricorso alle forme di gestione mista pubblico privato nel rispetto del quadro normativo di riferimento, al fine del contenimento dei
costi energetici per leimprese del territorio e della decarbonizzazione e sostenibilità ambientale dei processi produttivi energivori; a proseguire il lavoro svolto fino ad oggi per l’interlocuzione portata avanti sia con il Governo che con l’azienda, impegno su cui l’Assemblea manifesta un assoluto apprezzamento sia nei confronti della Giunta precedente, sia a sostegno della prosecuzione in corso da parte della Presidente e della Giunta attuale”.

Si impegna inoltre l’esecutivo “a incidere con forza a cominciare dalla ripresa della produzione di acciaio magnetico a grano orientato utilizzato in particolare per i motori elettrici i cui brevetti e macchinari furono trasferiti dalla Thyssen Krupp in Germania quindici anni da, depauperando il territorio di un fatturato importante e di prospettive importanti di sviluppo per garantire che l’Accordo di programma sostenga non solo il mantenimento, ma anche un aumento delle prospettive industriali e dei livelli occupazionali”.

Come “presupposti irrinunciabili per il risanamento ambientale del SIN Terni-Papigno nel quadro complessivo del territorio ternano” si individuano: “la riduzione delle emissioni di metalli pesanti al fine di raggiungere il rispetto dei valori e dei limiti di legge e il complessivo miglioramento dei livelli della qualità dell’aria”.

Si chiede inoltre “la messa in funzione della nuova rampa scorie entro il cronoprogramma previsto al fine di risolvere l’annosa problematica delle polveri di Prisciano”.

E poi, “la realizzazione del progetto di landfill-mining della discarica RSU di vocabolo Valle collegando ogni aumento di volumetrie, oltre a quelle recuperate attraverso il progetto, al progressivo raggiungimento degli obiettivi di recupero dei residuali delle scorie favorendo la verticalizzazione dei sottoprodotti attraverso la conclusione del progetto di recupero graduale delle scorie già attivato negli anni precedenti e giunto ad una fase molto interessante grazie alla collaborazione dell’Assessorato
Infrastrutture con Anas, Tapojarvi ed Arpa, il tutto per ridurre l’immissione in discarica delle scorie ed abbattere gradualmente i costi di smaltimento delle stesse”.

Accordo di programma e infrastrutture

Il Consiglio chiede di attivare con urgenza tutti gli interventi strutturali previsti dalla precedente Giunta regionale volti a favorire l’Accordo di programma come quelli ipotizzati nell’Accordo di programma
relativo all’area di crisi complessa Terni/Narni come la realizzazione della variante urbanistica Staino-Pentima, variante che necessita di un avvio sollecito in quanto già finanziato con 9,5 milioni con il FSC dalla precedente Giunta regionale; la realizzazione del progetto della variante Sud-Ovest, il cui obiettivo è stato inserito nella Delibera Cipess del 15 febbraio 2022 per 50 milioni, precisamente nel secondo elenco che prevedeva l’ottenimento del finanziamento appena fosse stato predisposto il relativo progetto; lo stesso, acclarato poi in 90 milioni complessivi è stato predisposto e poi inviato al Mit in tempo utile per ottenere il finanziamento del primo stralcio di 50 milioni; tale progetto consente un notevole miglioramento del traffico che interessa l’area industriale Polymer ed il centro servizi Ast in Strada dei Confini e va perseguito ulteriormente per essere portato a conclusione in collaborazione con il Comune di Terni; proseguire il rapporti già attivato con Anas per il consolidamento in corso di tutti i viadotti della superstrada Terni-Orte-Civitavecchia per favorire il collegamento con il maggior porto dell’Italia centrale in forte espansione per tutte le attività produttive dell’Umbria ed in particolare consentire ad Arvedi-AST di poter continuare la produzione dei forgiati esportati in tutto il mondo, prodotti del settore della ex Società delle Fucine, in cui sono occupate circa 300 maestranze ai vari livelli, forgiati che non possono essere ancora trasferiti per ferrovia in quanto non esiste più una linea ferroviaria diretta; completare i lavori di collegamento ferroviario della piastra logistica di Terni-Narni consentendo una sua
valorizzazione ai fini del mercato”.

