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Tag: appalti

Opere pubbliche, la Regione Umbria si affida al digitale con il BIM

Il digitale per migliorare le procedure delle opere pubbliche. La Regione Umbria ha approvato la delibera che istituisce un gruppo di lavoro dedicato all’implementazione del Building Information Modeling (BIM), il metodo digitale che rivoluziona la progettazione, la costruzione e la gestione delle infrastrutture. Una decisione che risponde agli obblighi normativi previsti dal Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), che impone l’adozione del BIM per tutti gli interventi di nuova costruzione e ristrutturazione di importo superiore ai 2 milioni di euro.

L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza e la qualità delle opere pubbliche, rendendo i processi più trasparenti, ottimizzando tempi e costi e garantendo un controllo più puntuale su tutte le fasi di realizzazione e manutenzione delle infrastrutture.

“La transizione digitale non è un’opzione, ma una necessità per garantire efficienza e qualità negli investimenti pubblici,” ha dichiarato Francesco De Rebotti, Assessore alle infrastrutture, trasporti e sviluppo economico della Regione Umbria. “Questa delibera segna un cambio di passo fondamentale: il BIM ci consentirà di controllare ogni aspetto delle opere pubbliche con un approccio basato su dati certi e processi strutturati, riducendo sprechi e inefficienze.”

Il gruppo di lavoro, composto da dirigenti di diversi settori regionali, tra cui Infrastrutture e Trasporti, Lavori Pubblici, Demanio e Patrimonio, Cybersecurity e Risorse Tecnologiche, avrà il compito di sviluppare un sistema di gestione digitale basato su BIM, articolato in tre direttrici principali: formazione del personale, acquisizione di strumenti tecnologici e definizione di un modello organizzativo efficiente. Uno degli aspetti chiave del progetto riguarda la formazione del personale tecnico e amministrativo, affinché i professionisti coinvolti nella gestione degli appalti pubblici possano acquisire competenze specifiche sui nuovi strumenti digitali. A tal fine, la Regione ha già avviato un primo percorso formativo che ha coinvolto tecnici e dirigenti in corsi dedicati alla metodologia BIM, con l’obiettivo di consolidare una qualificazione avanzata della macchina amministrativa.

L’adozione del BIM richiede strumenti hardware e software avanzati, in grado di gestire in modo integrato ogni fase della progettazione e realizzazione delle opere. Il gruppo di lavoro definirà un piano di acquisizione e manutenzione di piattaforme digitali, garantendo che le stazioni appaltanti regionali possano operare con le tecnologie più moderne.

Un elemento centrale sarà la creazione di un ambiente digitale condiviso, che permetterà ai diversi soggetti coinvolti di accedere a un’unica piattaforma per consultare progetti, documenti tecnici e flussi informativi in tempo reale. Questo sistema consentirà una gestione più efficace delle gare d’appalto e una maggiore trasparenza nei processi decisionali. La delibera prevede anche la stesura di un atto organizzativo che definirà ruoli, responsabilità e flussi informativi nel nuovo sistema di gestione digitale. In particolare, verranno individuate figure chiave come il gestore dell’ambiente di condivisione dei dati, i responsabili dei processi digitali e il coordinatore del flusso informativo degli appalti, garantendo così una gestione efficiente e conforme alle normative vigenti.

“La digitalizzazione è la strada per una gestione più sostenibile e innovativa del nostro patrimonio infrastrutturale,” ha concluso l’assessore De Rebotti. “Grazie al BIM – assicura – la Regione Umbria sarà in grado di ottimizzare tempi e costi, garantendo al contempo la qualità e la sicurezza delle opere pubbliche. Si tratta di un passaggio essenziale per rendere il nostro territorio più competitivo e pronto ad affrontare le sfide del futuro.”

L’approvazione di questa delibera segna dunque un punto di svolta per il settore degli appalti pubblici in Umbria, ponendo le basi per una regione più innovativa, efficiente e digitale.

Un settore, quello dei lavori pubblici, nel quale nei giorni scorsi associazioni imprenditoriali delle costruzioni e organizzazioni sindacali di categoria hanno siglato il Protocollo per la legalità e la sicurezza, auspicando un’ampia adesione da parte delle stazioni appaltanti, alle quali si chiede anche di limitare il criterio del massimo ribasso per l’indizione delle e il subappalto a cascata.

Appalti pubblici, appello di Confartigianato alla nuova amministrazione regionale per le Pmi

Da alcuni mesi la Regione Umbria ha adottato un nuovo sistema di gestione dell’elenco regionale delle imprese per l’affidamento dei lavori pubblici di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea e lo ha reso utilizzabile da parte di tutte le stazioni appaltanti.

Confartigianato Imprese Umbria ha accolto favorevolmente tale iniziativa perché consente una gestione degli appalti semplificata, uniforme e integrata con il prezzario regionale. Il nuovo sistema infatti è stato già adottato da diversi enti locali. Tuttavia, molte stazioni appaltanti pubbliche (tra le quali anche multiutility ed aziende miste pubblico- private, partecipate dalla stessa Regione o da altri enti locali) hanno ritenuto di compiere scelte diverse nelle procedure di gara, con adozione di un proprio elenco fornitori accreditati e un prezzario interno a discapito del prezzario regionale.