“Accordo di programma con una visione globale”

Questo il commento dell’assessore Francesco De Rebotti: “Bene il lavoro condiviso che rende più
efficace ed efficiente questa mozione, dando soprattutto la puntualizzazione di alcune questioni di dettaglio, ma anche di sostanza e soprattutto aggiungendo anche un contesto di questioni non collaterali ma profondamente integrate al tema dello sviluppo di Ast. Siamo nelle ore decisive per la sottoscrizione dell’Accordo di programma, quelle operazioni di contesto che tendono ad accompagnare l’investimento di Ast anche nel territorio attraverso opere infrastrutturali o opere di carattere ambientali che favoriscono il riutilizzo del filler. Serve un Accordo di programma – ha concluso -con una visione globale”.

Arvedi Ast, da lunedì linea a caldo ferma per tutto maggio

Dalle ore 6 di questa mattina, lunedì 12 maggio, Arvedi Ast ha fermato la linea a caldo. Uno stop annunciato fino alla fine di maggio.

I dipendenti del reparto, però, potranno ugualmente presentarsi nello stabilimento secondo i turno prestabiliti.

Una decisione che risponde ad una strategia dell’azienda, che non ha richiesto la cassa integrazione. Confermata, dunque, la continuità produttiva dello stabilimento ternano. Anche perché l’azienda si è dichiarata soddisfatta per le vendite e la raccolta ordini nel primo quadrimestre del 2025.

L’azienda ha però lanciato alla Commissione europea un appello affinché proceda a una revisione delle misure di salvaguardia applicate al comparto dell’acciaio Inox, per fronteggiare la concorrenza delle produzioni mondiali nei mercati protetti.

Ast, reazioni in chiaroscuro dei sindacati dopo il tavolo al Ministero

Reazioni diverse, tra delusione per il nuovo rinvio e prospettive di ulteriori investimenti sino ad oltre un miliardo di euro per il sito Ast, dopo la presentazione del piano industriale, da parte di Arvedi, al tavolo ministeriale. Tutte le sigle chiedono garanzie sui livelli occupazionali e invitano a fare presto sull’Accordo di programma, pur con dei distinguo.

Fiom Cgil: magnetico e occupazione, i dubbi della Fiom Cgil

“Registriamo ancora una volta una riunione su Acciai Speciali Terni che non è risolutiva e che rinvia alla fine di maggio la possibilità di sottoscrivere un Accordo di programma tra l’azienda, il governo e le Istituzioni locali” dichiarano in una nota congiunta Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil, e Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom-Cgil di Terni.

“Rispetto agli annunci iniziali – proseguono – con la produzione del magnetico e una linea del freddo messi in standby, si ridimensionano sia il volume degli investimenti che ammontano a 560 milioni di euro, sia delle produzioni che si attestano a un milione di acciaio fuso all’anno e a 800.000 tonnellate sul freddo. La parte pubblica si impegna con 70 milioni di euro di cui 60 milioni attraverso un contratto di sviluppo in sostituzione dei contributi del Pnrr ‘Hard to abate’ in quanto non più accessibili. Mentre, sul totale degli investimenti l’azienda ha già annunciato lo stanziamento di circa 300 milioni di euro. Rimane ancora irrisolta, al momento, la questione energetica con nodi che la Regione Umbria e l’azienda dovranno sciogliere nei prossimi giorni”.

“Al netto dell’annuncio di Ast su un incremento di 59 lavoratori diretti e sul mantenimento dei livelli occupazionali con la parte certa degli investimenti – evidenziano rispetto al nodo lavoro – nulla è stato specificato sull’impatto dei nuovi impianti e sull’organizzazione del lavoro e sui lavoratori dell’indotto”.

“Registriamo la volontà di tutte le Istituzioni – concludono il coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil e il segretario generale Fiom-Cgil di Terni – di trovare una soluzione per Acciai Speciali Terni ritenuta strategica per il territorio, per l’Umbria e per l’intero Paese, ritenendo necessario finalmente un confronto positivo che coinvolga le organizzazioni sindacali. Da qui alla fine di maggio abbiamo chiesto di discutere in azienda il dettaglio del piano industriale, cosa che facciamo ormai da questi tre anni e non si è mai concretizzata. La nostra richiesta è di fare una discussione su un piano industriale realizzabile e con investimenti certi, senza alcun vincolo legato al suddetto accordo di programma”.

Uilm: subito Accordo di programma, poi approfondimenti sul lavoro

“Con la presentazione delle linee guida del Piano industriale AsT Terni occorre procedere con la firma dell’Accordo di Programma ed il confronto a livello territoriale con il sindacato per approfondire le questioni dell’organizzazione del lavoro e livelli occupazionali. Tutte le istituzioni nazionali e locali debbono essere impegnate a contribuire alla crescita industriale e occupazionale della più grande realtà industriale della regione Umbria” dichiarano Guglielmo Gambardella e Simone Lucchetti a margine dell’incontro.

“Auspichiamo – proseguono – che l’Accordo di Programma in fase di implementazione possa supportare a pieno il piano industriale 2022-2028 che in parte è stato già realizzato, con circa 300 milioni già investiti, ma che potrà arrivare ad un volume di oltre un miliardo di euro se e quando verranno realizzati anche quelli della produzione dell’acciaio magnetico con oltre 400 milioni. Il piano presentato ha l’ambizione di raggiungere gli obiettivi di piena de carbonizzazione, riduzione CO2 e riduzione del consumo di risorse per rendere lo stabilimento ternano il più sostenibile ambientalmente in Europa”.

“Abbiamo molto apprezzato – proseguono i sindacalisti Uil – l’impegno della presidente Proietti di mettere a disposizione del sistema produttivo le concessioni dell’energia idroelettrica ma chiedendo al governo di poter prevedere, nelle discussioni in ambito europeo, una premialità anche in termini ETS per Ast. Speriamo che la discussione della riunione di oggi possa segnare un passo in avanti e che nelle prossime settimane si possa fare sintesi fra le dichiarate disponibilità delle istituzioni, ministeri regione e comune, a supportare il progetto di incremento della competitività di Acciai Speciali Terni e le necessità aziendali, a partire dagli strumenti legislativi disponibili per la riduzione del costo dell’energia. Come Uilm – avvertono però – solo dopo aver effettuato un approfondimento con Arvedi sul piano industriale in termini di livelli occupazionali e organizzazione del lavoro e verificato la conclusione dell’iter per l’Accordo di Programma, potremo fare una valutazione complessiva sulla vertenza”.

Ugl Metalmeccanici: invito alla responsabilità

“Ab­bia­mo rap­pre­sen­ta­to – dichiarano il vicese­gre­ta­rio na­zio­na­le Ugl Me­tal­mec­ca­ni­ci con de­le­ga alla si­de­rur­gia, Da­nie­le Fran­ce­scan­ge­li e il coor­di­na­to­re Ar­ve­di Ast An­to­nel­lo Mar­to­ni – la ne­ces­si­tà di ri­ce­ve­re un mi­liar­do di euro di in­ve­sti­men­to per la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca, l’in­stal­la­zio­ne di nuo­vi im­pian­ti la­vo­ra­ti­vi con un Ac­cor­do di pro­gram­ma vol­to al ri­lan­cio del sito e al man­te­ni­men­to dei vo­lu­mi pro­dut­ti­vi. Go­ver­no e isti­tu­zio­ni sono invitati alla re­spon­sa­bi­li­tà per una ra­pi­da so­lu­zio­ne del­le pro­ble­ma­ti­che, per la sal­va­guar­dia dei la­vo­ra­to­ri e del­l’in­te­ro ter­ri­to­rio regionale. En­tro la fine del mese di maggio si ter­rà un in­con­tro per la firma del­l’ac­cor­do di pro­gram­ma. Chiediamo che il piano venga discusso con le Rsu e i territoriali per risolvere i problemi dell’organico tecnologico che nel tempo ha subito dei cambiamenti e adeguarlo al nuovo piano così che possa avere ripercussioni positive anche per i lavori dell’ indotto”.