Lanini (ANAEPA): le difficoltà per le Pmi

Pierangelo Lanini, presidente ANAEPA Confartigianato Edilizia Umbria, evidenzia che “l’attuale coesistenza di procedure, portali acquisti e prezzari anche molto diversi fra loro, anche se consentito dalla normativa, impatta negativamente sulle imprese fornitrici con oneri e difficoltà, specificamente nella fase di accreditamento, che ostacolano soprattutto le imprese artigiane e Pmi. Infatti, appare evidente che è interesse generale uniformare il più possibile dette procedure, per semplificare e fluidificare il lavoro anche degli stessi uffici tecnici, dei progettisti e dei responsabili unici di progetto delle stazioni appaltanti, al fine di ridurre i tempi dei lavori pubblici a vantaggio di tutta la collettività”.

Il correttivo del Codice appalti

A questo proposito, è con particolare soddisfazione che Confartigianato prende atto che il tema della partecipazione delle Pmi agli appalti pubblici è condiviso, tanto che il Governo ha recepito le storiche istanze della stessa associazione e nel decreto “correttivo del Codice degli appalti” ha introdotto diverse modifiche: nell’art. 61 del Codice degli appalti, riguardo gli affidamenti sottosoglia, il nuovo testo introduce la possibilità di riserva di appalto in favore delle Piccole Medie Imprese; nell’articolo 41 il nuovo testo introduce una indicazione generale per la quale i contratti di subappalto sono stipulati, in misura non inferiore al 20% delle prestazioni subappaltabili, con piccole e medie imprese. Oltre al riconoscimento dell’equivalenza dei CCNL classificati con il codice unico CNEL/INPS e l’abrogazione dell’Art. 109 che riguardava il “rating d’impresa”.

Il nuovo intervento legislativo ha lo scopo esplicito di facilitare l’accesso agli appalti pubblici da parte delle Piccole Medie Imprese.

L’appello di Franceschini

“Con le stesse finalità e nello stesso spirito – conclude Mauro Franceschini, presidente di Confartigianato Imprese Umbria – chiediamo alla nuova Amministrazione regionale umbra di facilitare l’accesso delle Piccole Medie Imprese agli appalti pubblici, sia tramite gare che utilizzino la nuova possibilità di riserva e la quota dei subappalti, sia tramite un impegno forte diretto alla massima utilizzazione dell’Elenco regionale delle imprese qualificate e del prezzario regionale da parte di tutte le stazioni appaltanti del territorio tenute all’applicazione del Codice degli appalti pubblici, a partire naturalmente da quelle dei Comuni e degli Enti partecipati dalla Regione stessa”.

Appalti, anche l’Umbria introdurrà la metodologia BIM

Si introduce anche in Umbria la metodologia BIM (Building Information Modeling) negli appalti pubblici regionali. Una metodologia di lavoro che permette di creare, condividere e gestire informazioni in modo efficiente durante l’intero ciclo di vita di un’opera, includendo tutte le figure coinvolte.

Questo progetto, approvato dalla Regione Umbria in accordo con l’Università degli Studi di Perugia, “rappresenta un passo significativo verso la modernizzazione del settore delle opere pubbliche e la gestione dei progetti infrastrutturali, favorendo una maggiore efficienza e trasparenza nei processi di costruzione e manutenzione”, si legge in una nota della Regione. Che aggiunge: “Con l’introduzione del BIM l’Umbria si allineerà alle migliori pratiche nazionali e internazionali nella gestione dei progetti pubblici, favorendo l’innovazione tecnologica e la sostenibilità nell’edilizia pubblica”.

Il progetto per l’introduzione della metodologia BIM negli appalti in Regione Umbria è stato ufficialmente approvato dalla Giunta regionale, che ne ha anche validato lo schema di accordo attuativo con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia. La convenzione, che non prevede oneri economici diretti per le parti coinvolte, punta a introdurre gradualmente l’uso del BIM nelle procedure di appalto della Regione, migliorando la gestione e l’efficienza delle opere pubbliche grazie all’utilizzo di modelli digitali tridimensionali.

La metodologia BIM permette, infatti, di ottimizzare la pianificazione, la progettazione e la gestione dei progetti edilizi, attraverso l’uso di dati digitali integrati che migliorano la collaborazione tra le diverse figure coinvolte, riducendo i margini di errore e favorendo un controllo più preciso dei costi e dei tempi di esecuzione.

L’intesa, firmata dalla Regione Umbria, avrà una durata iniziale di tre anni a partire dalla data di consegna, con la possibilità di rinnovo automatico per ulteriori tre anni, salvo diversa decisione da parte di una delle amministrazioni stipulanti.

L’attuazione del progetto è affidata al Servizio Opere e Lavori Pubblici della Regione, con la supervisione del Dirigente dell’Osservatorio Contratti Pubblici e della Ricostruzione Post Sisma, che sarà il referente regionale per l’accordo.

L’accordo sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria, nonché sul portale istituzionale, garantendo la massima trasparenza ai cittadini.