Fismic: ancora incertezze

Fismic manifesta delusione per le “attese e incertezze”, con il segretario nazionale Giovacchino Olimpieri e il coordinatore Rsu Ast Marvo Bruni. Che commentano: “Serve chiarezza sul piano industriale e sulle risorse. Nonostante l’ennesima riunione tenutasi presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy sul futuro di Acciai Speciali Terni, dobbiamo purtroppo constatare che, anche questa volta, nessuna decisione concreta è stata assunta. Tutto viene rinviato a fine maggio, quando – forse – si arriverà finalmente alla sottoscrizione di un accordo di programma tra azienda, Governo e istituzioni locali. Registriamo con forte preoccupazione che, rispetto agli annunci iniziali, il progetto industriale ha subito un ridimensionamento e l’investimento complessivo ammonta a circa 560 milioni di euro, di cui 300 milioni a carico dell’ impresa e solo 70 milioni di contributo pubblico (60 milioni tramite contratto di sviluppo e 10 milioni da risorse dirette). Troppo poco per un impianto strategico come Ast. Restano aperti nodi fondamentali: la questione energetica, le garanzie sull’occupazione, l’impatto sull’indotto. Ad oggi, nulla è stato chiarito sull’effettivo impatto dei nuovi impianti sull’organizzazione del lavoro. I 59 posti annunciati da Ast rischiano di essere una misura di facciata, se non accompagnati da un vero piano occupazionale. Non bastano gli annunci. Serve una strategia vera, condivisa e sostenibile. È il momento di superare i rinvii, le promesse generiche e i documenti incompleti. Serve un confronto vero, libero da vincoli e interessi estranei, che metta al centro la salvaguardia industriale, occupazionale e ambientale del sito. Fiduciosi ma determinati, chiediamo che il Governo mantenga l’impegno assunto e che a fine maggio si entri finalmente nel merito. Non accetteremo – concludono – ulteriori rinvii”.

Ast, Arvedi presenta il piano industriale e sposta al 2028 il termine per gli investimenti

Presentazione del piano industriale Ast e un aggiornamento rispetto alla definizione dell’Accordo di Programma per la riconversione industriale e la messa in sicurezza ambientale del sito produttivo di Terni, in un’ottica di sostenibilità e rilancio competitivo.

Tavolo Ast, le reazioni dei sindacati

Passo in avanti al tavolo che si è tenuto a Palazzo Piacentini, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla presenza dei rappresentanti del Gruppo Arvedi Ast, delle organizzazioni sindacali, della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, degli assessore regionali Francesco De Rebotti e Thomas De Luca, dei direttori regionali Luigi Rossetti e Gianluca Paggi, e dell’assessore del Comune di Terni Sergio Cardinali.

Il piano industriale

Nel corso della riunione, l’azienda ha presentato il proprio piano industriale, che prevede investimenti complessivi al 2028 per oltre 560 milioni di euro (di cui 300 già investiti) destinati all’elettrificazione dei processi e all’aumento dell’efficienza della produzione di acciaio inox, nonché investimenti per assicurare sicurezza e sostenibilità ambientale. Il Mimit contribuirà con un finanziamento a fondo perduto di circa 70 milioni di euro. L’azienda, dal canto suo, ha ribadito il proprio impegno al mantenimento dei livelli occupazionali, condizione imprescindibile per il proseguimento del confronto e per la sottoscrizione dell’accordo.

L’azienda ha prospettato un investimento da oltre un miliardo nel caso si coinvolga il Magnetico, legato però al nodo del costo energetico. Questione, quella energetica, sulla quale non c’è intesa tra azienda e Regione.

L’impegno della Regione

“Per quanto riguarda la Regione Umbria – ha dichiarato nel corso dell’incontro la presidente Stefania Proietti – ci impegniamo sin da ora, attraverso una delle forme previste ai sensi di legge come il partenariato pubblico-privato, a utilizzare parte dell’energia finalizzandola a politiche industriali e di sviluppo della provincia di Terni. Nei prossimi giorni termineremo le verifiche di fattibilità tecnico amministrativa con i nostri uffici e con il gruppo Tecnico inter Direttore istituito con delibera di giunta dello scorso gennaio. Il punto sull’energia, unito alla volontà espressa dall’azienda di procedere ad un deciso percorso di decarbonizzazione della produzione, saranno gli elementi qualificanti dall’accordo che sarà firmato entro fine mese dopo anni di attesa”.

L’Accordo di programma

La Regione Umbria insieme al Mimit è infatti impegnata dall’insediamento della giunta Proietti nella finalizzazione dell’Accordo di Programma, che definirà in modo puntuale gli impegni assunti dalle parti pubbliche e private. La firma è prevista entro il mese di maggio, e procederà al termine delle valutazioni sul piano industriale da parte del territorio e delle rappresentanze sindacali.

Urso: progetto e investimenti che rafforzano il polo ternano

“Il polo di Terni rappresenta un tassello fondamentale del piano siderurgico nazionale. Il progetto e gli investimenti rafforzeranno il ruolo strategico del sito ternano, valorizzando una filiera industriale essenziale per l’autonomia produttiva del nostro Paese e per la transizione tecnologica ed ecologica dell’intero comparto”, ha dichiarato il ministro Urso.

Il ministro ha intenzione di convocare un nuovo tavolo entro la fine del mese, sperando che, per allora, si possano sciogliere alcuni dei nodi.